"Rilegge la storia con la lente sovranista”. Il ministro Valditara spaventa la scuola

Fa discutere il libro sull’impero romano “distrutto dagli immigrati”. La replica: “Il titolo non è mio. Ma le migrazioni vanno governate, non subite”

           

https://www.facebook.com/Repubblica/posts/10162549767176151

Giuseppe Caniglia posto che far parte di una comunità come quella europea mette il nostro Paese al riparo da qualsiasi crisi possa presentarsi, e l'abbiamo visto con l'arrivo dei fondi del PNRR, dove siamo stati i maggiori beneficiari, vorrei farti notare che non esistono, se non nella mente di Orban e dei suoi compari italiani, gradi di sovranismo dai quali scegliere: vale come esempio il rispetto delle libertà fondamentali o le scelte economiche che non possono andare a svantaggio degli altri Paesi. La stessa leader del centrodestra oggi al governo sembra, almeno nei suoi primi passi, prendere atto di questa verità. Poi dovrà spiegare i suoi rapporti con le forze estremiste di destra in Ungheria e in Spagna, ma questo è qualcosa della quale si potrà discutere solo quando se ne presenterà l'occasione.


La questione è complessa ed è abbastanza inutile leggerla con il punto di vista contemporaneo.
È innegabile che, con lo sguardo di chi conosce gli eventi, Adrianopoli rappresenta la chiave di volta nella comprensione delle cause di caduta dell’impero. Per un motivo molto semplice: la distruzione di non ricordo quante legioni, di un esercito che solo Teodosio riuscì a ricostituire, ma zeppo di mercenari ed ormai ingestibile.
I goti si comportarono poi come una sorta dì metastasi, fino al sacco di Roma, la morte di Alarico e la loro definitiva stabilizzazione con la cessione, di fatto, delle regioni intorno ai Pirenei.
Non dimentichiamo che Attila fu battuto dalla coalizione di Roma e Visigoti. C’è sempre un barbaro più barbaro del precedente.
Detto questo, dando per certa la migrazione dei Goti (spinti dagli unni ad est…), cosa sarebbe successo se i generali avessero gestito bene la situazione non ci è dato saperlo. Probabilmente la storia sarebbe andata molto diversamente.


Andrea Renato Arrighi Chi ha parlato di Cina o di India ? Mi riferivo alle americhe o all' Africa
Se un mio o un suo antenato vissuto nel XII sec. tornasse improvvisamente in vita nel XIX sec. rischierebbe un infarto.
Se un africano vissuto nel XII sec. tornasse a vivere nel suo paese sempre nel XIX sec, prima che gli europei apportassero dei cambiamenti, uscirebbe dalla sua casa e inizierebbe la giornata senza traumi. In Australia e i n Nord America per secoli, non oso dire millenni, hanno vissuto nella preistoria. Lo spirito di ricerca derivato dalla cultura europea, l' aggressività ( le do anche io un consiglio di lettura: il cosiddetto male, di Konrad Lorenz) dalla quale scaturisce la spinta all' avventura ed alla ricerca, questi popoli non l' hanno mai avuta. Hanno avuto l' aggressività nel suo aspetto peggiore, quell' aggressività che li spingeva a scannarsi allegramente e vicendevolmente o a schiavizzarsi, senza alcun risvolto positivo.
Ora, da come scrive, a meno che non stia scopiazzando da Google, non mi sembra un illetterato. Quindi mi viene il sospetto che stia facendo il sordo o meglio, il finto sordo.


BUONISTI DA STRAPAZZO MEDITATE:
Allora, in breve: nell'anno 376 d.C., i Goti, spaventati dagli Unni, chiesero all'imperatore romano Valente di oltrepassare il Danubio per insediarsi sui territori dell'impero. Valente pensò di fare il furbo: acconsentì alla richiesta, offrì anche la protezione dell'esercito, promise aiuti alimentari e una rapida integrazione, ma in cuor suo progettava di sfruttare al meglio quella massa umana di disperati per impieghi a basso costo e/o da avviare al mercato degli schiavi che pure fioriva nonostante il cristianesimo fosse già religione affermata Si sa come andò a finire. I Goti erano gente tranquilla, agricoltori, pastori, ma non dei fessi e quella che era stata una concessione dell'imperatore la interpretarono come un diritto da reclamare con le spade in pugno. E fu così che avvennero l'invasione dei Goti guidati dal condottiero Fritigerno, la sconfitta dell'esercito romano a Marcianopoli con saccheggi, rapine e ammazzamenti vari in buona parte dell'impero e, successivamente, la calata degli Unni che non volevano essere da meno dei Goti.
L'Europa dell 21esimo secolo non ha imparato nulla da questa favola.


Andrea Renato Arrighi Apprendo sempre volentieri. Mi indichi un qualche filosofo, scienziato, qualche opera letteraria che provenga dalle Americhe precolombiane o dall' Africa subsahariana e la leggerò volentieri.
Mi rimane però un altro interrogativo. I cattivissimi inglesi che con il concorso di altri europei hanno distrutto la cultura dei cattivi nordamericani facendo sì che, salvo qualche opera che lei certamente mi citera', non pervenisse nulla a noi, in India, dominata ferocemente per un secolo, non hanno distrutto nulla...anche in Australia devono aver distrutto tutto, perché non si trova più nulla.
Ora, esimio, provi a riflettere: in Europa nel XX sec. AC. eravamo più o meno nelle condizioni dei nordamericani e dei subsahariani. Trentacinque secoli dopo, per loro non era cambiato nulla, mentre in Europa....forse abbiamo ricevuto una visita degli alieni e loro no...tutto è possibile...


