Botta e risposta tra Giorgia Meloni e qualche cronista: "Non si può spiegare una legge di bilancio in 4 minuti"

Acceso battibecco durante la conferenza stampa

           

https://www.facebook.com/Repubblica/posts/10162701513881151

Gianluca Puddu... X cui è preferibile sparlare senza esporsi.... Ero quello che volevo sapere.. E poi reputa più giusto
far aspettare il presidente della confindustria con cui parlare di cose essenziali x il paese , piuttosto che nn rispondere a delle domande di giornalisti tipo quelli di Repubblica, che traviserebbero sempre e cmq qualsiasi cosa il presidente del consiglio possa dire... Cmq la risposta c'è stata dopo un'accurata presentazione del programma... Nn avevo dubbi infine che si tirassero fuori i metodi di 70 anni fa Si riprenda, si svegli dal suo lungo sonno, e si sposti l'elmetto, la guerra ed il fascismo sono finiti 70 anni fa... Alla Renzi le risponderò nuovamente "stia sereno"


Giovanna Santini .lei ne è sicuro ??.fortuna vuole che sono lontana dalla politica da tempo. il Politico,per me come figura Istituzionale,ha fatto"flop"!!Mai visto in 69 anni tanto"marciume" a cielo aperto.. s'è detto di tutto è di più pur di screditare l'avversario . una competizione vergognosa da parte di chi ha perso questa "annata" non vittoriosa tra Partiti di colore diverso. ma la cosa che mi fa più schifo è che tanti politicanti si son parati la "sedia" pur di sprofondare nel'anonimato creando partiti,spuntati come funghi dalla notte al giorno in questi mesi un vero boom...calenda è quello che mi viene in mente in questo istante.che noi TUTTI PAGHIAMO con le nostre tasse.Un peso economico non indifferente sulle spalle di lavoratori, pensionati ect ect .Quanti "furbi"paghiamo con stipendi da favola?Migliaia,senza merito alcuno! Una VERGOGNA. Mai visto in 69 anni tanto "marciume"a cielo aperto !!.Sia chiaro non parlo della Signora Meloni,eletta,Presidente del Consiglio non a" fior "di Popolo- ma comunque eletta- DEMOCRATICAMENTE-dopo lunghi anni di"GOVERNI TECNICI" .che "pignorando deliberatamente la volontà di MOLTISSIMI ITALIANI a recarsi alle URNE.


Piero Pometti. L evasione fiscale? Miliardi! Finti ciechi e falsi invalidi ? Tanti! Eppure non si vede tutta l indignazione come quella sul RDC! Mesi fa a Napoli Concorso pubblico per Operatori ecologici ( Netturbini) ! Sono arrivati migliaia di giovani laureati e non ! Basta con la storiella del divano! I giovani vogliono lavorare! Il RDC da dignita' alla poverta', famiglie che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese, che devono decidere se pagare le bollette o fare la spesa , lavoratori precari, a chiamata, stagionali? 50 , sessantenni che vengono licenziati causa delocalizzazioni, chiusure, persone con problemi ecc! Il RDC, In tutti i Paesi evoluti , uno strumento di civilta' !


Piero Pometti il reddito di cittadinanza esiste in molti paesi europei .....poi abbiamo limitato il reddito di cittadinanza , ma ti sembra giusto che un lavoratore venga pagato 7€ l'ora , invece di aumentare il salario minimo a 9€ come giusto che sia, abbiamo tolto un sostentamento alle famiglie più povere , perché lo stato non riesce a fare i controlli. E come dire siccome non riusciamo a controllare le pensioni di invalidità le togliamo......sicuramente sarai un dipendente statale e non conosci lo sfruttamento che esiste , perché diresti meno male che c'è il reddito di cittadinanza......perché nessuno dovrebbe lavorare a meno di 500€ al mese


La storia della Destra Berlusconiana, meloniana, Salviniana.
Riccordiamola.

