Cari ristoratori, ecco i 10 motivi per i quali non trovate più camerieri e cuochi

La carenza di personale sta frenando la ripartenza di molti locali, con reciproci scambi di accuse tra imprenditori e lavoratori. Ma la risposta non è semplice o univoca. Proviamo a mettere ordine, grazie al contributo di chi del settore ha grande esperienza

           

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Secondo me, i motivi per cui negli ultimi anni sta diventando sempre più difficile trovare personale giovane, specialmente nel Nord Italia, sono tanti. Tutti se la stanno prendendo con il r.d.c. che per fortuna è stato un sussidio importante per i più poveri, specialmente durante la prima fase della pandemia. Ma sappiate che un motivo importante e che pesa molto, è che diversi giovani preferiscono non lavorare nel periodo estivo perché, spesse volte, in tasca si ritrovano i soldi che gli hanno dato i genitori per andarsene in vacanza, o/e anche i propri risparmi ottenuti con lavoretti precari durante gli altri mesi dell'anno. Purtroppo, molti genitori continuano a viziare i figli, non facendoli maturare, affrontando anche pesanti sacrifici economici. Insomma, cercano di non fargli mancare nulla, rinunciando loro stessi a molte esigenze. Io ho cercato di descrivere uno dei tanti motivi che spesse volte viene dimenticato, ma esiste ed è in aumento secondo il mio modesto parere.


Stefania Furno , ancora con questa favola del reddito di cittadinanza che ti paga per stare a casa. Non è vero. È a termine, ed entro questo termine devi trovare per forza il lavoro. Primo. Secondo, i soldi che ricevi sono un'elemosina. Con uno stipendio adeguato e regolarizzato campi in modo dignitoso e puoi spendere tuoi soldi come vuoi. Con i soldi del reddito di cittadinanza non sei libero. Quelli ti servono solo per soddisfare i bisogni primari e sei controllato. Tutto questo non è certo degno di un essere umano. Tutti (o quasi) preferirebbero uno stipendio giusto al reddito di cittadinanza, ma di solito questo stipendio non c'è e viene dichiarato il falso da chi cerca personale. In ogni caso, tra farsi sfruttare 12 ore al giorno e chiedere il reddito di cittadinanza per non morire di fame, fa meno disonore la seconda opzione, perché si prende coscienza che farsi sfruttare crea un danno a sé stessi e alla società. Diciamo che il reddito di cittadinanza è scomodo per chi vuole sfruttare. Buona giornata.


Ivan Hans Casula io convivo e ho convisduto con partite iva conosco sia attività con dipendenti stabili che la vita da mercato, mi sarebbe piaciuto molto si, ma non certo ristorazione, con le attività artigiane lavoro da quasi 40 anni come credito, chi è capace ha sempre tirato avanti tra momenti di vacche grasse e magre, di par de belle invece conosciuti molti e danno sempre la colpa agli altri, tasse banche dipendenti..... conosco tutto del mondo degli incapaci come quello di chi ci sa fare, ci sono ristoratori capaci che vivono bene da anni perché sanno fare il loro lavoro e non schiavizzano nessuno


Faccio un paio di premesse. La ristorazione e tutto cio che è annesso ad essa, anche attività simili, ossia bar ecc… sono il cancro del lavoro.

Detto cio, io ci ho lavorato e ci lavoro tutt’ora. E dico mai, ma mai ho trovato un luogo di lavoro dove non sia, sottopagato, tossico e a tratti non in regola.

Io vivo a napoli, e la maggior parte è ho sempre lavorato senza contratto. Non mi è mai capitato di firmarne uno, e ho 30 anni. Mai fatto meno di 10 ore al giorno. Mai ricevuta una paga che superi i 1000€ mensili. E potrei continuare ancora con i “mai”. Ho sempre tenuto fin a quando non diventava insostenibile sul lato psicologico, se non sbaglio il termine appropriato è bossing. Ed è vero che non vogliono pagare e sfruttarti, c’è chi lo fa di meno e chinlo fa di piu, ma tutti ripeto tutti lo fanno. Ti mettono a 90 a gradi ed iniziano, che sia con gli orari, che sia con i ruoli da fare e infine vogliono essere pure ringraziati alcuni. Quindi io credo che cercano perchè non trovano, perche le persone sono stanche. E fanno bene. Dategli tutti i diritti che meritano e una buona paga, e tratteli da persone.

Per il resto ->


Credo che il reddito di cittadinanza e anche la disoccupazione hanno una scadenza , non sono sussidi a vita inoltre vanno a scalare quindi non penso che un ragazzo possa a lungo vivere con in questo modo (almeno nelle grandi città).
Non capisco perché parlano sempre di giovani ma non assumono anche persone di mezza età rimaste senza lavoro (forse non accettano condizioni minime?).
In realtà chi lavora nella ristorazione non riesce ad avere una vita famigliare perché il personale é poco (probabilmente andrebbe assunta qualche persona in piu) e quindi devono fare dei turni pesanti senza nessuna festività ecc.
Infine la domanda da porsi (oltre al fatto che i locali sono più che raddoppiati) ma esistono tutti questi giovani?
Forse dopo anni di crescita zero sono una risorsa rara e quindi vanno trattati bene.
Lo stesso discorso vale x l agricoltura ecc.


