Buongiorno con la prima pagina di oggi 17/06/2021

           

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RIFLETTORI ETERNI SUI PENTASTELLATI.

Non c'è pace per i 5 Stelle, oggi Repubblica prova la strada della divisione interna. Chi c'è nel mirino del giornale di Molinari? Naturalmente il neo leader Conte reduce dalla visita a Napoli. Cosa titola repubblica: “Pd, cala il gelo su Conte: " Non si può cambiare idea continuamente" e poi sottotitolo: “Dopo le posizioni ambigue dell'ex premier sulla Cina e il "non mi straccio le vesti se l'alleanza non è possibile", tra i parlamentari dem cresce l'irritazione. E qualcuno comincia a pensare che Di Maio sia più affidabile”.
Commento: Non capisco l'ambiguità di Giuseppe Conte rispetto alla Cina, d'amblée presentata dai media come public enemy. Casomai si tratta di un'ambiguita diffusa, o meglio ipocrisia Europea e Statunitense, vediamo perché.
L'ex premier era stato chiaro nel programma dell'Annunziata: non si può escludere la Cina dal Contesto internazionale. Giuseppe Conte ha ragione: i cinesi producono il 28% del Pil Mondiale. La Germania ha con la Cina volumi d'affari di oltre 150 Miliardi di Euro, contro forse i 50 Italiani, i 60 Francesi e i 90 del Regno Unito. Per non parlare degli Usa che realizzano con la Cina scambi per oltre 200 miliardi di Dollari. Repubblica come concilia questi dati con la critica a Giuseppe Conte? La verità è che non ci piacciono i comunisti: abbiamo comodi scambi commerciali con Turchia e Arabia Saudita ma quelle sono semplici dittature, non regimi comunisti.
E mentre tutti si arrabbiano contro Cina Cuba e Russia, e Repubblica Critica Conte, Biden, Macron, Merkel e Johnson, guadagnano bei soldoni dai rapporti con la Cina. Non è possibile tessere rapporti commerciali miliardari coi cinesi e poi a poi accusare Conte di Ambiguità. Cari repubblichini fate solo che ridere.
Infine i Dem hanno malumori da sempre e nascono dalle 250mila correnti interne, mica da altro, perciò non scriviamo baggianate. Quando Conte dice che non si strappa le vesti, sostiene una cosa sacrosanta: l'alleanza ha luogo di esistere se, oltre obbiettivi comuni, non si ledono principi insindacabili su cui si fonda il Movimento. Ma l'abbiamo imparato il Movimento ha sempre la rogna. Con di Maio leader, da sempre considerato incapace perfino di parlare Italiano, Repubblica gridava al fallimento grillino e perdita di consensi, oggi con Giuseppe Conte leader si preferisce di Maio? Ottimo! Sapete che c'è ragazzi, avete detto bene: NON SI PUO' CAMBIARE IDEA CONTINUAMENTE.
Adesso bevetevi un brodino e schiaritevi le idee, ciao cari!

Gioacchino Musumeci.




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