Come proteggere i più giovani dal Covid? È scontro sul vaccino da scegliere

Tornano i distinguo e la diffidenza nei confronti di alcuni vaccini: AstraZeneca e Johnson & Johnson, tanto per essere chiari. Questa volta, però, c’è qualcosa di più: una lettera inviata dall’Associazione Luca Coscioni, al Governo e al Commissario per la pandemia. Tema di fondo: la contrarietà alla somministrazione di questi due vaccini ai giovani

           

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Ma se i casi di trombosi anche se rarissimi ci sono stati e hanno colpito soprattutto i giovani, se ormai la penuria di vaccini è finita e ce ne sono di tutti i tipi, perché non fare le cose in maniera logica almeno una volta? Perché approfittare della sete di normalità dei giovani per smerciare Astrazeneca? Perché se è "preferibile" l'utilizzo per gli over 60 dobbiamo per forza darlo ai giovani che poi sono quelli che con il covid rischiano meno?
Dopo mesi e mesi ancora la nebbia, l'unica differenza è che nessuno si lamenta delle scelte del governo dei migliori, nemmeno quello con la felpa che si lamenta di qualunque cosa.


Dopo più d'un anno di questa farsa grottesca, la domanda sorge spontanea.
Che cos'è mai un "italiano"? Un "italiano medio", o "l'italiano vero" di Toto Cutugno.
È un essere che, primariamente, non ha alcuna nozione della libertà. Non conosce i suoi diritti, e scambia per doveri le imposizioni, una più assurda dell'altra, che gli piovono da quella che individua come "autorità". Pensa pure d'esser furbo, sempre più furbo degli altri, e se a ciò si aggiunge un moralismo crescente si ha il risultato di uno che si mette sul piedistallo del Bene da solo. L'italiano "medio" o "vero" poi è d'una ignoranza abissale. Non gl'interessa capire, conoscere... No, s'adegua, come una manica a vento, alla maggioranza che il sistema politico-mediatico e culturale dominante gli fa credere esser tale. È, insomma, un mediocre conformista. Come se tutto questo non bastasse, questo simulacro d'uomo è anche vigliacco: se pure ha mangiato la foglia, in pubblico dà mostra di essere perfettamente inquadrato, e se pure vedesse lapidare un giusto che afferma la verità farebbe finta di non conoscerlo, aggiungendoci pure qualche applauso.
E mi fermo qui. Il che è quanto basta per farmi affermare che io NON mi sento affatto "italiano". Io, semmai, mi dichiaro Italico, di un'italianità che vien prima di questa buffoneria risorgimentale raccogliticcia messa su per motivi che i più nemmeno sospettano.da E. G.




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