In Puglia arriva Iuppi, il gelato inclusivo (e brevettato) della startup da 2,5 milioni: "È per tutti"

Un gelato per tutti, inclusivo, perché privo di latte, lattosio, glutine e sostanze ogm. E basato su un processo innovativo di fermentazione di matrici vegetali brevettato dalla startup Celery, nata a Polignano a Mare nel 2019, in grado di generare una bevanda fermentata, gluten, soy, milk e lactose free, senza zuccheri e grassi.

           

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Tutto ciò che l'uomo produce oggi non cresce nulla da solo senza la chimica ed ecco inganno quando arriva persino nei gelati come le materie prime . L'uomo è destinato ad ammalarsi in ogni cosa ma non saprà mai come si è ammalato e da cosa che poi quel gelato in ogni caso lo porta al cimitero,così come lo è tutto il cibo . Nessuna pianta per quantità può crescere da sola ,ma ciò che l'uomo non comprende e che agricoltori pianatano i semi sempre diversi nello stesso terreno in base del prezzo se piantare grano, orzo ,soia o girasole. Compare per morie nel tempo è davvero una cosa incredibile .


Io sarei ben felice di poter concedermi un bel gelato, anche se fosse qualcosa che gli assomiglia, sapendo che non sto ingurgidando le calorie di una pizza al piatto ben condita! Il che non implica che debba disdegnare un gelato vero, ma solo che me lo concederei in alcune occasioni "extra"! Ammesso che sia buono, ovvio, e che non sia solo un pasticcio di aromi artificiali. Poi vabbé, questa cosa degli OGM credevo fosse superata da un po'... Ci sarà qualche motivo di cui non sono a conoscenza per cui si continua a scrivere sulle etichette...
Ps: "inclusivo" però non si può sentire...


Cinque anni fa mi hanno diagnosticato 2 malattie autoimmuni degenerative. I medici mi hanno vietato di mangiare tutte queste cose : glutine zucchero lattosio etc …
Considerando che ho sempre mangiato anche i piedi dei tavolini, immaginatevi com’è trovarsi in questa situazione..
E vi ricordò che oggi sono sempre più frequenti le persone che hanno intolleranze al cibo e che sono costrette a non fare tante cose (aperitivi, pranzi , cene ) perché nn facilmente si trovano posti adatti che offrono cibo adatto ad intolleranti .
Vi giuro siete talmente s**** che augurerei a voi i miei problemi o quelli di altri così per farvi togliere sto giudizio e cattiveria che avete…


Stefania Delbosco tipo? No, sul serio. Io non posso mangiare latticini e probabilmente sono anche celiaca, sto attendendo gli esiti in questi giorni. E in una città come Torino, o vado in posti specializzati, o la stragrande maggioranza dei ristoranti, pizzerie e gelaterie (facciamo il 97%?) per chi è intollerante o allergico hanno una offerta a dir poco risicata quando direttamente se ne fregano della nostra esistenza e ci trattano come clienti rompiballe e capricciosi. Io la farei fare a voi fenomeni la vita di quella che deve stare sempre attenta a tutto, mentre i tuoi amici ordinano senza problemi quello che vogliono e tu sei lì a cercare di capire se su un menù di 10 pagine le uniche 2 cose che forse puoi prendere saranno almeno decenti. Prendiamo i dessert al ristorante: o ti mangi la frutta (se c'è) o il solito sorbetto (se c'è) o NULLA. Perché latte e glutine sono ovunque in pasticceria. Queste sarebbero le tante alternative? Usate un po' di tatto e cervello che diamine.


Marco Faragli sono biologa e ne so quanto basta.
Il lattosio è uno zucchero del latte che provoca intolleranza. Le allergie invece sono scatenate dalle proteine, quelle del latte sono le caseine. Due fattori nutritivi diversi per due disturbi diversi. La maggior parte dei disturbi è causata dal lattosio perché negli adulti diventa difficile da digerire a causa della perdita delle lattasi (uniche in grado di scomporlo) nonostante ciò l'organismo umano è in grado di tollerare una piccola quantità giornaliera di lattosio.
Ragion per cui tutti gli animali da adulti non bevono più il latte, solo l'uomo lo continua a fare, con le diverse conseguenze di intolleranza appunto.
Le allergie, provocate dalle caseine, invece non sono assolutamente compatibili con l'assunzione di prodotti che le contengano e sono molto più rare. Il vero problema sono i cibi industriali nei quali vengono aggiunte queste sostanze senza che spesso i consumatori ne abbiano consapevolezza, continuano ad assumerle accumulano malessere e infiammazioni intestinali.
Ad ogni modo anche io ho intolleranze ma rifiuto di mangiare surrogati chiamati gelati o altro che non sono quelli e sinceramente non spacco le palle a nessuno come spesso fanno moltissimi.


