Keira, la ragazza transgender pentita, fa causa alla clinica inglese: "Cambio di sesso autorizzato troppo in fretta"

La giovane, che oggi ha 24 anni, era minorenne quando decise di modificare la propria identità sessuale. "Mi hanno assecondato subito. E ne ho pagato le conseguenze, con gravi danni fisici. Non si possono prendere decisioni simili a 16 anni, e così in fretta. I ragazzi a quell’età devono essere ascoltati, e non immediatamente assecondati. Io ne ho pagato le conseguenze, con danni gravi fisici. Ma così non va bene, servono cambiamenti seri"

           

https://www.facebook.com/Repubblica/posts/10161472510056151

Dovremmo partire dall’ ABC della materia . Esistono sono due generi biologici. E infiniti gusti sessuali. I gusti sessuali non fanno il genere e sentirsi in un corpo sbagliato non fa un diritto. Come non esiste il diritto all’eternità, perlomeno dal punto di vista razionale, non esiste il diritto assoluto a cambiare sesso. Esiste questa possibilità, che lungi dall’essere un diritto è un percorso possibile ma non breve e solo dopo la maggior età.
Non esiste la transessualità. Si nasce uomini o donne e nel caso Intersessuali, ovvero persone che nascono con due sessi, normalmente uno meno sviluppato dell’altro. Solo in questo caso dovrebbe essere, ed è, un diritto, essere accompagnati dal punto di vista medico e psicologico a scegliere un sesso rispetto all’altro


Non è una ragazza transgender, è una ragazza cis che vuole parlare per le persone trans quando la sua questione era avere traumi alla base e non disforia di genere.
Trovo un po’ troppo comodo addossare la responsabilità ai medici quando è stata lei a decidere di non approfondire la parte psicologica.

Psicologi poco competenti e ragazzi che vogliono tutto e subito ha come risultato la follia di questo articolo.

La parte più triste è che a causa di ciò, si da voce a lei senza dare voce a chi invece è ancora in vita grazie all’accesso alla terapia.
Secondo me questa strumentalizzazione fa schifo.


complimenti a repubblica che arriva sul caso di Keira Bell a distanza di mesi e a chi commenta senza avere idea o conoscenza del caso.
Forse prima di scrivere scemenze dovreste informarvi, anche solo il minimo indispensabile.

Per chi non sapesse del caso, ho scritto molto sinteticamente cosa è successo nel caso legale di Keira Bell, così non dovete più taggarmi e rispondermi con toni aggressivi che la colpa è mia che non ve l’ho detto prima

il caso legale di Keira Bell è stato al centro della questione della “gender clinic” britannica della Tavistok e ha messo in luogo il precedente legale per cui adesso non è più possibile prescrivere farmaci che bloccano lo sviluppo ormonale della pubertà sotto i 16 anni di età nel Regno Unito. Nel caso specifico Keira Bell contesta quello che si chiama “modello affermativo” attraverso il quale ai medici e agli psicologi non è permesso “mettere in dubbio”/ indagare a fondo sui sentimenti e sulle dinamiche che spingono le persone a rivolgersi alle cliniche per il cambio di sesso. Keira bell contesta il fatto che gli specialisti non abbiano guardato più a fondo il suo caso (come quello di altri), prescrivendo i farmaci prima di avere un quadro clinico chiaro sulle ragioni dietro il suo malessere, che si è fatto più intenso nonostante la terapia, dimostrando che non era l’approccio giusto per il suo caso, dal momento che ha deciso di interrompere il suo percorso per il cambio di genere (con risvolti pesanti per il suo fisico e la sua percezione di se, dal momento che non si compiace di aspetti come la modifica del tono di voce o della peluria, che ha dichiarato incidano negativamente sul suo stato d’animo).
Oltre a questo, nel corso del procedimento sono venuti fuori testimoni (che erano legati alla Tavistock) che hanno rivelato pratiche non trasparenti per quanto riguarda la gestione delle cliniche in questione.
Il punto di questa faccenda è che la gestione di questo percorso non è buona ed è mandata avanti con troppa leggerezza: a nessuno fa piacere che una persona che si affida a degli specialisti riceva un trattamento che invece di aiutarla la fa sentire peggio, specie se gli effetti sono permanenti. Specialmente chi fa parte del mondo lgbt dovrebbe, per primo, volere che questo percorso sia sicuro, con paletti ben definiti e pratiche che seguano gli interessi e il benessere di chi vi si affida, in modo che non ci sia più chi torna indietro dal percorso di cambio di genere perché sta peggio di prima.
Cercando ci sono comunque molti articoli e interviste sulla questione di Keira Bell, basta andare a cercare.


Il punto è: lo sviluppo sessuale si può manipolare.
Ma ha senso farlo?
La natura può sbagliare a darti un corpo maschile e una psiche femminile o viceversa?
La natura sbaglia, è evidente.
Ad esempio nascono persone ermafrodite, che hanno sia i genitali maschili che femminili.
Ma allo stesso tempo la natura non sbaglia.
Nel senso che siamo noi che non concepiamo una persona ermafrodita.
È un nostro problema di percezione e accettazione di ciò che la realtà ci presenta.
Un bambino ermafrodita non si pone il problema.
E nessuno si pone il problema etico se sia giusto operare un bambino ermafrodita DOPO che abbia manifestato l'orientamento verso una o l'altra identità sessuale.
Il problema si pone con i minori che hanno un sesso ben definito ma si riconoscono nell'altro sesso.
È il corpo ad essere sbagliato o è la mente ad essere in errore?
O nessuno dei due?
Sentirsi donna in un corpo da uomo è sbagliato?


