Opportunità e merito (di Concita De Gregorio)

"Non mi faccio una ragione che la sinistra si debba opporre al merito. Ma veramente dite? Adesso dopo identità, giustizia, sicurezza, legalità – continuate voi l’elenco - anche il merito lo dobbiamo regalare alla destra, siamo impazziti? Che cos’è, un suicidio plateale, una performance dadaista? Ragazzi, davvero. Ragioniamo. Per quale ragione al mondo il merito dovrebbe essere un demerito, per quale obliquo tragitto dire che bisogna dare opportunità a chi sa fare meglio le cose dovrebbe ess

           

https://www.facebook.com/Repubblica/posts/10162558019906151

Leo Mauso ma lei è andato a scuola? A scuola ci sono i giudizi, i voti attraverso cui si esprime necessariamente un merito, per chi studia e si impegna. Esiste il sistema dei crediti, per non parlare dei progetti per favorire le eccellenze. Perché a scuola non c’è il merito????
Più che il merito il ministero dovrebbe garantire l’abbattimento reale di tutte quelle barriere, che di fatto possono ostacolare la realizzazione del merito di ciascuno! Magari aumentando le borse di studio, favorendo l’accesso al comodato gratuito, incrementando i fondi per consentire a tutti di partecipare alle attività extra scolastiche programmate, prevedendo i trasporti per i ragazzi gratuiti soprattutto specificamente destinati per i ragazzi in difficoltà. Per non parlare dell’aumento degli insegnanti di sostegni. Il merito passa anche per il sostegno economico alle famiglie nei percorsi all’estero di formazione…
Che significa che nella scuola non c’è il merito??
Forse è dopo la scuola che il problema si pone. Tanti ragazzi valorizzati a scuola, trovano poi difficoltà nel mondo del lavoro perché non sempre conta il merito. Ma viva gli slogan e quelli a cui piacciono tanto


Renny Fatina vabbè dalle mia parti si dice: il sazio non crede al digiuno.
Quello che hanno fatto nella sua famiglia non è rilevante. Sono rilevanti i dati: In Italia appena il 12% degli iscritti universitari è beneficiario di borsa, rispetto a uno studente su tre in Francia e a uno su cinque in Germania.
Rispetto al pagamento: in Francia la borsa di studio è pagata prima del 5 di ogni mese a partire da settembre, in Germania il finanziamento inizia dal mese in cui è presentata la richiesta. In Italia, le modalità di pagamento differiscono da ente a ente ma tendenzialmente la borsa è pagata in due tranche, la prima a dicembre, la seconda è erogata tra giugno e novembre dell’anno accademico successivo.
Questi sono i dati. Queste sono le difficoltà che come le dicevo, il sazio - ovvero chi non vive vere situazioni di disagio economico - non riesce a capire.


Anna Bellocchio il pensiero di sinistra non è contrario al merito, si tratta di stabilire quali sono i principi sui quali si definisce il merito e, in seguito, si deve impedire che i non-meritevoli siano ridotti a vivere ai margini di una società troppo competitiva, poco collaborativa e per niente solidale. E' chiaro?...il 6 politico non c'entra niente e comunque anche quello è stato distorti ed equivocato, come tutti gli slogan poco efficaci. Il senso era: la scuola tutta e persino l'università deve ELEVARE TUTTI gli studenti portandoli almeno alla sufficienza, dalla quale si parte per andare oltre. Quanto al merito..vedi sopra.


La parola Merito può voler dire molte cose a seconda dell'interpretazione e del contesto in cui viene inserita, quindi se per merito si intende riconoscere capacità e talenti e valorizzarli, ben venga il merito nella scuola! Se per merito intendiamo i " risultati scolastici" e la parola Merito diventa una estensione e una conseguenza della parola "Selezione" allora non va bene. La scuola deve incoraggiare tutti a dare il meglio e questo lo si fa in un clima di collaborazione, ricerca e studio...se per merito vogliamo certificare i risultati senza impegnarci a modificare le condizioni di partenza, allora la parola "Merito" viene svilita e risulta totalmente inadeguata.


Veramente avrebbe potuto chiamarsi anche Ministero dell'Istruzione del Merito dell'Educazione etc etc. Il merito non attiene solo alla istruzione è l' associazione univoca alla Istruzione che appare bizzarra in un paese dove la Presidente del Consiglio ha appena un diploma di serie b. Nell'Istruzione ci sono tante cose e confinarla al merito sminuisce le altre finalità non meno importanti ed anzi superiori al valore del merito, penso alla educazione civile alla valorizzazione del patrimonio culturale e scientifico, al superamento delle diseguaglianze sociali. L''Istruzione può essere associata solo alla sua funzione pubblica, non a caso si chiamava una volta 'Pubblica Istruzione" prima dei generosi foraggiamenti alla scuola privata.