Pasquale Mansi sta storia del salario minimo è una presa per i fondelli . Esiste già! In Italia si chiama contratto collettivo nazionale del lavoro . Ogni categoria ha un suo dedido contratto .... il problema è che i contratti non si fanno , il datore di lavoro più onesto li utilizza nella formula part time ( le tasse lo divorano ) , i lavoratori non lo vogliono perché lavorare in nero da molti altri privilegi ... qui è tutto da rifare !
Lo stato deve tassare meno le imprese e gli stipendi .
Gli stipendi vanno aumentati .
I lavoratori in nero con rdc ARRESTATI PER FRODE ALLO STATO ! !!
Devono progettare un sistema di controllo sui rdc che tutela i veri poveri ma punisce severamente gli approfittatori... io darei la possibilità di denunciare in forma anonima chi lavora in nero in modo che la finanza possa fare i controlli POI VEDIAMO SE ESCONO STI SANGUISUGA ! ...
A cose fatte bene il vero povero non sarà più additato come quello seduto sul divano poiché la domanda di reddito deve essere accettata contemporaneamente alla presa in carico del disoccupato ad un progetto sociale del comune di appartenenza . Anche 6 ore a settimana ...perché il lavoro è dignità e va dato a tutti !


Non si capisce come un reddito di cittadinanza sui 500 euro di media diventi nella mente degli imprenditori un assistenzialismo di 1100, che fa concorrenza ai miserrimi 1300 che offrono per un numero non specificato di ore.
La questione è che un affitto in zona urbana costa sugli 800 euro minimo e se ci si mettono 300 euro di bollette (sempre minimo) ecco che lavorando per quei 1300 euro si dispone di soli 200 euro per mangiare 30 giorni e per spese extra come vestiti, detersivi, manutenzione domestica etc. Con un mutuo, la situazione cambia di poco.
Ecco quindi che i 1300 euro proposti costituiscono la prospettiva di una vita povera, solitaria e piena di privazioni, il che spiega in buona parte la mancanza di entusiasmo.
Un salario minimo sui 10 euro netti l'ora potrebbe risolvere parzialmente il problema: 40 ore a settimana, 400 euro netti a settimana in busta paga. Con qualche ora di straordinario oggi ci si campa non dico bene, ma almeno senza privarsi di tutto. E se il contratto è a tempo indeterminato, magari con qualche prospettiva di carriera, un/una giovane può anche pensare di mettere su famiglia. Con qualcuna/o che lavora, ovviamente.
Mi pare inutile tirare in ballo altre questioni, quando la retribuzione proposta è solo una condanna alla povertà. Possono esserci mille altri fattori, ma questo resta secondo me il nodo principale.


Ci sono delle persone oltre di ragazzi che sono capaci di lavorare che hanno in spalle anni di esperienza perché non gli assume nessuno perché guarda sempre l' età che ti dà un ragazzo di 17 anni 18 appena uscito da scuola alberghiero si possibile che ci sono pure bravi ma il giovane di oggi deve essere aiutato in tutti modi possibili per imparare di più nella vita reale fuori delle mura di scuola non è problema di reditto qui e problema di come gli tratta perché uno con esperienza di 20 30 anni non viene preso perché chiede il suo merito ma ci sono richieste di giovani perché loro non hanno esperienza e gli sfrutta non va bene ci sono persone che sfrutta pure quelli più grandi sono cresciuti prezzi dappertutto normale che deve essere pure stipendio alto ma qui deve avere solo ricchi non dice nessuno perché un senatore deve avere quel stipendio così grande e un lavoratore solo 1200 euro al mese un pizzaiolo 1200 euro sta al forno davanti con il caldo di 40 gradi fuori e con forno a 280 gradi davanti e non se chiede nessuno come fa lavorare in quelli condizioni poi pure sfruttato ma dai ancora con il reditto ma pensate bene prima di parlare gli giovani deve avere una vita facile e sana piena di felicità di gioia quando va al lavoro non con occhi tristi e senza voglia ma pure le persone più grandi la stesa cosa non se deve parlare solo dei giovani se deve parlare di tutti in genere chi deve lavorare


Avete rotto i coglioni. Se non trovano personale, si facciano un esame di coscienza. Gli imprenditori seri, quelli veri, sanno che i dipendenti sono risorse e non muli da sfruttare. Se un cuoco o un cameriere sono affidabili e validi, rappresentano un valore aggiunto ed una risorsa per l'azienda. Pertanto tali da essere trattati anche economicamente. I signori ristoratori, peraltro nel maggiore dei casi gente non del mestiere, tendono a trattare i dipendenti come manodopera generica da sfruttare e sotto pagare a prescindere dalle qualità e volontà. Pertanto se questi signori saranno costretti a chiudere devono unicamente addebitare le ragioni del proprio status attuale al proprio truffaldino e nefando comportamento. Siamo in regime di democrazia e libero mercato: se non sono in grado di gestire questo tipo di impresa, senza violare le regole e senza sfruttare il prossimo, possono benissimo cambiare indirizzo.


10ºSi potrebbe provare a semplificare le cose. Il datore di lavoro cerca il personale direttamente o tramite chi ha il reddito di cittadinanza. Versa un tot a questo ufficio in base alle ore di lavoro, che comprende tutto: tasse, ferie, eventuale maternità, assegni familiari ecc.
L'ufficio, che sarà competente e attrezzato e statale per questi conteggi darà al laboratore quanto gli spetta, il doppio se lavora, metà se non ci sono richieste, niente se rifiuta magari la terza volta.
Chiaramente non mi potrà mandare troppo lontano da casa o a fare il cameriere se sono zoppo.
Questo anche per tutti gli altri lavori stagionali o momentanei, comprese assistenze: perché se un cittadino ha una difficoltà momentanea, non può sapere tutte le leggi, né potersi sobbarcare le spese per un periodo in cui non ne ha bisogno