RepIdee 2022, la rassegna stampa con Maurizio Molinari

Dalla libreria Ambasciatori di Bologna, la lettura e il commento delle trincipali notizie del giorno con il direttore di Repubblica, Maurizio Molinari e Giulia Santerini

           

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La costituzione recita che l'Italia ripudia la guerra ...e noi la stiamo di fatto facendo.L'ucraina non fa parte della Nato quindi non c', è nessuno obbligo o pretesto per farla.L'europa avrebbe dovuto promuovere in maniera CREDIBILE ,SIN DALL'ANIZIO,AZIONI VOLTE A CONSIDERARE LA SITUAZIONE IN TOTO E DA LI "CISTRINGERE"I DUE CONTENDENTI A GIUNGERE A UNA SOLUZIONE.
SI È voluto seguire ciecamente i DICTAT degli americani.Questo il risultato:, la Russia ancora lì,vari territori occupati,morti a iosa,distruzione che non si sa chi pagherà,,le economie europee,russa e Ucraina distrutta.Questo il risultato...le sembra accettabile?
Non lo è come non lo è l',occupazione.Se non si voleva arrivare a questo punto bisognava muoversi per tempo.

TUTTO CIO È INACCETTABILE


Solieri Luciano
Vai tu su un libro di Dawkins, magari cominciando da "The Selfish Gene", per vedere come la guerra (nel senso della sopravvivenza per sopraffazione del prossimo) sia un dettato genetico; cioè del padrone (il gene) delle, appunto, "macchine da guerra" che sono i viventi.
Certo, lo stesso Dawkins ha individuato un elemento "nuovo" nel processo evolutivo, la ragione. Avvalendoci della quale dovremmo riuscire a temperare (abolire è impossibile) quel dettato. Ma è sotto gli occhi di un cieco che questo elemento nuovo non abbia funzionato gran che, in questo settore. Perché l'unica via per allontanare la guerra è la civiltà; insomma, la cultura. Quello che vedo -mi ripeto- mancare clamorosamente nei tuoi commenti.


Palma Margiotta
Brava, Palma. Metiamoci lì, tu ed io, tiriamoci su le maniche, e risolviamo il problema.
Andando al serio, al di là di clamorose dichiarazioni d'intento.
Che ci siano colpe dell'Occidente in questa vicenda, titillando il tradizionale terrore russo per lo strangolamento con la spinta verso est della NATO, mi pare indubbio; quello che è dubbio è la ragione, che non credo risieda nella stupidità.
Che rovesciare il tavolo quando ci si accorge che la partita va male, insomma mettere a ferro e a fuoco una nazione per raddrizzare la partita, sia un atto criminale, giudicato inaccettabile dalla "civiltà"' internazionale, mi pare altrettanto indubbio.
Dici bene, l'Ucraina non fa parte della NATO: nessun obbligo. Ma con questa storia del nessun obbligo, del "prima o poi si fermerà", abbiamo lasciato Hitler papparsi mezza Europa prima di intervenire; e solo grazie al trucchetto di Roosevelt ce la siamo cavata per il rotto della cuffia.
Prima o poi si fermarà Putin? Dove? L'ha detto lui stesso: nessuno deve mettere in gabbia la Russia. Dove sono le porte della gabbia? A sudest certamente no. Ai Dardanelli altrettanto certamente neppure. Allo Skagerrak/Kattegat? E Norvegia e Danimarca? All'Adriatico? E la Macedonia? Che progetto mostruoso si annida in quella mente?
Qui non si tratta di dictat degli "Americani". Se mai della loro responsabilità iniziale; ma non di dictat. Si tratta, a questo punto, di sopravvivenza di una civililtà, per sgangherata che sia: la nostra. Il nostro pane, la nostra pizza, i nostri Natali, per sconciati che siano, i nostri modi di vivere, i nostri valori, anche se oggi vacillanti.
Nonostante una certa competenza, essendomi occupato di strategia globale per mestiere, non so davvero indicare una via efficace per difenderlo, tutto questo. Certo non è nel lasciare l'Ucraina diventare una provincia dell'impero russo che ha in mente Putin.




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