Cartabianca chiude? Rai: "Nulla contro Berlinguer. Sono i talk che hanno fatto il loro tempo"

Da viale Mazzini nessuna conferma sulle indiscrezioni che ipotizzano la cancellazione del programma dai palinsesti della prossima stagione. Ma Fuortes ha già avvertito che va cambiata la formula dei programmi di approfondimento politico

           

https://www.facebook.com/Repubblica/posts/10162160562631151

Vito Balsamo , l'età crea problemi di memoria
Comunque siamo andati via anche perché tanti ritenevano che far tornare i talebani ( che tu mi pare apprezzassi ......) non era cosa grave . Infatti abbiamo visto alle donne cosa costa . Anche in Ucraina volete far vincere i Russi di Putin , tanto a voi che li avete venerati per anni ( i 5 stelle assieme ai leghisti che osannavano Putin non si possono dimenticare , e che forse ricevevano pure informazioni ed altro ) cosa cambia ? Anzi preferite i regimi , basta che sono di idee marxiste leniniste . Riguardo alla Berlinguer....... ,dai , ci sono tanti in Rai che fanno propaganda meglio di lei . Poi il marito pure ; certe volte pare che hanno quote Rai , capisco che la sinistra sinistra vuole la sua parte . Riguardo agli Italiani , penso che tutti o quasi desideriamo la pace ,resta da vede quale pace ed a che prezzo . Non è mai gratis la pace . Ricorda che il Nazismo ed il fascismo sono stati ( momentaneamente ) sconfitti con le armi e se uno si distrae un attimo tornano come niente ! Alla faccia dei pacifisti .


In effetti Fuortes ha proposto a B. Berlinguer un programma serale su Rai 1. E sarebbe una specie di promozione perche Rai 1 è più importante di Rai 3.
Bisogna vedere se la signora che si crede migliore di tutti, accetterà.
E' giù successo quando era la conduttrice del TG su Rai 3.
Non andava bene perdeva ascolti. Lei ha cominciato a scrivere su tutti i giornali che la volevano cacciare che erano contro di lei, che avrebbe perso lavoro e stipendio etc etc. Sicuramente sa fare la vittima.
Poi invece le hanno dato questo programma a 240mila euro anno. Perché Renzi ha messo un tetto in cui non si può guadagnare sopra i 240 mila euro all'anno.
Credo che questa donna abbia qualche carta in mano, oltre il marito politico di sinistra, per poter fare quello che vuole in Rai.
Per saperne di più:
***
https://www.money.it/Bian...giornalista-RAI


Basta talk show, è ora di passare a informazioni di governo esclusivamente filtrate dal premier. L'unico giornalista necessario in Italia sarà la portavoce del premier! Gli altri in giro a bruciare tutta la carta straccia che contiene la terribile e destabilizzante propaganda russa. Toh, mi sembra che Bidenᨛ, con il nuovo Ministero della Verità stia procedendo nello stesso modo. Vorrà dire che per avere la verità ci rimarrà tik tok. No Biden sta demonizzando anche quello oltre a Twitter acquistato da Musk! Eccole qua le democrazia e libertà da esportare..... Solo dove ci sono le materie prime per la transizione ecologica, però.


La Berlinguer a me non piace, devo però riconoscere che nel caso venga tagliata non è per lo SHARE e nemmeno per i TALKSHOW !! La motivazione è che chiunque si discosti dalle STANDING OVATION a favore dell'Ucraina e non segua la PROPANDA di quello che sta diventando un vero e proprio REGIME INFORMATIVO viene richiamato all'ordine !! Credo che nella prossima classifica della LIBERTÀ DI STAMPA andremo oltre il 100° posto !! E nessuno che parla della nostra economia, lo fa seriamente BOERI ma sarà oscurato !! Vedrete cari compatrioti quando arriverà il CONTO DA PAGARE che molti di voi si sveglieranno dall'ubriacatura ma sarà TROPPO TARDI !!


Caro Alberto io invece la trovo una bella trasmissione. Ma questo non è rilevante. Gusti personali. Cancellarla peró in questo modo dopo i noti antefatti non fa che confermare, ammesso che ce ne sia bisogno, del pessimo livello in cui è sprofondato il nostro Paese in tema di servizio pubblico radiotelevisivo e libertà di espressione. Asservito al potere vigente. Come in Russia. Rabbrividisco a questa involuzione ma anche a leggere più oltre qui, innquesta chat persone che gioiscono. Per cosa? Per l'instaurazione passo passo del pensiero unico? Mamma mia. Non piace la trasmissione che invita Orsini ma anche altri ospiti portatori di istanze e pensieri diversi oggi, sulla guerra, ma anche ieri su altri temi? Basta cambiare canale, spegnere la TV o leggere un buon libro. Ecco! Un libro, questo sconosciuto a troppi abitanti del Belpaese.