Isabella Severin il solito termine idiota di "italiota medio". Il problema di far convivere prodotti tra loro incompatibili (es. classico glutine vs gluten-free) non è così semplice e scontato a causa della contaminazione che per alcuni crea comunque problemi. È meno impegnativo dal punto di sicurezza scegliere di non produrre una linea di prodotti. In alcuni bar i prodotti gluten free sono proposti solo confezionati.
Per gli intolleranti il discorso è diverso dove spesso un lieve residuo può non essere problematico.
Sono pochi i ristoratori che hanno in chiaro le procedure. Ho visto cuocere pasta di mais nello stesso bollitore degli strozzapreti con il destinatario del piatto passare la notte sul wc.


Diana Lacanà Latona i gelati vegani ci sono ma non sono privi di glutine o a basso contenuto di zuccheri. Ribadisco che chi per motivi di salute è costretto, purtroppo, a seguire diete molto rigide, molto spesso non è compreso dagli altri ma a volte addirittura preso in giro. Forse ha ragione chi dice che non sarà mai un gelato o che è solo un prodotto artificiale, ma potrebbe rivelarsi invece una piacevole e sana alternativa al buonissimo gelato tradizionale. Per esperienza diretta, il piacere di mangiare qualcosa senza temere le conseguenze è impagabile. Perché l’abbiano chiamato inclusivo non saprei spiegarlo e sinceramente lo trovò un particolare trascurabile in una società dove molti termini sono diventati di moda. Forse avranno voluto con questa parola includere proprio quelle categorie di persone che sono costrette a privarsi di certi piaceri. Per Quelli che invece possono tranquillamente cibarsi di tutto direi che questo gelato non rappresenta alcun problema e di conseguenza non dovrebbe innescare nessuna polemica.
Detto questo, se il prodotto in questione si rivelasse al gusto una vera schifezza, sarei la prima a rinunciarci come già rinuncio a molte altre cose.


Ma io mi domando: "Ma perché vi dá tanto fastidio?" Se non avete alcun problema o non vi interessa provarlo, non lo acquisterete, come per tante altre cose presenti sul mercato no? Per chi ha intolleranze è una manna, sia che si tratti di bambini che di adulti che si ritrovano quasi sempre a guardare altri bambini o adulti mangiare prodotti a loro non accessibili. "Vi disturba tanto che qualcun altro - perché nel mondo non esistiamo solo noi senza problemi che possiamo mangiare la qualunque cosa - uscendo di casa e che so, facendo una bella passeggiata serale al mare, possa trovare un prodotto simile e gustarselo come ogni altra persona priva di problemi alimentari?"


Raffaella Lunelli lo sa che esiste gente con più di una intolleranza ? Inclusivo è proprio per quelle persone che faticano a trovare un prodotto adatto a loro. Sa quanta gente soffre di intolleranza al lattosio e glutine? O magari è anche diabetico o allergico al nichel ? Voglio dire che a un certo punto bisogna pensare anche a loro, perché è facile parlare quando si sta bene e si può mangiare tutto! Fare polemica su una cosa che non le interessa non ha senso proprio perché rivolto a una nicchia di persone con necessità diverse dalle sue...e basta lamentarvi sempre per tutto! PS per rispondere alla sua domanda, il celiaco non può mangiare nulla che sia stato contaminato dal glutine, per cui per fare questi gelati serve uno spazio a parte pulito e incontaminato, altrimenti si rischia lo shock anafilattico! Saluti


10ºLoredana Ubriaco e allora vai in tutte le gelaterie, pizzerie, ristoranti, bar, bistrot, pub d'Italia. Per voi c'è di tutto. Tutti i menù del mondo (senza ingredienti e diciture varie). Voi potete entrare dovunque, senza dover chiedere cosa c'è o non c'è dentro a quel piatto. Senza passare per schizzinosi, se fate al cameriere una domanda in più. Senza dover escludere tutti i cibi della lista e mangiare sempre la pasta al pomodoro (che la faccio meglio io), la pizza alle verdure (con quattro fette di melanzane e due di zucchine) o il gelato al cioccolato fondente (o fragola o limone). Senza doverti accontentare dell'unica cosa che c'è, senza quell'ingrediente che ti fa stare male ed essere anche felici, quando si esce dal ristorante. Voi avete milioni di scelte e dovete per forza criticare l'UNICA alternativa che ci viene offerta. L'intolleranza, l'allergia, ad un cibo NON È UN CAPRICCIO, come molti di voi pensano (e i commenti sono abbastanza esaustivi, direi). Un gestore può anche non allinearsi con i tempi, ma poi non si lamenti se io preferisco andare da qualche altra parte (pochissimi, in realtà. Per cui, sto a casa!). Ah, per inciso, il lattosio (nel mio caso) c'è dovunque. Se mi dai il gelato senza lattosio, anche la cialda deve essere senza. È inutile che mi metti il biscottino. Non lo POSSO mangiare!




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