"Ogni volta che leggo commenti a sostegno della destra non posso fare a meno di ridere, conoscendo la storia.
Rivediamo alcune tappe principali della destra.
Trent'anni di politica Berlusconiana, durante i quali capisce come reinventarsi e vendersi per "nuovo" all'elettorato;
Hanno votato praticamente ogni taglio ai danni degli italiani: scuola, sanità, infrastrutture. C'è solo l'imbarazzo della scelta;
Hanno votato il MES e il pareggio di bilancio, anche se adesso si finge contrari per fare "opposizione" una parte sostengono il governo Draghi;
Hanno votato per circa 8 miliardi di tagli all'istruzione Pubblica, anche se adesso si lamentano per i banchi con le ruote (oltre tutto sono i dirigenti scolastici che scelgono) attaccando chi lavora a soluzioni in tempo di crisi;
Hanno distrutto il sistema sanitario pubblico, favorendo quello privato con i suoi colleghi di partito; (compreso il centro sinistra)
HANNO VOTATO LA LEGGE FORNERO, e già questo dovrebbe bastare a capire di chi stiamo parlando;
Hanno votato in favore del Legittimo Impedimento per permettere a Berlusconi ed altri amichetti di arrivare alla prescrizione;
Erano al governo anche quando fu varato il Lodo Alfano, ovvero l'impunità per le alte cariche dello stato;
Erano li quando fu votato il taglio all'istruzione universitaria di 1 miliardo e mezzo;
Hanno votato lo Scudo Fiscale anche per il Falso Bilancio, parente dello stesso Scudo Fiscale di cui ha USUFRUITO FONTANA;
Hanno votato in favore della Legge BAVAGLIO SULLE INTERCETTAZIONI;
Hanno votato in favore dello SVUOTA CARCERI che ha portato fuori più di settemila detenuti "COMPRESO IMMIGRATI CHE SPACCIAVANO DROGA" ( Salvini e andato a suonare il campanello per chiedere se spaccia droga);
Erano saldamente in maggioranza quando si VOTÒ IL PRIMO TRATTATO DI DUBLINO, OBBLIGANDO L'ITALIA A TRATTENERE I MIGRANTI SU TERRITORIO NAZIONALE, (se non firmavano con il cavolo gli davano aiuti fondi EU visto che sono andati in bancarotta) ANCHE SE ORA SBRANANO CONTRO L'IMMIGRAZIONE;
Erano li quando fece ricorso contro il TAGLIO DEI VITALIZI DI TUTTI I POLITICI, ma sotto Natale hanno pensato bene di farsi un regalo con i soldi dei italiani;
E più di recente, hanno votato contro il TAGLIO ALLE PENSIONI D'ORO.
Questa è la minima parte del passato della destra Berlusconiana.
AVETE FIDUCIA DI VOTARE QUESTA DESTRA? SONO SEMPRE GLI STESSI.
Continuano la stessa procedura. Toglie a poveri per dare ai ricchi.


Aurelio Tedesco

ABBONATI
Covid: Inaugurata a Milano la prima edicola del Network Quotidiana
(Ansa/Andrea Fasani)
MEDIA - 26 LUGLIO 2022
I contributi pubblici assegnati ai giornali per il 2021

I primi 15 ricevono circa 25 milioni di euro: i maggiori beneficiari sono Libero, Avvenire, il Manifesto, il Foglio e alcune testate che non avete mai sentito nominare


Il Dipartimento per l’informazione e per l’editoria del governo italiano ha pubblicato l’elenco dei giornali a cui è stato riconosciuto per il 2021 il diritto al “contributo pubblico diretto”: cioè alla quota di finanziamento pubblico che la legge prevede per i giornali che si dichiarino pubblicati da cooperative di giornalisti o da società senza fini di lucro, o siano espressione di minoranze linguistiche (altri criteri sono indicati più avanti).

In base alle regole di legge il contributo viene erogato in due rate successive (ma in alcuni casi anche in un’unica soluzione a fine anno): quella che viene pagata ora è la prima relativa al 2021, mentre la seconda arriverà alla fine di quest’anno. Non ci sono sostanziali novità rispetto ai contributi assegnati dal governo per il 2020: la novità più rilevante delle ultime due tornate di contributi è l’ingresso tra i beneficiari della Gazzetta del Sud, giornale della Calabria e della provincia di Messina (dove ha sede). È il sesto giornale che riceve la somma di denaro maggiore e fino alla prima rata del 2020 non ne riceveva affatto. L’editore è la Società Editrice Siciliana, proprietaria dal 2017 anche del Giornale di Sicilia (quotidiano di Palermo, che invece non riceve contributi pubblici).