Due cose:
1) in teoria la terapia ormonale sarebbe meglio inziarla durante l'adolescenza per avere i massimi risultati, quindi posso capire che le cliniche ti spingano a farlo, se sembri sicuro e hai già parlato abbondantemente con psicologi
2) la vita è lunga....mi sembra un po'inutile dire che a 16 anni le scelte non sono fatte con criterio in vista di quando si ha 40 anni...ci sono cose che ci fanno stare bene a 16, altre a 40 altre a 60 etc.
Per quanto raro, non ci trovo nulla di male se qualcuno senza di riconoscersi in un genere diverso a distanza di 20 e magari fare più volte questo cambiamento. Ricordo che ogni fase della vita è importante e va goduta appieno, e anche che nell'arco di 20 anni 99/100 siamo tutti persone molto diverse rispetto ai noi stessi precendenti


Rispetto la categoria ma la scelta l'ha presa lei. Se medici e genitori si fossero opposti sarebbero diventati agli occhi della comunità dei cattivissimi soggetti transofobici
In ogni caso sarebbe giusto aspettare almeno i 23 anni.
Un corpo fino ai 18-20 è in assestamento prima di questa età è in formazione.
L'identità di genere è qualcosa che tra l'altro si comprende crescendo anche se ognuno ha tempi diversi in cui matura questa consapevolezza. La transizione rappresenta un cambiamento in cui si riprogramma l'assetto ormonale, anche se la cosa è piú semplice negli uomini che nelle donne che decidono di cambiare sesso visto che che continueranno a fare i conti con l'attività ovarica e dovranno prendere ormoni androgeni a vita, a meno che i medici non concedano l'isteroctomia totale (che non praticano neanche a chi ha patologie croniche comunque...). Non è come tingersi i capelli.


Già ma se le avessero detto “parliamone” avrebbe piantato un casino, fatto causa a tutta la clinica , con gravi conseguenze per tutti… io proporrei di inserire lo psicologo a scuola quotidianamente, e se è necessario anche fuori. Per parlare dei dubbi dei ragazzi, delle proprie fragilità , dei punti di forza, e poi se in fondo ad un percorso personale si arriva al punto di decidere per il cambio ben venga… è sempre nella moderazione che troviamo equilibrio. Inoltre se la smettessimo di giudicare tutto ciò che è diverso da come lo abbiamo in testa, si vivrebbe tutti meglio e senza condizionamenti esterni…


...GENDER nelle scuole? Insegnamento della libertà omosessuale? Omosessualità sociale? TRANSizione facilitata? LGBT&c discriminati???discriminati come tutti noi se non molto meno, direi per un infinità di motivi (POVERI in primis, ciccioni, stecche di biliardo, culoni, scimmie pelose, calvi, storpi, bianchi cadavere, terroni, cozzali, ecceccecc)... vogliamo educare la gente con il terrore, gli avvocati e il carcere? Anziché famiglia e scuola? Non funzionerà... la gente si incattivera'... non puoi imporre un genitore 1 e un genitore 2 al 90% degli eterosessuali perché esistono un 10% di omosessuali, magari lo dedichi ai soli omosessuali... così come il matrimonio è una istituzione specifica della coppia eterosessuale, uomo e donna, creassero un un unione ad hoc per gli omosessuali... perché si crede di aver diritti ad avere figli se con lo stesso sesso evidentemente non si può generare... e infine la follia, un uomo si dichiara donna e può gareggiare nelle gare femminili... l'omofobia sembra creata da chi la combatte... c'è troppa confusione, pretese legittime e illegittime, ecc... il ddl zan nasce per difendere gli uni e finisce penalizzare gli altri con la sua INTERPRETABILITA' GIURIDICA


Finalmente avete dato spazio a questa storia che ci fa capire il rischio di una certa propaganda di certi trans attivisti che chiedono che gli ormoni bloccanti vengano dati ai bambini in fase pre adolescenziale.

Come può un adolescente dare un consenso informato? Se non può nemmeno darlo per un rapporto sessuale, come può farlo per una cura ormonale che gli blocca la pubertà e gli cambia i connotati in maniera irreversibile?

Queste sono le richieste di alcuni gruppi di pressione dietro al DDL Zan, che ci crediate o no.

Basta informarsi un pochino.

Nell’aprile del 2018 l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha chiesto al
Comitato Nazionale per la Bioetica (CNB) un parere in merito all’eticità sull’uso della triptorelina per il trattamento di adolescenti con disforia di genere, a seguito della richiesta di alcune società scientifiche.


10º#SOSCuba OPERATION: Assalto militare all'ultimo rap
Molti di noi non hanno il coraggio di alzare la voce contro l'ingiustizia in condizioni ostili, corrotte e indifese. Per fortuna, a volte, quel valore che manca a molti di noi è intensamente concentrato in un unico essere.
Venerdì 18 giugno, 12 pattuglie e dozzine di poliziotti ben armati, in uniforme e in abiti civili circondano la casa del rapper ribelle Ramón López "El Inva" a Bayamo, Oriente. Un'autopompa dei vigili del fuoco viene aggiunta all'operazione.
I vicini terrorizzati e sbalorditi non capiscono cosa sta succedendo.
Il 21 giugno è stato rilasciato dopo aver confiscato il suo computer e i supporti di registrazione, che era l'obiettivo principale dell'operazione, oltre a intimidire la popolazione di Bayamo. (Immagini degli eventi nel video)
#LibertadParaLosPresosPoliticos
Cuba grida libertà!
https://youtu.be/9AJXaCGlNtw




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