A Genova regalate 5mila agende con le pagine su sessualità e gender che provocarono la fatwa di Pillon

Cinquemila Smemorande distribuite gratuitamente contro la “fatwa” dell’ormai ex senatore Simone Pillon: che con un tweet aveva messo in guardia le famiglie (“Attenzione genitori!”) dalla nuova edizione dell’iconica agenda, visto che spiegherebbe sulle sue pagine la cosiddetta “ideologia gender”

           

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Da po' di tempo si è diffusa in modo virale la bufala della teoria Gender, in base alla quale nelle scuole s'insegnerebbe ai bambini a comportarsi da bambine e viceversa, lasciando intendere che qualcuno vorrebbe insegnare loro a diventare omosessuali. A parte il fatto che l'omosessualità e la disforia di genere non sono scelte ma condizioni consuete presenti nel genere umano in percentuale costante e nemmeno una malattia, le linee guida dell'OMS e del Ministero dell'Istruzione, parlano d'insegnamento alla diversità, al rispetto reciproco, all'abbattimento di pregiudizi. Non esiste alcun documento, circolare ministeriale, programma di studio, che sia finalizzato a traviare i bambini. La bufala del Gender, però, un lato positivo ce l'ha sicuramente: dare un nome ed una faccia a chi crede nel nulla più assoluto e che si batte contro il nulla. Un metodo perfetto per individuare soggetti a cui, a mio avviso, dovrebbe essere fornito (in questo caso sì) un grosso aiuto psicologico




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