Il papà di Seid: “Il nostro dolore non deve essere strumentalizzato, merita rispetto. La politica lasci stare nostro figlio”

Le parole di Walter Visin, padre di Seid Visin: "Mio figlio non è morto per il razzismo. Il motivo non è questo. Abbiamo trovato nostro figlio impiccato e nessun messaggio vicino il suo corpo. Nessuna ultima lettera. Quello di cui tutti parlano era un post Facebook scritto quasi tre anni fa. Nostro figlio, come la sua famiglia, era a favore di qualsiasi essere vivente. In quel periodo c’era il blocco da parte del governo italiano degli immigrati in mezzo al mare. Questo provocava sofferenza

           

https://www.facebook.com/Repubblica/posts/10161404850836151

Poche cose, se non nessuna, sono più personali del suicidio. Le motivazioni alla sua base possono essere di ogni tipo, qualità, natura. Nessuna di esse è davvero sindacabile. Ad occhi esterni, tutte loro possono apparire come stupide, inutili, risolvibili e molto altro. Esistono suicidi per delusioni professionali, per questioni amorose, per sensi di colpa, per sofferenze recenti ed ataviche. e via dicendo. L'intera vicenda, in un modo o nell'altro, è stata enormemente utilizzata, strumentalizzata, portata su di un piano giornalistico e televisivo per essere inserita in tematiche politiche e sociali molto più grandi...ma è una tragedia privata, intima. Vi è stata una furbizia giornalistica poco gradevole che è stata quella di prelevare uno scritto del ragazzo suicida quando era 17enne in un momento di scontro politico enorme sulla chiusura o meno dell'immigrazione e lo si è presentato nei primi momenti come se fosse stato il messaggio di addio prima di togliersi la vita. Una furbizia appetibile, quasi legittima a tratti, ma che logicamente non può tenere conto di intere fasi della vita di questo ragazzo che non conosciamo e non conosceremo mai come appunto la sua vita in Finlandia con la fidanzata, il suo aver vissuto le restrizioni covid, le sue vicende proprio quotidiane e personali di relazione con amici, conoscenti, parenti, fidanzata, datori di lavoro, e quanto altro che possono appunto aver innescato in lui ogni tipo di reazione fino al gesto finale. Non ha ritenuto di lasciare lettere di addio a nessuno, quindi, ha ritenuto che fosse una questione esclusivamente sua e privata nella quale, in realtà, nessuno di noi potrà mai entrare.

E la cosa più importante che dobbiamo accettare è che non sono fatti nostri. Non esiste alcun nostro diritto a dissezionare la sua vita per sapere le sue questioni intime e private.


I veri motivi che spingono una persona a suicidarsi li conosce SOLO quella persona.
Solitamente non lo sanno nemmeno le persone più strette, o un genitore.
E solitamente il motivo non è mai banale, nato in 2 giorni, ma molto più profondo, e logora interiormente.
Sminuire la tesi del razzismo solo perchè la lettera è stata scritta nel 2018 (neanche parliamo di 15 anni fa) è sbagliata, perchè ammesso e non concesso non sia la vera e propria causa scatenante, questo clima di insofferenza ha CONTRIBUITO eccome.
Gli ha fatto perdere il lavoro, l'ha fatto vergognare di essere nero, l'ha fatto sentire non accettato.
Lo ha reso fragile. E anche se ad oggi fosse stato vivo, quelle parole sono gravissime per un Paese che si definisce civile.
Il fatto che un genitore minimizzi e neghi l'evidenza del razzismo dicendo che è stato SEMPRE BENVOLUTO, cosa Seid ha smentito categoricamente dicendo che era così solo quando era un bambino, poi crescendo le cose sono totalmente cambiate, dimostra che o il ragazzo ha sempre tenuto nascoste queste cose per non far soffrire i genitori (infatti la lettera non l'ha mandata a loro) o i genitori non riescono ad accettare la realtà delle cose. Ovvero, che a prescindere dal motivo vero della morte, questo ragazzo soffriva tanto ANCHE per questo. Negarlo è assurdo. E secondo me, lui non lo vorrebbe nemmeno. Si fa la cosa opposta: le parole scritte di suo pugno denotano il desiderio di un cambiamento, di sensibilizzazione del problema. Perlomeno non sarà morto invano.


Sono veramente rattristato da queste parole.
"Complimenti" al padre per non rispettare la memoria del figlio e dare modo ad una certa parte politica di strumentalizzare l'accaduto.
A questo punto verrebbe naturale chiedersi: quanto questi genitori conoscessero il figlio? Quanto lo amassero sopra ogni cosa?
Le parole utilizzate per sminuire l'accaduto sono sconcertanti.
Se io scrivo una lettera dove lamento questo disagio per il razzismo dilagante e per le povere persone che muoiono in mare, se a seguito di questa lettera mi iscrivo a giurisprudenza per cercare di cambiare questo sistema marcio e questa società razzista( e soprattutto se mi iscrivo senza avere la benedizione dei miei genitori perché non sono d'accordo con la mia scelta e col percorso di studi scelto), come si può pensare che dopo due anni io non abbia più quel disagio e non mi sia suicidato a causa del peso di quelle sensazioni che sta diventando troppo pesante per essere sopportato? Sicuramente era un ragazzo molto sensibile e forse un po' depresso a causa di queste vicende che lo preoccupavano.
Mi dispiace, provo molta vergogna per chi nega che dietro al suicidio ci sia una matrice razzista (magari non vissuta necessariamente sulla propria pelle con violenze fisiche come spesso accade).
Quindi, non avendo scritto una nuova lettera per cosa si sarebbe suicidato? Per non aver superato un esame? Per aver perso il portafogli? Per un gioco erotico finito male? Che vergogna negare il problema.
Questo non fa bene né alla memoria di Seid né alla società.


