Prima portavoce afroamericana e omosessuale alla Casa Bianca: Biden nomina Karine Jean-Pierre

"Sarà la prima donna nera e apertamente Lgbtq+"

           

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René Cool R Jony Non sono assolutamente d'accordo, ringrazio il giorno in cui le menti bigotte hanno avuto l'opportunità di allargare i loro orizzonti, dobbiamo tener conto del contesto sociale in cui sono vissuti quindi una certa chiusura non è colpa loro. Trovo offensivo invece indicare le Perpetue con dentiera e pannonolone"in modo dispregiativo, ricordi che la ruota gira e lei stessa un domani potrà farne uso. Lo smartfhone è giusto che lo abbiano in mano tutti, anche lei non ne sta facendo buon uso, pensi a tutti i malati che fanno uso di pannoloni e si renderà conto che ha scritto una gran "stronzata", mi conceda il termine.


L'unco parametro dovrebbe essere il merito.
Invece, in questo o questo modo, essere nero, o lgbtq+ecc, diventa titolo di preferenza.
Quindi arriveremo ad una nuova forma di discriminazione di chi non è nero, di chi non è lgbtq+ecc., di chi non vuole rinunciare alle differenze naturali, di chi vuole mantenere la sua identità (infatti identitario è diventato un insulto), di chi non vuole cambiare i fatti storici, di chi non si vuole omologare al nuovo modello di società materialista arcobaleno, finto democratica e senza Dio.
In nome della lotta alla discriminazione, si sta imponendo una nuova discriminazione, quella promossa dalla nuova ideologia totalitaria del "pensiero unico politicamente corretto": la peggiore della storia, perché la più pervasiva e, soprattutto, la più ipocrita.


Luciano De Falco Ovviamente le preferenze sessuali di una persona sono un fatto privato. Ma d’altra parte – e non mi sembra di fare alcuna scoperta, ne’ di indicare una prospettiva particolarmente nascosta – un ruolo come la portavoce della Casa Bianca e’ estremamente visibile e pubblico. Il fatto che per la prima volta venga assegnato ad una nera e’, per definizione, una notizia. Il fatto che per la prima volta viene assegnato ad una omosessuale e, per definizione, una notizia. Se fosse stato affidato ad un uomo bianco, non sarebbe stata una notizia oltre il nome di tale persona. Se fosse stato affidato ad un uomo bianco con disabilita’ fisiche sarebbe stato pure una notizia (in quanto prima volta). Se fosse stato assegnato ad un uomo bianco con idee naziste, sarebbe stato pure una notizia degna da riportare. La prima volta di un qualunque avvenimento, relative ad una posizione tanto visibile, e’ notizia. Non riportarla sarebbe stupido e negligenza professionale.
Questa e’ solo una considerazione logica. Ma dal punto di vista storico/culturale, e’ ovvio che donne, gente di minoranze etniche/razziali e di minoranze di identificazione/preferenza sessuale non solo non sono state abbastanza rappresentate in cariche importanti, ma hanno subito aperta discriminazione ed in certi casi (preferenza/identificazione sessuale) sono rimasti nella penumbra. Quindi, il riconoscimento di chi sia Karine Jean-Pierre e’ una celebrazione della diversita’, di un altro passo di un cammino ancora molto lungo verso una societa’ inclusiva.
Detto questo, forse la domanda dovrebbe essere rigirata: perche’ ti infastidisce tanto che lei venga identificata per quello che e’?


Bella gente... “Noi checche rivoluzionarie sappiamo vedere nel bambino l’essere umano potenzialmente libero. Noi, sì, possiamo amare i bambini. Possiamo desiderarli eroticamente rispondendo alla loro voglia di Eros, possiamo cogliere a viso e a braccia aperte la sensualità inebriante che profondono, possiamo fare l’amore con loro. Per questo la pederastia è tanto duramente condannata: essa rivolge messaggi amorosi al bambino che la società invece, tramite la famiglia, traumatizza, educastra, nega, calando sul suo erotismo la griglia edipica” (Mario Mieli, Elementi di critica omosessuale, Milano, Einaudi, 1977 pag. 55).-------------------------------------------------------------
“D’altro canto, se la lotta per la liberazione dell’omosessualità si oppone decisamente alla Norma eterosessuale, uno dei suoi obiettivi è la realizzazione di nuovi rapporti gay tra donne e uomini, rapporti totalmente alternativi rispetto alla coppia tradizionale, rapporti atti, fra l’altro, a un nuovo modo di generare gaio e di vivere pederasticamente con i bambini”. (Mario Mieli, Elementi di critica omosessuale, Milano, Einaudi, 1977 pag 201)------------------------------------------------------------ La lotta omosessuale rivoluzionaria propone il riconoscersi erotico e affettivo di ogni essere umano nella comunità e nel mondo: ognuno di noi è prisma, è sfera, è mobile, e, al di sotto e al di là delle contraddizioni attuali che ci oppongono e ci negano, ciascuno potenzialmente combacia con ogni altro, in una «geometria» reale-fantasiosa e intersoggettivamente libera, come un caleidoscopio mirabile cui si aggiungono, via via, nuove preziosissime pietre: i bambini e i nuovi venuti d’ogni sorta, i cadaveri, gli animali, le piante, le cose, i fiori, gli stronzi…” (Mario Mieli, Elementi di critica omosessuale, Milano, Einaudi, 1977 pag 112).




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