Diletta Leotta e il flirt con Loris Karius, il portiere delle papere in Champions

Ecco chi è la nuova fiamma di Diletta Leotta

           

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Fondamentale per l'inizio della nostra mattinata italiana, discutere sul nuovo flirt di Diletta. Questo è un dossier da seguire attentamente e da inserire in cartellina. Mi raccomando, rimaniamo sempre aggiornati, almeno ogni 12 ore date notizie!!! #Estigranc@@@i!!!
Ma non possiamo deludere il pubblico presente e non parlare di un dolce: le cassatelle di ricotta di Sant’Agata.
In onore di Sant’Agata, santa protettrice della città, a Catania si preparano delle deliziose cassatine, dalla particolare forma semisferica, che ricordano il seno di una donna e vengono chiamate minne o minnuzze di Sant’Agata.
Questo dolce è preparato in tutta la Sicilia, dove è più comunemente conosciuto come minni’i’virgini: la sua origine è da rintracciarsi nell’antichità, quando veniva preparato come segno propiziatorio.
Le minne di Sant’Agata sono composte da un friabile guscio di pasta frolla, ripieno con ricotta di pecora, lavorata con zucchero e arricchita con canditi e cioccolato fondente.
Una volta cotte, le cassatine vengono ricoperte da una candida glassa bianca e decorate sulla sommità con una ciliegia candita.
Sia che oggi il calendario segni 5 febbraio, che un’altra data, questi piccoli dessert meritano di essere provati.
Buona mattinata ai fans!!!


Alice sotto sale, acciuga sotto sale
Anciòva sutta sali.

Le acciughe sotto sale vengono prodotte principalmente a Sciacca (AG) e nella provincia di Palermo.
Prodotto della pesca rappresentato dalla specie ittica Engraulis encrasicolus dal corpo affusolato e poco compreso di colore azzurro verde sul dorso e pinne grigio chiaro; lunghezza totale tra 12 e 15 cm.
Descrizione delle metodiche di lavorazione e stagionatura: Le acciughe devono giungere negli stabilimenti di lavorazione entro 24 ore dalla cattura. Il lavaggio avviene con un bagno di max 2 ore in salamoia satura, poi il prodotto viene decapitato, eviscerato, selezionato e lavato con salamoia satura pulita; quindi si colloca in latte di ferro dolce stagnato secondo la tecnica “testa-coda” alternando uno strato di sale marino proveniente dalle saline trapanesi ed uno strato di pesce. Viene utilizzato un collarino in plastica di diametro inferiore a quello del contenitore per non far tracimare il prodotto. L’ultimo strato di pesce viene coperto con un foglio di carta alimentare ed un coperchio di legno di abete naturale detto “pressa”.
Inizia la fase di “pressatura” in due tempi: nel primo, le latte vengono sottoposte a pressione dal tappo di legno in modo che il prodotto rientri nella latta stessa e venga eliminato il collarino di plastica entro 24 ore, poi viene aggiunto uno strato di “pastura”, formato da sale marino e salamoia che viene ricoperto dal tappo di legno; nel secondo, le latte vengono accatastate e su ogni catasta si collocano dei pesi, cambiando disposizione dei contenitori dopo 7-8 giorni, dal basso in alto e viceversa. Questo periodo si chiama “maturazione”, dura da 30 a 60 giorni a seconda della temperatura ambiente e durante il quale, ogni settimana, si effettua il “lavaggio di faccia” che consiste nell’asportazione dello strato di sale alla sommità della latta e nella sua sostituzione con un nuovo impasto di sale e salamoia satura.

Materiali e attrezzature specifiche utilizzate per la preparazione e il condizionamento: Contenitori in lamierino di ferro dolce stagnato e contenitori in materiale plastico. Coperchio in legno e peso costituito da un blocco di pietra, sostituito da un blocco di cemento nelle moderne industrie di trasformazione.

Tutte le fasi di lavorazione avvengono manualmente con il solo ausilio di aggaffatrici per la chiusura. Descrizione dei locali di lavorazione, conservazione e stagionatura: In passato si lavorava il pesce nei magazzeni nei porti e nelle grotte scavate nella roccia calcarea; oggi si lavora in stabilimenti riconosciuti ai sensi del Reg. CE n. 853/2004 siti nelle province di Palermo e Agrigento.

Elementi che comprovino che le metodologie siano state praticate in maniera omogenea e secondo regole tradizionali per un periodo non inferiore ai 25 anni: La produzione di prodotti ittici sotto sale è documentata sin dai tempi dell’impero romano, si sviluppa però concretamente dal XVI secolo grazie alla sempre maggiore importanza che i porti siciliani avevano acquisito quale approdo e punto d’imbarco per velieri dediti al trasporto di mercanzie varie, a quel tempo non esisteva natante in cui non fosse presente a bordo almeno un barile di acciughe salate. L’attività prettamente artigianale è stata sostituita nel tempo da quella industriale in stabilimenti adeguati alle norme igienico-sanitarie, mentre la salagione avviene sempre secondo le regole tradizinali
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