Ghiacciai a rischio, il sindaco di Macugnaga vieta escursione sul Monte Rosa

Prima ordinanza di chiusura da parte di un Comune: "Non ci sono allarmi, ma la situazione è anormale"

           

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Maria Assunta Marseglia non è esattamente come pensi tu. La tua libertà inizia e finisce a ridosso di quella altrui, non è perché te ne freghi dei rischi e vuoi fare quello che ti pare che hai la libertà di vivere come un eremo. Siamo una società e come tale ci si comporta. Se tu ti suicidi in una montagna, non è che rimani li e pace all'anima sua, ci sono risorse umane che dal tuo gesto prendono un elicottero, dei droni e cani da salvataggio e vengono a sorvolare la zona per cercarti e portarti a valle. Questo richoede non solo risorse umane ma anche economiche a spese della società. Ergo: se ti vuoi fare del male, non lo fai in montagna su un ghiacciaio dove c'è allerta crollo. Se uno si butta sotto la metro è un gesto consapevole di morte (so che sto andando sotto un treno in corsa). Se scalo una montagna con un pericolo 'presumibile' non posso sapere se crolla o meno, ma se il rischio è alto il sindaco a tutela dei cittadini ha il dovere di vietare l'accesso a tutela collettiva di chi vuole scalare proprio lì. Non so se sono stata chiara, ma è un concetto che anche i più cocciuti devono comprendere.


Moreno, io sono d'accordo, ma anche li ci sono le dovute eccezioni. La libertà non va mai limitata

Un mio amico vive in Mississippi, é originario del posto, conosce benissimo i pericoli di una tempesta tropicale di livello 3 o superiore ed esce, contrariamente a qualunque buon senso, anche con la tempesta tropicale. Ogni individuo a torto o ragione ha diritto a fare le proprie valutazioni, é lo stesso discorso del vaccino. La gente aveva il diritto di decidere di non vaccinarsi, a prescindere. E giusto per sfatare risposte "facili" e qualunquiste tipo "la solita no vax" io ho scelto di farmi 3 dosi, ciò non toglie che la gente avesse il diritto di decidere e di valutare i rischi da prendersi in modo autonomo, a prescindere dalla mia opinione in merito.


Sara Marcon anche buttarsi sotto una metro crea disagio, anche bere e fumare porta al cancro "presumibile" dei polmoni e del fegato e costi a tutta la società, oltre ad occupare posti letto in ospedale. Il tuo ragionamento si può allargare a qualsiasi ambito della vita umana.

Qualche giorni fa in autostrada vicino casa mia una donna incinta che stava andando in ospedale per partorire è rimasta bloccata per via di un incidente. E' dovuto arrivare l'elicottero per portarla in ospedale e atterrare tra le auto. Dunque? Anche quello un costo e un disagio agli altri per colpa di un incidente.

In montagna le condizioni possono cambiare in fretta e possono succedere incidenti gravi anche se uno non se la va a cercare. Ma è impossibile da far capire a chi vive sul divano di casa.


Mettono i cartelli, non chiudono gli accessi alla spiaggia, la noti la differenza? Qui non stiamo parlando delle mie o delle tue valutazioni, stiamo, o perlomeno sto, facendo un discorso in termini di logica e di diritto dell'individuo. In Giappone c'è una foresta alle pendici del monte Fuji, nota come la foresta dei suidici perché la gente ci va per sparire o per uccidersi. Ovviamente non ne hanno impedito l'accesso, e se vogliamo non è solo diritto, è logica. Se uno vuole uccidersi lo farà in altro modo. Se uno è incosciente anche se gli chiudi l'accesso alla montagna instabile perché non ti fidi del suo buon senso, andrá a fare diving in mezzo agli squali senza gabbia.


