Il coraggio della madre elefantessa: per difendere il cucciolo calpesta a morte un coccodrillo

Un evento tanto raro quanto difficile da filmare. Un turista è riuscito a catturare splendide immagini di una elefantessa che, per difendere il proprio cucciolo, ha calpestato fino ad ucciderlo un coccodrillo che lo aveva scelto come preda. Il video è stato girato da in Zambia da Hans Henrik Haahr: “Di solito gli elefanti sono animali molto pacifici ma le femmine possono diventare aggressive quando percepiscono un pericolo per la prole”

           

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Silvia Mastronardi beh.. Vivo in Romania il quale da sempre è il paese con la popolazione più alta di lupi, orsi, linci, bizonti d'Europa. Il popolo rumeno ha sempre vissuto con i lupi tant è chr il simbolo dei Daci (gli antenati dei rumeni) era una testa di lupo. I lupi, gli orsi, pe linci possono vivere tranquillamente insieme all'uomo. Solo ultimamente abbiamo qualche problema con gli orsi ma è colpa nostra... Abbiamo permesso agli Austriaci di tagliare talmente tanti alberi e foreste intere anche a quelli dell'Ikea. Loro, gli animali, poverini migrando...provocano incidenti auto... E qualche volta attacchi. Se oggi abbiamo 30-50 casi di attacchi, in passato ne sentivi raramente. Gli animali garantisco che nn attaccano senza motivo. Il loro istinto non è di attaccare se non affamati. Quindi per un paese come la Romania dove questi animali non sono mai affamati, gli attacchi occorono solo se provocati dal uomo perché troppo spaventato quando si ritrova faccia a faccia. Purtroppo l'Italia è un paese che ha ucciso pratticamente ogni forma di vita nelle sue poche foreste. Qui scendono ogni giorno in città. E non da oggi... Ma da decine di anni.


Massimo Cabrioli tanto per cominciare non sono un'animalista ingenua e sprovveduta, ma sono per l'ordine naturale delle cose. Per farti un esempio, non sono contro la caccia e la pesca se praticate per il proprio sostentamento.
Sì, I cani attaccano l'uomo con estrema disinvoltura perché dal punto di vista evolutivo, ci vivono a contatto, non ne hanno paura. Ma il lupo e il cane sono due specie diverse. Per il lupo è altamente rischioso attaccare l'uomo, perché in passato gliene abbiamo date di santa ragione, tant'è che la popolazione dei lupi si era drasticamente ridotta e solo ora, grazie a dio, si sta ripopolando. Il lupo fiuta la presenza umana da molto lontano e cambia strada. I "lupi" che attaccano l'uomo molto spesso sono ibridi (incroci con cani) o lo fanno per difesa in mancanza di vie fuga o in risposta al comportamento da imbecille di qualcuno che fa scatenare l'istinto predatorio. Ad ogni modo, i casi di attacchi all'uomo da parte dei lupi sono molto bassi.
Torniamo al nostro amico elefante puccioso e pacifico. I morti per attacchi di elefanti e ippopotami sono di più di quelli dei predatori. Sono aggressivi, non accettano "novità" nelle vicinanze, o è bianco o è nero.
Ti faccio un altro esempio: la vipera è pericolosa? Sì. È aggressiva? No, perché ti morde solo se ti ci vai a sedere sopra. Il biacco è pericoloso? No. È aggressivo? Sì, perché appena sei a tiro ti morde quell'infame.
Bisogna evitare di riportare agli animali dei caratteri e dei modi di pensare tipici degli uomini. Gli animali non attaccano per un perché, attaccano per biologia e ci sono specie biologicamente più propense all'attacco di altre. Non c'è cattiveria, non c'è motivazione. È un comportamento, punto e basta.
Per informazione, sono assistente in corsi di sopravvivenza/bushcraft e ho seguito corsi di riconoscimento tracce animali (animali tracking), quindi proprio sprovveduta non sono quando vado per boschi.


tutti gli animali diventano aggressivi se pensano che la prole si trovi in pericolo, e se la mamma in questione è un'elefantessa, pensare di pranzare con suo figlio è sconsigliabile. Ricordo un aneddoto riportato da un guardacaccia jugoslavo di molti anni fa: in Serbia, dove i cinghiali sono di taglia più grossa rispetto ai nostri maremmani, un "cacciatore della domenica" si era avventurato da solo nonostante le raccomandazioni di essere sempre almeno in due, e quando i guardacaccia hanno visto che non rientrava, sono partite subito le squadre di soccorso. Cos'era successo? Il fenomeno aveva avvistato una famiglia di irsuti che procedeva con in testa il padre, seguito dai piccoli e la madre che chiudeva la fila. Ha puntato, sparato ma invece di colpire il capofamiglia ha centrato il primo dei piccoli. Immediatamente il maschio ha caricato a vista - non avete idea di come corrono i cinghiali sul terreno accidentato - e lui, preso dal panico, ha gettato il fucile ed ha cercato scampo arrampicandosi su un albero. Il maschio però è rimasto sotto e, poco dopo, è stato raggiunto dalla femmina che nel frattempo aveva messo al sicuro i piccoli. I cinghiali aspettavano, si spostavano poco più in là per mangiare e poi tornavano sotto l'albero ed al cacciatore, per non cadere, non rimase che legarsi all'albero con la cartucciera ... dopo tre giorni i cinghiali, sentendo arrivare la squadra di soccorso, si sono allontanati ed il fenomeno è stato recuperato dai guardacaccia giusto in tempo, era ormai privo i sensi