Il concetto di informazione e comunicazione che stiamo interpretando oggi mi porta a citare nuovamente il celebre passaggio del tavolo degli asserviti al Conte Zio, cosi ben descritto del Manzoni ne "i promessi sposi". Una citazione che ben associo ai rappresentanti dei media italiani che siano essi conduttori di Talk Show, direttori di quotidiani più o meno noti, esperti di geopolitica e/o semplice pubblico e/o fruitori dei social. Questo: " Due figurine di parassiti sbalzate con pochi rapidi tratti, da una mano maestra, che mettono in risalto la loro passività spirituale; mangiano a capo chino, a quattro ganasce, sorridono pronti a approvare le altrui opinioni quando su di esse tutti sono d'accordo." E ancora, Manzoni scrive; "cominciando dalla minestra a dir di si, con la bocca, con gli occhi, con gli orecchi, con tutta la testa, con tutto il corpo con tutta l'anima. Alla frutta v'avevan ridotto un uomo a non ricordarsi più come si facesse a dire di no".


Angelo Bosco lei non c'è tutto........cosa non censura se scrive "finalmente".......e che va bene chiudere carta bianca. mi dice "padrone di seguirli". cosa caxxo seguo se la chiudono. e siete pur contenti che censurano delle voci fuori dal coro. ve la mettono in quel posto e ridete. non le piace la Berlinguer? si guardi altro. si guardi Bruno Vespa o cosa caxxo vuole ma come fa una persona normale a gioire per meno informazione? pago il canone e ho diritto ad una informazione con + voci. invece solo quella dei padroni americani ci fanno sentire. buona guerra ....è pronto? gente come lei mi fa orrore


Poi parlano della censura delle tv russe . Questa invece è la democrazia occidentale . Ci ritroviamo sempre i soliti ( allineati ) giornalisti ( ? ) del pensiero unico : CAPRArica , friedman , merlino , formigli ,gruber , mentina , fusani , rampini ecc ecc . Intanto questa nostra malevola informazione ha oscurato i crimini perpetrati ai danni ad esempio di Julian Assange ( i democratici usa - uk in primis ) . Se vuoi lavorare devi essere un tappetino al soldo dei potenti occidentali . Non pagherò il canone rai , riformulerò il bollettino , pagando solamente la bolletta della luce , poi venissero a trovarmi , che ...


Marco Travaglio
Zitti e Mosca
7 MAGGIO 2022
È uno scandalo che un governo controlli delle televisioni, perché poi i giornalisti parlano tutti a favore del governo. E contagiano anche quelli che non lavorano per le tv del governo. Infatti il Foglio, la voce dei padroni e dunque anche del governo (tanto non lo legge nessuno e non deve neppure nascondere i messaggi in codice negli annunci commerciali, come fanno le spie), annuncia trionfante la buona novella: “Ecco la nuova Rai. In un documento del governo le prossime ‘linee guida’. È la fine dei talk. Pronti nuovi volti tv”. Avete capito bene: si parla della nuova Rai, non del nuovo Sputnik o della nuova Russia Today. E il governo che decide le linee guida, la fine dei talk e i nuovi volti non è quello di Putin, ma quello di Draghi. Pare infatti che il premier, immobilizzato dal Covid a Città della Pieve, abbia visto qualche talk Rai – anzi, l’unico sopravvissuto in prima serata alle purghe berlusconiane e renziane: CartaBianca – e abbia scoperto con orrore che fa parlare anche chi critica il governo. Si dirà: embè, che problema c’è, son cose che càpitano nelle democrazie liberali? Ingenui: nelle democrazie liberali sono le tv che controllano i governi, non viceversa. Qui il governo controlla le tre tv principali. Come in Russia.