Tommaso Rastrelli semplice!. Io per esempio anche se ero un esorto non avrei mai portato un gruppo di escursionisti dove la media della temperatura era 10/15 gradi in più. Anche io che non sono esperto so che c'è un gran rischio slavina etc etc etc. Quindi chi è andato e chi c'è li ha accompagnati sono gli unici responsabili. Mi spiace per le famiglie ma qui si deve fare mea culpa non scarica barile. E poi, visto lo sport che praticano, estremo sotto certi versi, il rischio è sempre dietro l'angolo. Per come sono io se la mia mente è preparata al peggio, o non soffro o non rischio di dover soffrire.


Sarà Marcon e quale libertà altrui viola uno che vuole prendere lo zaino e salire in montagna cara signorina? Tu la montagna l'hai vista in cartolina, al massimo dalla pista da sci di Cortina, e come molti infantili pensi che la responsabilitá se tu fai una scelta e succede qualcosa di male, debba sempre essere di altri. Non è così, volare, se conosci un minimo l'avionica di un qualsiasi aereo di linea e qualche legge base di fisica e aerodinamica ci arrivi da sola, volare è una cosa da incoscienti, per fartela facile, sei in una bolla d'aria racchiusa da neanche un cm di metallo, basta che vada male una cosa infinitesimale, depressurizzazione, decompressione, scoppiano i polmoni, tutti morti. Eppure non si vieta di volare ogni volta che cade un aereo. Prima di replicare per principio riflettete.


Annamaria Fabbri ripeto in montagna puoi essere il più attento e preparato, ma se è la tua ora, la montagna ti frega. Una mattina presto quattro uomini tutti del soccorso alpino super esperti, partirono per una sci alpinistica , manto della neve consolidato da tempo per mancanza di precipitazione , mutato perché al sole e quindi consolidato dal freddo intenso della notte, inspiegabilmente venne giù la slavina , morti in tre , uno solo salvo perché al margine esterno della slavina , quello salvo e’ mio cugino . Magari bastasse una bandiera rossa, in montagna ci vuole anche fortuna . In questi primi mesi dell’anno ho percorso 8500 km in bicicletta con 97 mila metri dislivello, lo faccio da oltre trent’anni, se dentro una macchina o un furgone l’autista guardando il cellulare mi becca io sono morto.


Max Zara E io sono arrivata a 73 nuotando in tutti i mari possibili. I miei tre figli e i miei cinque nipoti nuotano fin da piccoli, ma lo fanno con prudenza e rispettando le regole, comprese quelle del buon senso. Il mio terzo figlio quasi ogni giorno, dopo il lavoro, si fa 150/200 vasche di piscina è quasi un anfibio, ma al mare, con la bandiera rossa, non entra. Ognuno di noi può coltivare le sue passioni, ma non a costo della vita. E non dimentichiamo che se, pur di soddisfare le proprie pulsioni, ci mettiamo in pericolo, mettiamo in pericolo anche chi ci viene a salvare. In montagna, come al mare. Ci vuole coscienza.


Annamaria Fabbri non si chiuderà nulla, anche perché non esiste un modo di recintare un’area così grande. Personalmente oggi non andrei mai sul ghiacciaio con queste temperature, esattamente come non vado sugli sci durante una nevicata copiosa o il giorno dopo con il pericolo delle slavine, così come non percorrerei una ferrata con la previsione di temporale , né tanto meno percorrerei tale ferrata con le INFRADITO, li ho visti con i miei occhi, ho 57 anni sono nato quassù sotto queste montagne magnifiche. Esiste qualcosa che va al di là che spinge taluni e la loro adrenalina nel pericolo e a sfidarlo, parlo di sci alpinismo , uno sport che provoca decine e decine di morti ogni anno, e continuerà a provocarli, anche perché tu puoi calcolare tutto essere il migliore sciatore del mondo, ma se la slavina deve venire giù c’è poco da fare. La Dolomia si sgretola se cade un masso e ti c’entra in testa sei morto, la caduta di massi può essere provocata dalla corsa dei camosci al di sopra di dove tu stai risalendo . Non credo sia giusto chiudere nulla, perché come esposto i pericoli in montagna ci sono e ci saranno sempre al di là di un maledetto straccò di ghiaccio




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