In Italia il 51% dei quindicenni è incapace capire un testo

"Un dramma, non solo per il sistema di istruzione e per lo sviluppo economico, ma per la tenuta democratica di un paese. I più colpiti sono gli studenti delle famiglie più povere, quelle che vivono al sud e quelle con background migratorio". Lo ha detto Claudio Tesauro, Presidente di Save the Children Italia

           

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Emanuele Cè se legge qualunque libro di storia, vi è una caratteristica costante nel comportamento dei grandi generali, di quelli che le battaglie le vincevano quasi sempre ( Rommel ne era un esempio) : prima di dare ordini andavano personalmente nelle trincee a vedere come stavano i soldati, in che situazione si trovavano e poi stabilivano gli ordini da dare . I peggiori ( esempio i nostri generali responsabili della disfatta a Caporetto) invece erano quelli che davano ordini comodamente seduti nella poltrona del loro ufficio senza avere quindi la più pallida idea di come andassero le cose relamente nel campo di battaglia . Nella scuola italiana , i ministri che hanno fatto le varie riforme si sono avvalsi della consulenza di psicologi, psicopedagogisti , filosofi ,tutti professori universitari . Nessun ministro è mai andato a chiedere un parere a un'insegnante,men che meno a un'insegnante di una scuola disagiata . Così sono state fatte riforme che si basavano su considerazioni dedotte non da quanto relamente accadeva nelle scuole . E questi sono i risultati, il Caporetto della scuola italiana .


Da operatore del settore dico che la scuola italiana è diventata qualcosa di imbarazzante, da almeno una ventina di anni. Ai politici che si sono succeduti non sono chiare alcune cose:

- la scuola non deve sfornare lavoratori, ma preparare ragazzi e ragazze a diventare persone adulte, consapevoli, preparate ad affrontare la vita.
- la scuola è un momento fondamentale nella crescita di un cittadino, che deve essere messo nelle condizioni di capire chi è, da dove viene e cosa cerca nella vita.
- la scuola è l'unico mezzo per eliminare le disparità sociali e la cultura rappresenta il bagaglio con gli strumenti più idonei per affrontare difficoltà, imprevisti, prove, confronti.
- la scuola è un insieme di discipline e tutte, in base all'indirizzo prescelto, concorrono a formare moralmente, eticamente, attitudinalmente un giovane.
- le riforme scolastiche sono il vero danno perché non sono pensate da persone che hanno interesse a far progredire la nazione.
- abolire lo studio di alcune materie, depaupera le menti dei giovani e li riduce a rimanere senza curiosità e domande davanti alla complessità del mondo contemporaneo.

Ci sarebbe da affrontare tutta la questione riguardante l'insegnamento, di capire perchè si tenta da diversi anni di inculcare una formazione di tipo Stem e rinunciare a quello che era il punto di forza delle generazioni passate basato sulle materie umanistiche, che sono fondamentali per comprendere e fare un ragionamento.


Maria C. Iaccarino io sò perfettamente di ciò che parlo e il fatto che lei mi ribadisce per due volte di seguito la stessa affermazione è sintomo di non voler capire il problema (forse perchè fà pure comodo non capirlo e/o accettarlo in quanto tale) nella sua interezza e di volersi chiedere a riccio o meglio ancora di mettere la testa sotto la sabbia. Non sò se lei ha figli e se ne ha si domanda cosa sta facendo per il loro futuro? Voler addossare la colpa o spostare sempre il problema su altre prospettive non è certo il modo migliore per risolverlo il problema. Se lei, da quanto ho capito, lavora nella scuola faccia la sua parte che se pur piccola se non altro la farà stare a posto con la sua coscienza. RIPETO: quando lei chiude la porta della sua aula nell'aula rimane lei e i suoi allievi! Quando poi esce dall'aula è liberissima di esprimere il suo dissenso verso ciò che ritiene non funzioni a livello di programmazione scolastica ministeriale. Nessuno vi vieta il diritto di manifestare in piazza (anche se di manifestazioni ne ho viste tante fatte da voi docenti ma sempre e solo riferite al rinnovo economico del vostro contratto).


Maria C. Iaccarino esatto non faccio parte del mondo scolastico ma gestendo una azienda metalmeccanica che collabora in maniera molto stretta con gl'istituti tecnici dove regolarmente ci inviano ragazzi da tirocinare (ragazzi che poi dovrebbero venir assunti da aziende del settore) mi rendo conto purtroppo di quanto basso sia il livello scolastico odierno e non solo per le materie tecniche!! E quando chiedo spiegazioni ai docenti la risposta è sempre quella che lei ha citato nel suo post. E ora che invertite la tendenza e che ritornate a fare scuola seriamente a prescindere da tutte le scuse che si possono annoverare a riguardo perchè la posta in gioco è enorme!!! Qui si stà correndo il rischio di un involuzione culturale che porterà il nostro paese al declino.....e sarà un declino da cui non se ne potrà più uscire!!! Allora tiratevi su le maniche iniziando a pensare a questo se avete coscienza e se avete anche voi dei figli perchè il rischio è quello di lasciargli un mondo completamente bruciato.