Dunque Dragov detta “la bussola strategica” di cosa deve e soprattutto non deve fare la Rai in “una riga destinata a modificare i palinsesti… a cura del ministero dello Sviluppo Economico” dell’apposito Giorgettov. Testuale: “Si rafforza l’offerta dei contenuti di approfondimento giornalistico”. Perbacco. “Il governo Draghi si immagina la Rai così” in “13 pagine di ambizioni e sfide che l’ad Fuortes deve vincere” e “Palazzo Chigi si offre” gentilmente di “aiutarlo nel compito”. E come si “rafforza l’approfondimento giornalistico”? Facendo “meno talk show”, cioè meno approfondimento giornalistico. Anzi ancora meno, visto che già oggi la Rai, diversamente da La7 e Rete4 che ne hanno quattro-cinque in prima serata, ha solo CartaBianca. L’ideona di Draghi e quindi di Fuortes è chiudere pure CartaBianca con quei brutti ospiti che criticano il governo e non garbano al Pd. Tipo Orsini, che continua a parlare anche senza contratto né compenso. Quindi le linee guida sono una: via la Berlinguer che, siccome fa ascolti record insidiando o superando DiMartedì, verrà parcheggiata “in una striscia pomeridiana”. Invece, ça va sans dire, “sono confermati Vespa e Annunziata” e nasce l’attesissima “striscia di 10 minuti di Marco Damilano” (200 mila euro l’anno): “come la vecchia Cartolina di Barbato”, ma senza Barbato. Così Draghi, dovesse mai ribeccarsi il Covid (ma il Green Pass non immunizzava dai contagi?), potrà riaccendere la tv senza brutte sorprese. Mica è Putin, lui.


10ºGiordano Sangiorgi poi la il governo russo controlla le tv,in Italia anche

ZITTI E MOSCA

di Marco Travaglio -7 MAGGIO 2022

È uno scandalo che un governo controlli delle televisioni, perché poi i giornalisti parlano tutti a favore del governo. E contagiano anche quelli che non lavorano per le tv del governo. Infatti il Foglio, la voce dei padroni e dunque anche del governo (tanto non lo legge nessuno e non deve neppure nascondere i messaggi in codice negli annunci commerciali, come fanno le spie), annuncia trionfante la buona novella: “Ecco la nuova Rai. In un documento del governo le prossime ‘linee guida’. È la fine dei talk. Pronti nuovi volti tv”. Avete capito bene: si parla della nuova Rai, non del nuovo Sputnik o della nuova Russia Today. E il governo che decide le linee guida, la fine dei talk e i nuovi volti non è quello di Putin, ma quello di Draghi. Pare infatti che il premier, immobilizzato dal Covid a Città della Pieve, abbia visto qualche talk Rai – anzi, l’unico sopravvissuto in prima serata alle purghe berlusconiane e renziane: CartaBianca – e abbia scoperto con orrore che fa parlare anche chi critica il governo. Si dirà: embè, che problema c’è, son cose che càpitano nelle democrazie liberali? Ingenui: nelle democrazie liberali sono le tv che controllano i governi, non viceversa. Qui il governo controlla le tre tv principali. Come in Russia.

Dunque Dragov detta “la bussola strategica” di cosa deve e soprattutto non deve fare la Rai in “una riga destinata a modificare i palinsesti… a cura del ministero dello Sviluppo Economico” dell’apposito Giorgettov. Testuale: “Si rafforza l’offerta dei contenuti di approfondimento giornalistico”. Perbacco. “Il governo Draghi si immagina la Rai così” in “13 pagine di ambizioni e sfide che l’ad Fuortes deve vincere” e “Palazzo Chigi si offre” gentilmente di “aiutarlo nel compito”. E come si “rafforza l’approfondimento giornalistico”? Facendo “meno talk show”, cioè meno approfondimento giornalistico. Anzi ancora meno, visto che già oggi la Rai, diversamente da La7 e Rete4 che ne hanno quattro-cinque in prima serata, ha solo CartaBianca. L’ideona di Draghi e quindi di Fuortes è chiudere pure CartaBianca con quei brutti ospiti che criticano il governo e non garbano al Pd. Tipo Orsini, che continua a parlare anche senza contratto né compenso. Quindi le linee guida sono una: via la Berlinguer che, siccome fa ascolti record insidiando o superando DiMartedì, verrà parcheggiata “in una striscia pomeridiana”. Invece, ça va sans dire, “sono confermati Vespa e Annunziata” e nasce l’attesissima “striscia di 10 minuti di Marco Damilano” (200 mila euro l’anno): “come la vecchia Cartolina di Barbato”, ma senza Barbato. Così Draghi, dovesse mai ribeccarsi il Covid (ma il Green Pass non immunizzava dai contagi?), potrà riaccendere la tv senza brutte sorprese. Mica è Putin, lui.

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