Lorenzo Nobile consiglierei soprattutto qualche libro di storia, dove si nota come civiltà precolombiane erano avanzatissime ben prima di noi. La Cina anche. A piacere potrebbe leggersi “World Philosophies” di Cooper , dove la storia della filosofia non è solo occidentale, o Storia della filosofia islamica di Corbin. Ma insisto con l antropologia contemporanea. Lì può leggersi il testo di Vegetti. Soprattutto può, anche con wikipedia, approfondire il concetto di etnocentrismo, cioè quella tendenza a pensarsi l’etnia più evoluta e giusta. È una caratteristica di ogni etnia. Ci aiuta a capire il pericolo di prendere sul serio il “sentirsi una etnia o cultura superiore “. Noi parliamo e pensiamo italiano perché siamo italiani, non perché abbiamo scelto tra le tante culture. E per questo la cultura italiana ci sembra la più normale e giusta. Fossimo nati in altre culture vedremmo anche noi normali usi e costumi che ci sembrano strani e soprattutto antiquati. Noi stessi un tempo eravamo l’impero romano, poi siamo diventati quei barbari invasori che sono arrivati, i longobardi. E oggi siamo una nazione tra le altre. A capo della nazione abbiamo Mattarella e il governo Meloni, non Giulio Cesare ne’ Augusto o Marco Aurelio.


Giuseppe Caniglia ha ragione da vendere: se infatti ci fossimo chiusi nel nostro bel guscio a forma di stivale oggi potremmo difendere la nostra sovranità nazionale, senza quei cattivoni dell'Europa, magari con le pezze al culo, ma cosa importa! Senza la globalizzazione che è così cattiva chissà quanto tempo ci avremmo impiegato a trovare un rimedio alla pandemia da Covid, ma cosa ce ne frega abbiamo il mandolino e la pizza. Difendendo ognuno la propria sovranità troveremmo abbastanza logico che Orban in Ungheria possa parlare di razza e opprimere le minoranze senza l'intralcio dei burocrati di Bruxelles a fargli le pulci. E che diamine, ognuno deve esere padrone a casa sua. Magari rivalutiamo anche la Taverna che parlava ( a sua parziale discolpa era in buona compagnia con tanti rappresentanti delle forze politiche oggi al governo) di uscita dall'euro. Che ne dice?


Alessandro Huber non è niente di più e niente di meno di ciò che disse la Kyenge quando fu nominata “ministro per l’immigrazione”
E proprio nel Pd(salvo poi averla ingiustamente fatta fuori nel successivo rimpasto di governo)
Da Fazio disse addirittura che non avrebbe abolito la bossi-fini,ma modificata in base a ciò che stava succedendo in quel tempo (2013/14)
Infatti nel rimpasto di governo quel dicastero fu totalmente levato di mezzo
Ad ora paragono questo governo ,per competenze in alcuni dicasteri,proprio a quello di Renzi
Li c’era Minniti agli Interni,Kyenge all’immigrazione e la Idem allo Sport
Gente competente
Salvo poi anche la Idem essere fatta fuori
Forse erano troppo competenti ?
Ora come ora agli interni c’è un Prefetto,all’istruzione c’è comunque un giurista e accademico italiano e alla giustizia un ex Pm
Gente giusta al posto giusto
Ma siccome vi piace giudicare a priori,augurandovi che il governo caschi senza che ancora abbiano fatto niente ,fa capire il vostro concetto di democrazia


Rossana Gianella l'immigrazione, cruccio di tutti i paesi, esiste. Come da Lei affermato, esistono organizzazioni criminali dedite allo sfruttamento della povera gente che fugge da guerre o da persecuzioni politiche o religiose. Nel recente passato, il buon Salvini ha cercato di bloccare tutto ciò. Come decreto sicurezza. 1) non si entra; 2) chi c'è viene espulso.
Ecco se io non li faccio entrare (e qui se vuole approfondiamo) non riesco ad individuare i meritevoli di aiuto accanendomi solo sulla povera gente e non su chi li sfrutta o perseguita.
Poi le espulsioni: Salvini ne aveva promesse a iosa senza considerare che per espellere bisogna prima sapere chi sono e da dove vengono e avere un accordo bilaterale con il paese di origine.
Torniamo in dietro e troviamo la Bossi Fini: reato di clandestinità. Ergo si trovava un clandestino, lo si denunciava gli si pagava l'avvocato e per un paio d'anni fino al processo girava liberamente sul territorio italiano. Torniamo indietro. Maxi condono clandestini è a firma cdx. Torniamo indietro. Perché rimangono on Italia? Perché il cdx capeggiato da Berlusconi a firmato un trattato quello di Doblino.
Ora? Quale genialità si inventeranno?


10ºMa poi il bello è che fino al 400 i barbari venivano accolti dai Romani visto che andavano a fare i soldati, mestiere ormai rifiutato dai cittadini romani; le invasioni del V secolo furono causate sia dalla spinta degli Unni che dal collasso delle strutture dell'Impero Romano di Occidente: i Visigoti ed i Vandali erano meno pericolosi dei Cimbri e dei Cartaginesi e l'Impero d'Oriente resse il colpo e durò altri mille anni. Negli ultimi decenni chi resse la baracca furono generali barbari come Stilicone ed Ezio: non a caso la loro eliminazione da parte di imperatori imbelli come Onorio e Valentiniano III accelerò la caduta dell'Impero.
Le ultime battaglie dell'Impero Romano di Occidente furono combattute tra barbari; ai Campi Catalaunici Ezio comandava contingenti di Visigoti, Franchi e Burgundi "federati", non Romani.
Montanelli scrive che il maggior segno di caduta dell'impero fu la decisione di Galla Placidia di sposare Ataulfo, re dei Visigoti piuttosto che un senatore romano.




+