Cari genitori, un animo sensibile se circondato da un mondo che non gli piace se la sua mente deve pensa di dover lottare più degli altri per ottenere qualcosa le posso assicurare che, anche se sono passati tre anni da quella considerazione scritta su facebook, può senza alcun dubbio influenzare lo stato dall'animo di un soggetto. Certo può non essere il motivo scatenante ma sicuramente vivere in un paese sempre più razzista non certo facilità la vita di una persona che quel razzismo potrebbe subirlo ogni giorno. Quindi non mi venite a dire che la sinistra stra strumentalizzando questa storia perché parte di questa storia è frutto del malessere di seid.


Strumentalizzare? Quel "post" di tre anni fa urla il nome di Salvini in ogni riga. Ed é folle pensare che tutto quel dolore lì contenuto nel frattempo sia scomparso.
Si parla di paura di essere scambiato per un immigrato, di sguardi schifati della gente, di persone che lo incolpavano della disoccupazione in Italia, e non so di quante altre nefandezze... Probabilmente il padre avrà fatto quella dichiarazione per essere lasciato in pace dai giornalisti, ma sinceramente il suo unico effetto sarà che la gente a cui quel post 3 anni fa era diretto ora si sentirà a posto con la coscienza e continuerà a fare più schifo di prima...


Tanti genitori preferiscono evitare di accettare qualcosa che è evidente agli altri nella vita di un figlio...fanno finta di non vedere che il figlio è omosessuale, che sofre bullismo, che sofre razzismo, che sta prendendo la strada della criminalità e così via...cercono sempre scuse dentro se stessi, giustificative, pur di non accettare la verità, non è cattiveria, forse paura di aver la sensazione che ha fallito in qualcosa, oppure per credere che le cose cambieranno presto...il disagio che si prova con il razzismo, non cambia, principalmente quando il fenomeno tende ad aumentare e non diminuire come sta succedendo in Italia, perciò la lettera di questo ragazzo scritta 3 anni fa, dimostra soltanto che le sofferenze di allora sono solo aumentate d'accordo con l'attuale intolleranza e razzismo che affligge il paese.


È triste vedere e sentire i sinistrati che urlano al razzismo. Vogliamo solo ricordare agli idioti sinistrati che nell'ultimo anno sono stati registrati un forte incremento di suicidi tra i giovani dei quali oltre il 98%ITALIANI lasciando a testonianza lettere e messaggi molto più terribili a livello del disagio sociale peggiorato con il i carceri domiciliari imposto dal governo rosso/giallo , ma mai nessun sinistroide se n'è fottuto del disagio dei ragazzi con gesti estremi, mai nessun cazzaro stile saviano/murgia se ne sono sbattuti. Ora non ritengo la vita di questo povero ragazzo più o meno preziosa degli altri con lo stesso purtroppo epilogo finale. Ma i sinistronzi devono per forza essere razzisti contro gli italiani?Tanto lo so che questo commento voi della falsa repubblica lo eliminerete a tempo 0, la verità vi è sempre scomoda


Ciò che continua a sorprendermi e 'il fatto che i veri sciacalli vogliono fare la lezione a chi rileva il fascismo sempre più presente nella nostra societa . La strategia di ributtare sugli altri le proprie caratteristiche è ormai risaputa, ma arrivare anche in questo caso a negare una realtà e veramente becero. Nessuno di noi potrà mai sapere le motivazioni, il profondo disagio che hanno portato questo ragazzo a decidere di andare via per sempre. Nemmeno la famiglia. Ciò che è certo sono le parole scritte di suo pugno, quelle parole sono le sue. Rivelano sofferenza, tormento, disagio, perché oggetto di razzismo. Mettetela come volete. Le parole scritte rimangono. Profondo rispetto a questo ragazzo che riposi in pace,, rispetto per chi rimane con un dolore così grande sottolineato da parole che sono come macigni


A prescindere dal suicidio le parole di sofferenza di Seid restano. I politici di cui conosciamo bene nome e cognome, causa dell'odio che Said si sentiva addosso e che hanno avuto anche la faccia tosta di parlare di questo argomento negando le loro responsabilità, sono concausa di questo suicidio. Ora potete dire che 'non è vero!! Ha stato il pd!!!!" e tutto quello che vi pare. Ma che gli slogan "prima gli italiani", "gli immigrati ci rubano il lavoro", "i clandestini ci invadono" ecc. sono frutto della loro misera propaganda, (atta ad attirare il loro misero elettorato) è un fatto innegabile. Quindi cari elettori di questi due delinquenti, dovreste solo vergognarvi e tacere.


10ºL'emergenza reale è che nel nostro Paese stanno paurosamente aumentando i suicidi tra i giovanissimi. Quella di Seid è solo l'ultima di una serie di tragedie che coinvolgono ragazzi tra i 15 e i 25 anni. Bisognerebbe riflettere su questo: troppo spesso l'importanza del benessere psicologico viene sottovalutata. E non ci si interroga sulle cause reali (nella migliore delle ipotesi ci si limita a strumentalizzare, a blaterare slogan propagandistici, funzionali alla polemica politica, ma totalmente avulsi dalla realtà). La prime generazioni della storia che non hanno vissuto guerre né le conseguenze a breve/medio termine di conflitti e che godono di un benessere materiale nettamente superiore a quello di cui hanno goduto i loro padri e le loro madri sono quelle che si tolgono la vita con maggiore frequenza: negli ultimi 50 anni il tasso mondiale di suicidi è aumentato del 70%. Solo in Italia ci sono quasi 3 milioni di persone che soffrono di depressione. In Europa sono 40 milioni. Che dite? Sarà forse il caso di ragionare su questo?