Spinazzola infortunato, operazione forse già domani. La promessa alla moglie: "Il sogno continua, tornerò più forte"

Rottura al tendine di Achille. Spinazzola appena asciugate le lacrime, ha chiamato le persone a cui tiene. La moglie Miriam, per rassicurarla, salutando anche il figlio Mattia e la piccola Sofia, l’agente, Davide Lippi. La moglie lo ha incoraggiato. Come ha fatto poi pubblicamente, su Instagram

           

https://www.facebook.com/Repubblica/posts/10161470731776151

PIU CHE UN ONESTO UMBRO GIOL LA QUINTANA IO PENSEREI AL DOMANI FUTURO SENZA FUTURO..no spettro si aggira per lo spazio postsovietico (e per l’Eurasia): lo spettro di Brzezinski. Uno spettro che provoca poltergeist distruttivi tra Europa, Asia e Medio Oriente dagli anni Ottanta e che ha scritto – letteralmente – la nostra contemporaneità. Perché le relazioni internazionali del 2021 sono come le aveva immaginate Brzezinski ne “La grande scacchiera” (The Grand Chessboard), opera magna che, pubblicata nel lontano 1997, risulta quanto mai valida e attuale.

Lì, in quel testo per addetti ai lavori, Brzezinski delineava quella che sarebbe divenuta la grande strategia degli Stati Uniti per l’Eurasia, il cuore della Terra da mantenere sotto assedio per il bene dell’Impero americano e per la continuazione del momento unipolare nel ventunesimo secolo. Una strategia sempiterna, quella del geopolitico polacco, perché concepita per essere resistente all’erosione del tempo e all’albeggiare dell’era multipolare. Una strategia evidentemente interiorizzata da coloro in alto loco, ovvero dagli strateghi che sceneggiano e dirigono l’agenda estera della Casa Bianca, come mostrano e dimostrano gli accadimenti dell’ultimo ventennio:

Brzezinski aveva suggerito di incorporare l’intero ex patto di Varsavia all’interno di Unione Europea e Alleanza Atlantica. È accaduto.
Brzezinski aveva suggerito di investire sulla crescita economica e militare della Polonia, una nazione geopoliticamente unica, perché perfettamente incuneata tra Germania e Russia e, dunque, in grado di sabotare la traslazione in realtà dell’antico incubo mackinderiano di una “Gerussia”. È accaduto: oggi la Polonia è, a tutti gli effetti, il cuore pulsante del neo-maccartismo e il grande polmone di quell’euroscetticismo dalle venature antitedesche che periodicamente viene utilizzato al di là dell’Atlantico per indebolire tanto l’Ue quanto la Germania.
Brzezinski aveva suggerito di profittare dell’ottenimento dell’indipendenza dell’Azerbaigian e degli –stan dell’Asia centrale per creare un “arco di instabilità”, afflitto da guerre civili e radicalizzazione religiosa, funzionale ad aumentare i costi di mantenimento dell’egemonia sullo spazio postsovietico al Cremlino. Parimenti importante sarebbe stato l’ingresso della Turchia in questo paragrafo di spazio postsovietico, perché indispensabile ai fini della (ri)turchificazione e della (re)islamizzazione. È accaduto in parte: l’emergere di regimi autoritari e/o dittatoriali di ispirazione sovietica ha favorito la stabilità interna, ma i processi di radicalizzazione religiosa sono effettivamente avvenuti – l’Asia centrale è uno dei principali bacini di reclutamento dell’internazionale jihadista sin dai primi anni Duemila – e la Turchia sta poco a poco dando vita ad un “corridoio panturco” esteso da Istanbul a Samarcanda.
Brzezinski aveva suggerito di inglobare l’Ucraina nell’orbita euroamericana. È accaduto, come è noto, nel 2014.
Brzezinski aveva previsto il consolidamento dell’asse franco-tedesco, mettendone in luce i potenziali rischi per il disegno americano per l’Europa: l’economia di Berlino e il militare di Parigi avrebbero potuto alimentare la comparsa di un europeismo velatamente antiamericano, cioè mirante ad una maggiore autonomia dagli Stati Uniti in campo estero. È accaduto di recente, con l’alleanza di ferro siglata da Emmanuel Macron e Angela Merkel.
Brzezinski aveva previsto la formazione di un’intesa cordiale tra Russia e Cina, possibilmente estesa all’Iran, nel dopo-allontanamento dell’Ucraina dalla sfera di influenza del Cremlino – fondamentale, secondo lui, per espellere definitivamente la Russia dall’Europa e renderla un “impero asiatico”. È accaduto in parte: Russia e Cina hanno effettivamente dato vita all’alleanza tattica più importante della contemporaneità, ma né l’una né l’altra hanno manifestato l’interesse di dar vita ad una veridica coalizione antiegemonica includente l’Iran.
L’importanza di studiare Brzezinski
I posteri continuano ad interrogarsi sulla reale natura di Brzezinski, il teorico di quella geopolitica della fede che avrebbe ironicamente sconfitto l’Impero dell’ateismo con l’aiuto di ,,,,,




+