Rivolta contro il governo per la stretta sui raduni: "Reato da Stato di polizia"

Da Letta a Conte, da Erri De Luca a Amnesty: "Sanzioni contro la gioventù". Ma il Viminale precisa: "Non si lede il diritto di espressione"

           

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Omero Antonelli forse quello che erano regole indiscusse che ci hanno accompagnato nell'arco della vita secondo alcuni sono veramente sbagliate ,perché è normale e da tutelare quello che avviene con gruppi anche stranieri di occupare illegalmente siti privati per festeggiare in modo incomprensibili a base di alcol e droga senza poi avere coscienza di cosa avviene in questo caos senza limiti.i fautori e sostenitori di questi atti illegali possono sentirsi tranquilli quando falsamente danno lezioni ai propri figli e famigliari di essere osservanti della legalità, questo è il motivo che essere governati da personaggi del genere fa venire l'orticaria è non voglio pensare che questi personaggi hanno timore di limiti alla libertà di opinione perché con quello che hanno combinato in passato se gli è rimasta un po di dignità dovrebbero ripensare al loro atteggiamento


Purtroppo dove c'è droga e illegalità c'è casa per la sinistra, questa cosa non cambierà mai. Il risultato lo vediamo quando usciamo di casa nel degrado delle nostre città o guardando i tg. Sanzioni contro la gioventù si, ma di drogarsi, spacciare, ledere la loro salute e quella degli altri, certamente si, paladini del finto buonismo. Allora non combattiamo più la droga e lo spaccio nelle strade o davanti le scuole, visto che così togliamo la libertà ai ragazzi.
Ma fatemi il piacere! La salute e la vita delle persone vengono al primo posto come rispettare le regole, ma per molti posso capire che questo sia blasfemo. Porelli!


Maria Grazia Sisti , innanzitutto drogarsi di per sé non è un reato e spero che questo governo non lo tramuti in reato ma ci si occupi di: 1) migliorare l'educazione dei giovani in modo da sviluppare la loro consapevolezza sull'importanza della salute fisica e psichica; 2) adottare tutte le misure idonee a curare e recuperare i soggetti dipendenti da droghe. Per il resto, già ci sono norme efficaci da applicare nei casi da lei citati. Basta applicarle! Ma questo governo o non le conosce (e questo sarebbe gravissimo!) o, pur conoscendole, ne aggiunge di nuove in modo da comprimere subdolamente altri diritti che, in quanto fondamentali, sono costituzionalmente garantiti.


Giorlastikaiser: "Uno Stato di polizia rappresenta una evoluzione del tipico Stato assoluto e monarchico in quanto basato sullo ius politiae, un diritto mirato, sull'onda di alcuni principi giusnaturalistici, alla soddisfazione degli interessi dei sudditi e alla promozione del loro benessere, sebbene la determinazione di questi interessi continui ad essere operata dall'alto e riguardi solo interessi di tipo patrimoniale.
Nell'accezione comune il termine viene spesso usato impropriamente come sinonimo di stato autoritario, in quanto dominato dalle forze di polizia con poteri estesi. Lo Stato di polizia si manifestò in un particolare periodo storico e in un particolare contesto geografico. Esso si affermò infatti all'epoca dell'Illuminismo, particolarmente in Prussia e nell'Impero austriaco, rispettivamente sotto i regni di Federico il Grande e di Maria Teresa d'Austria e del figlio Giuseppe II.

Tra XVII e XVIII secolo lo Stato Assoluto assunse una forma razionalizzatrice che prese il nome di Stato di polizia. Nonostante l'immagine prettamente repressiva, con il termine Stato di polizia intendiamo un sistema che si pone come fine il perseguimento del benessere dei suoi sudditi. Nasce dalla teoria dello Stato di polizia, sviluppatasi nel XVIII secolo in Austria, Germania e Francia. Infatti negli scrittori del Settecento, il termine polizia (che etimologicamente deriva dal greco polis) coincide con il termine amministrazione interna, con riguardo per tutte le attività di governo. Questo Sistema ha appunto come fine supremo il benessere dei suoi sudditi, che si può raggiungere soltanto a due condizioni: sicurezza e prosperità della vita. L'accezione può dunque assumere connotati positivi, presentandosi come una prima (e primitiva) forma di ordinamento costituzionale personalistico, o negativi, rispetto alle democrazie costituzionali odierne. Di certo, questo uso originario del lemma in dottrina dello Stato non corrisponde con l'odierna utilizzazione del termine per descrivere uno Stato che si regga sull'impiego massiccio delle forze dell'ordine o di polizie segrete, per cui andrebbe usata piuttosto l'espressione stato poliziesco.

Un'espressione equivalente a Stato di polizia è quella di dispotismo illuminato. Altri hanno proposto "stato paternalistico".

È un sistema caratterizzato dall'intervento statale in economia, nella religione, nei costumi, nella salute e -appunto- nella sicurezza. L'amministrazione assume una tale complessità da potersi definire dotata di un'amministrazione propria, divisa da quella costituzionale. Tale struttura finì per condizionare i poteri del Sovrano, il quale sì teneva presso sé tutte le funzioni dello Stato, ma non si identificava più con esso (il monarca, infatti, diventa organo dello Stato).

Peculiarità di questo tipo di Stato è il riconoscimento di alcune posizioni soggettive ai singoli, tutelabili innanzi al giudice e rivendicabili anche contro i pubblici poteri. Pur essendo questo un riconoscimento ancora molto parziale, può essere considerato il precursore dello Stato di diritto, secondo il quale la pubblica amministrazione è tenuta al rispetto della legge e, qualora ciò non accadesse, è ritenuta giudicabile dai giudici.