Andrea Mucedola è “il certamente tutti devono avere le stesse possibilità iniziali” che stona un po’ con il resto del suo discorso. Se a 16 anni non dimostra di avere i numeri? Quali numeri??Cosa intende precisamente? Crede che chi proviene da famiglie con pochi mezzi o disagiate per quanto intelligente abbia le stesse possibilità iniziali di chi ha più mezzi? La scuola di per sè valorizza il merito, perché è un sistema di formazione in cui esistono voti, giudizi, progetti per favorire le eccellenze. Ma la scuola deve anche lottare perché tutti abbiamo accesso all’istruzione, alla formazione in una uguaglianza sostanziale di mezzi e di opportunità. Si devono aiutare i ragazzi a raggiungere la piena formazione di se stessi e delle proprie capacità. È fuori dalla scuola che deve poi essere valorizzato il merito La scuola deve istruire e formare, aiutare a superare le difficoltà e a crescere nei propri punti di forza. È dopo la scuola che il merito di ciascuno deve realizzarsi.


Stefano Radice dare di più a chi è più bravo vuol dire dare di meno a tutti gli altri. È un percorso logico indissolubile.
Nella Scuola dovrebbe essere tutto il contrario, dedicare più risorse a chi è più in difficoltà.

E non si sta parlando, come i bifolchi dicono, del 6 politico a tutti. Si parla di opportunità.

Si parla di scuole di periferia lasciate a sé stesse, e scuole del centro storico che brillano.

Il merito a scuola vuol dire che i figli dei ricchi vanno nelle scuole migliori, i figli dei poveri nelle scuole peggiori.

Semplice, lineare, pulito.


Alice Valentini …giusto allora…lasciamo che chi fa un po’ più fatica a “capire al volo”, chi non ha possibilità di supporto esterno alla scuola per approfondire la conoscenza della materia (perché anche il livello economico a volte può fare la differenza visto che “nessuno nasce imparato”) e quindi non è al passo, chi si impegna ma non ha le stesse capacità del “genio”, si disperda finite le scuole medie e poi (male che vada) diventi un delinquente qualsiasi (cosa che già succede)…la scuola (soprattutto la primaria e la secondaria) deve essere inclusiva e deve cercare, al meglio delle sue possibilità, di non lasciare indietro nessuno…
l’unico merito per cui valga la pena spendere due parole, secondo me, va a quell’insegnante che riesce ad insegnare bene anche ai “meno capaci” perché con quelli “intelligenti” sono bravi tutti


Mi fa tenerezza. Il suo è un discorso che sembra davvero ignorare che la Sinistra, a scuola, fin dalle rivolte studentesche degli anni 70, non ha fatto che invocare il "sei politico", la promozione ad oltranza indipendente da risultati e merito. Parliamo della stessa Sinistra che, come accaduto anche negli ultimi giorni, ha sempre avuto la pessima abitudine di manifestare le sue 'incontestabili pretese' bloccando le scuole, impedendo addirittura l'accesso, a quelli che invece preferivano assistere alla lezione, imparare, approfondire, studiare, o affrontare i compiti in classe che guarda caso cadevano proprio in quel giorno.
La stessa Sinistra che sembra sempre opporsi e combattere l'imprenditoria, cioè la capacità e l'impegno del singolo che si permette di emergere dalla massa e che sembra invece soddisfatta di relegare il popolo ad un ruolo paritario di 'suddito mantenuto dallo Stato'.
Il Merito, il premiare chi più si impegna, chi è più portato, chi studia/lavora e raggiunge risultati di eccellenza, quello, mi spiace deluderla, nessuno glielo regala, è proprio sempre stato, a Destra.


10ºLe parole sono parole, ma poi bisogna declinarle nel concreto. E dal momento che, mi pare, si parla di Merito nella Scuola, a cosa ci riferiamo? Merito dei Dirigenti? (meglio stare zitti) Merito dei Docenti? (bisognerebbe almeno essere in grado di individuare il demerito) Merito dei discenti? Da dove si comincia? Dall'asilo, dalle elementari? Mi pare ridicolo non considerare una gradualità. Anche se nelle Superiori il tema si pone, va detto che sono ancora Scuola dell'obbligo, merito ed inclusione devono potere e saper coesistere. Detta in breve, corso delle Secondarie della durata di quattro anni (ci sono già esperimenti in tal senso) ma accesso all'universitàp con la votazione di almeno 80/100. Da questo momento in poi è obbligatorio parlare di merito. Ma credo che avremmo delle belle sorprese nello scoprire poi che gli oppositori sarebbero proprio coloro che rivendicano la parola Merito. Le iscrizioni crollerebbero vertiginosamente, e allora il terrore comincerebbe a serpeggiare tra le Cattedre.




+