Però si tagliano di nuovo fondo alla scia.e.per finanziare una fantomatica formazione obbligatoria, a base di corsi perfettamente inutili e inadeguati, si tagliano 10000 cattedre e poi ci si lamenta che i buoni non riescono ad apprendere in classi che vanno da 25 a 28 bambini, senza insegnanti in compresenza.per i casi più gravi o insegnanti di sostegno che ti mandano con il contagocce, neppure nei vasi più gravi. Allora lo si vuole capire che la scuola non può diventare appannaggio di pochi eletti, che sono necessarie risorse? Di questo passo non riusciremo neppure più ad aprirle, perché non abbiamo neppure i collaboratori...lo devono fare i docenti che però non si possono occupare di tutto, anche di accompagnare e cambiare i bambini in bagno lasciando scoperta la classe, o abbandonare la classe quando qualcuno si fa male o cose così...basta con la retorica vuota


Anna C Francesco M ma si, perché ai meno dotati non diamo subito una bella zappa in mano come nel medioevo? Così non perdono tempo a istruirsi e rimangono ignoranti e facilmente sfruttabili. C'è sempre bisogno di carne fresca da far cadere dalle impalcature o da far morire in qualche fabbrica, bruciati, schiacciati o intossicati da qualche gas. Riempiamo il paese di gente incapace di comprendere il mondo che la circonda che poi andrà tutto a meraviglia! Come è già stato detto da altri, allora a questi togliamo il diritto di voto. Io le decisioni che hanno conseguenza sulla mia esistenza non le lascio in mano a chi non sa neppure capire quello che legge, ammesso che sappia farlo.


Silvia invece personalmente temo che il problema sia molto più radicato e profondo, esulando dalla scuola e inserendosi a pieno titolo nei mali della società capitalista italiana. Qui si parla in prospettiva di milioni di NEET, giovani e giovanissimi che hanno abbandonato lo studio, ogni corso di formazione e non cercano lavoro. I docenti hanno certamente delle responsabilità, ma fino a quando lo Stato non interverrà massivamente per smantellare questo vecchio opificio di fine '800 chiamato Scuola, i risultati saranno questi e a pagare, in termini di posti di lavoro, di competenze, di capacità, in termini economici e finanziari saremo tutti noi. A oggi nessun partito politico si è impegnato - faccio un esempio - sul tema del vero riordino dei cicli. Quello che abbiamo oggi è solo sulla carta...


Tutto ciò mentre gli addetti ai lavori in tale ambito, pensano a creare laboratori green, progetti di ogni tipo, a fare passerelle, sfilate in giro per l'Italia, a partecipare a convegni, inaugurazioni di ogni tipo, a scrivere e pubblicare libri etc. etc.; rimanendo lontani dalle vere esigenze e necessità dei nostri giovani studenti sin dalle prime classi della scuola primaria; lontani dalle realtà che li circonda; lontani quindi dalle sedi istituzionali, nelle quali si dovrebbero almeno teoricamente, analizzare e studiare tali dati, individuare i problemi, le cause, trovando le corrispondenti soluzioni e trasformarle in proposte di legge, idonee a contrastare, debellare in maniera significativa i veri problemi esistenti nella scuola italiana. E invece nulla di tutto ciò, solo chiacchiere, passerelle, demagogia, perdita di tempo e sperpero di risorse pubbliche umane ed economiche, a scapito dei nostri bambini, dei giovani studenti, quindi della nostra futura società.


Infatti nella scuola ci sono alcune cosa da sistemare. I bambini delle scuole primarie non devono essere dei mezzi per valutare gli insegnanti attraverso le prove invalsi, ma dovrebbero essere in grado di esporre, attraverso un tema, le proprie opinioni e il proprio pensiero. Devono imparare a dei metodi di studio già prima di arrivare alle scuole secondarie. Io credo sia soprattutto per il loro bene, affinché non rimangano chiusi in sé stessi, visto che già la vita extra scolastica è poco sociale ma molto social. Esprimersi, confrontarsi, rispettare e far rispettare il proprio pensiero, la propria persona. Mentre invece l'unico scopo sembrerebbe quello di valutare se l'insegnante è stato/a in grado di fare il proprio mestiere. Le cose, secondo me devono andare a braccetto se si vuole far crescere la scuola attraverso insegnanti capaci e stimolanti e bambini/e ragazzi/e intelligenti e con pensiero critico


10ºSubito a puntare il dito contro i ragazzi, in questo caso adolescenti. Io darei la maggior parte delle colpe agli insegnanti, purtroppo si contano nelle dita delle mani quelli competenti e che fanno questo lavoro con una certa passione. Tanti timbrano il cartellino e basta. Una volta un solo/a maestro/a per tutta la classe che faceva anche da secondo genitore, oggi non si capisce nulla, un insegnante per ogni materia e tanti arrivano nelle alte graduatorie d'istituto a via di attestati presi qua e là a pagamento. Detto questo il restante 49% degli intellettuali saranno spalmati tra politici e giornalisti




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