Ha tuttavia coinciso, nell'immaginario comune, con l'uso esteso di forze di polizia per uniformare l'opinione pubblica alle decisioni, illuminate o meno, del sovrano o del despota o di chi detiene il potere. Questa coincidenza tra la definizione Stato di polizia e l'impiego della stessa per manipolare l'opinione pubblica è di dubbia fondatezza. Etimologicamente, semioticamente e, soprattutto, giuridicamente la definizione "Stato di polizia" non è assimilabile all'evenienza sopra indicata. https://it.wikipedia.org/wiki/Stato_di_polizia


Maria Grazia Sisti guardi un po' più in là del suo naso. Nel provvedimento non hanno scritto "rave" ma riunioni non autorizzate di oltre 50 persone. Quando suo figlio/nipote parteciperà ad esempio ad un'occupazione o suo marito/fratello/conoscente occuperà una fabbrica per protestare contro condizioni disumane di lavoro o licenziamenti e gli scioperi con manifestazione saranno autorizzati? Ecco in tutti questi casi arriverà la polizia, in tenuta antisommossa, prenderà tutti a manganellate e li arrestera (6 anni di carcere) ... e se resistono? Gli si spara come in Iran? Le sembra una conquista? A me sembra che i rave sono solo la scusa per farci tornare indietro di anni luce emmenomale che la signora e i suoi collaboratori non erano fascisti!!!


Non è un problema di sostanza, ma di forma. Nessun reato può essere introdotto nell'ordinamento italiano "per decreto". La materia penale è tutelata da una riserva assoluta di legge formale..alias, solo il Parlamento può legiferare e non anche il Governo con lo strumento del decreto legge/decreto legislativo. Si ignorano i fondamenti del diritto pubblico (di cui il diritto penale è uno dei rami principali). Al Governo resta solo l'iniziativa legislativa ma non, in questo caso, il potere (eccezionale) legislativo..La circostanza molto grave è che al Dicastero di Giustizia abbiamo un ex magistrato che nelle obbligatorie e preliminari sedute consiliari che precedono sia l'adozione di una proposta di legge che l'esercizio eccezionale del potere legislativo riconosciuto ex art 76 e 77 Cost. all'Esecutivo non ha spiegato a questi "raccattati per strada" CHI, COME e QUANDO può legiferare.


Letta deve tornarsene nella sua gabbia d'oro in Francia e farsi una domanda su come mai non ne azzeccano una. Il Governo (che finalmente si può scrivere con la "G" maiuscola), ha fatto benissimo ad intervenire per porre fine ad un raduno di tossici e spacciatori. Non si poteva più sopportare l'apatia, il lassismo, la sciatteria di una lamorgese, la cui sola occupazione era prendere il suo mega-stipendio e abbaiare alla luna. L'Italia ha bisogno di ordine e pulizia, a tutti i livelli. Ben venga l'uso delle forze dell'ordine laddove serve e ben vengano maggiori poteri a chi lavora per far rispettare la legalità, guadagnando stipendi medio-bassi. E, soprattutto, i cari "compagnoni", ricordassero più spesso che questo Governo è stato scelto dal Popolo, attraverso regolari votazioni DEMOCRATICHE, a differenza dei precedenti governucoli imposti da un procedimento simil-dittatoriale


Carlotta Ghirardini hahah il governo è nato da una settimana e “la meloni non ha sbagliato una mossa”. Che analisi politica pregna di importanza. Imparziale al massimo proprio.
Il fatto che la meloni ancora prima di governare abbia firmato la fornero e la nipote di mubarak, sono dettagli.

La destra ha vinto solito grazie ai soliti giochetti, convincendo la parte ignorante degli italiani che il problema di una crisi economica mondiale causata da banche e multinazionali sono gli immigrati e gli omosessuali. Una vittoria dovuta all’analfabetismo non vale niente.

In sostanza, non siete una novità e non siete un’alternativa alla sinistra affossata, ma solo un proseguo della dominazione lobbistica


Andrea Sotgia ho visto solo foto dello sgombero con gente che se ne andava.
Forse e dico forse c'era droga e alcolnma non ci sono immagini. Però dati alla mano le riporto un articolo recente sull'indagine delle acque nere di Milano:

330 chilogrammi. Il doppio rispetto alla media nazionale, che prevede un trend negativo dell'1,2%. È la quantità di droga che viene consumata a Milano e che, attraverso l'urina, entra nelle acque di scarico che vengono depurate dall'acquedotto di Nosedo. Secondo lo studio fatto dall'Istituto di ricerche farmacologiche "Mario Negri", che mette in collegamento la quantità di residui riscontrati nell'acqua con l'effettivo consumo di sostanze stupefacenti, vi sono resti anche di altre droghe più o meno leggere, principalmente cannabis.


10ºMa finitelaaaaaa.,ancora con sta BALLA che non si possono fare manifestazioni e sfilate,causa il nuovo decreto anti rave.Manifestazioni e Sfilate che NULLA hanno a che fare con le nuove norme Anti-Rave;; Norme ad Hoc sono presenti in tutta Europa,compresa la vicina Francia,,è nessuno in questi Paesi si è permesso di protestare., Paesi dove puntualmente sono permesse tutte le altre forme di Manifestazioni etc. dove,se fatte pacificamente, la Polizia non interviene. Solo in Italia con un Governo non gradito da PD & compagneros, hanno preso la palla al balzo per inventarsi cose non vere, visto che loro, Governando fino a ieri, NON sono mai riusciti ad impedirne uno di Rave!! un po’ di regole ci vogliono altrimenti si rischia l’anarchia. La vita non è fatta solo dì diritti, ma anche di doveri.




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