Deborah Feldman: «Nelle società islamiche o ortodosse la donna è sentita come una minaccia»

Unorthodox è ispirato alla sua vita. Che lei racconta così: «Non potevamo indossare nulla di rosso, non potevamo camminare per strada accanto a un uomo. All’interno della comunità il destino della donna è di rendersi invisibile, il tuo corpo deve essere coperto il più possibile e nelle comunità ortodosse riconosci subito il passo femminile perché per strada le donne si affrettano per sparire il prima possibile dalla circolazione»

           

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anni fa andai a lavorare in arabia e solo li mi resi conto di quanti danni puo',e continua a fare, un certo culto e cultura derivante, rimaste immutati e immutabili fin dal medioevo.E' vero anche che danni hanno fatto pure le altre religioni ,ma queste col tempo sono mutate ,non piu seguite alla lettera ,o quasi abbandonate,senza contare il fatto che quel culto non e' nemmeno paragonabile a una religione, fu solo l'invenzione di una mente malata , perversa, assassina,stragista, pedofila etc etc ma abilissimo a spacciarsi profeta. Provo grande tristezza quando anche qui da noi vedo ragazze giovani che portano ancora l'hijab


Questione spinosa: come rispettare, accettare, ciò/chi non dà rispetto e concepisce le donne come "esseri inferiori" o non dotate di autodeterminazione, ovvero di legittima autonomia e capacità decisionale, affettiva, lavorativa... ?Diciamoci la verità, autodeterminarsi in alcuni luoghi è impossibile o difficilissimo.
Mediare tra culture sarebbe sempre auspicabile, ma a volte è impossibile, per non parlare di quelle aree dove si praticano torture, mutilazioni, infibulazioni.
Da sempre mi interrogo su questo tema, essendo una persona aperta alle differenze, e rispettosa delle altre culture, ma dove "il precetto religioso diventa obbligazione coatta" implicando violenza psicologica e fisica, impossibilità di scegliere, allora si sconfina in un piano inaccettabile per una società abbastanza evoluta. E dico "abbastanza" perché anche in Italia in cui l'humus del Cristianesimo (la religione della buona novella che predica fratellanza/sorellanza) è forte anche per chi non è credente, purtroppo la violenza accade spesso.
Appunto, la questione è spinosa.




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