Queste sono le prime quindici testate per contributo assegnato nella prima delle due rate.

Dolomiten 3.088.498,02 euro
Famiglia cristiana 3.000.000 euro
Libero quotidiano 2.733.555,14 euro
Avvenire 2.711.246,31 euro
ItaliaOggi 2.031.266,98 euro
Gazzetta del Sud 1.868.618,02 euro
Il Quotidiano del Sud 1.848.080,44 euro
Il manifesto 1.552.583,18 euro
Corriere Romagna 1.109.178,49 euro
Cronacaqui.it 1.103.650,04 euro
Il Foglio 933.228,99 euro
Primorski dnevnik 833.334,04 euro
Editoriale Oggi 814.966,33 euro
Il Cittadino 712.049,4 euro
Cronache di (Libra editrice) 629.978,39 euro

Dolomiten è un quotidiano in lingua tedesca della provincia autonoma di Bolzano, così come la Neue Südtiroler Tageszeitung (che riceve poco più di mezzo milione di euro), mentre Primorski dnevnik è un quotidiano della minoranza slovena pubblicato a Trieste. I contributi sono attribuiti in base a una serie di calcoli che tengono conto dei costi sostenuti dal giornale e della sua diffusione.

Una newsletter sul dannato futuro dei giornali
Che siano di carta o che siano online, si capisce meglio cosa ci raccontano se si sa come stanno cambiando, ogni settimana. Per riceverla scrivi qui il tuo indirizzo mail e premi il bottone sotto.

– Leggi anche: I numeri dei quotidiani a maggio

Della legge sui contributi non beneficiano i maggiori quotidiani nazionali, come Repubblica, Corriere della Sera e Sole 24 Ore, che non ricevono aiuti pubblici diretti. Ne approfittano invece alcuni quotidiani che compaiono tra quelli con maggiore diffusione, fra cui Avvenire e Libero: tra gli altri più noti ma di diffusione più limitata ci sono il Foglio e il Manifesto. Tutti i giornali che si pubblicano in versione cartacea usufruiscono invece di alcuni sostegni indiretti alla stampa, per esempio gli sconti sull’acquisto della carta, ma si tratta di voci non particolarmente rilevanti per i loro bilanci, a differenza di quanto avviene per i giornali che ricevono le grosse quote di contributi diretti citate sopra, da cui sono fortemente dipendenti.

Il finanziamento diretto all’editoria ha uno scopo preciso e limitato: sostenere il pluralismo dell’informazione aiutando in particolare le piccole testate locali, quelle delle minoranze linguistiche e quelle indipendenti, come in teoria dovrebbero essere quelle edite da cooperative di giornalisti: la forma cooperativa è però usata strumentalmente da diverse delle testate che ricevono i maggiori contributi (Libero, ItaliaOggi, il Foglio, per esempio) malgrado nei fatti quei giornali abbiano editori privati al pari dei quotidiani che non accedono ai contributi. Nella maggior parte dei casi questo “aggiramento” delle regole è ottenuto attribuendo a una cooperativa la proprietà della “testata” del giornale, mentre è una società commerciale a possederlo di fatto. Un commento esteso ad alcune scelte sui contributi si trova sul sito specializzato Datamediahub (il commento riguarda i contributi degli anni passati, ma è ancora valido, visto che nella recente erogazione non ci sono state sostanziali differenze):

Dopo essersi progressivamente ridotti dal 2010 in poi, a partire dal 2019 i contributi diretti, di soppiatto, sono tornati a crescere negli ultimi tre anni. Nel 2021 sono stati più di 88 milioni di euro. Una crescita del 6%, tutto sommato relativamente contenuta, il cui problema non sta nelle somme erogate ma nella concentrazione di tali somme in favore di pochi “fortunati”, che molto spesso sono molto border line, diciamo, relativamente alla titolarità di riceverli, quale è il caso di Libero, Il Foglio e altri ancora.

Se a questo si aggiunge che è stata introdotta, relativamente all’annualità di contributo per l’anno 2019, la possibilità di posticipare la verifica della regolarità previdenziale e fiscale delle imprese beneficiarie al momento del saldo, anziché al momento del pagamento della rata di anticipo, si inizia a sentire puzza di bruciato.

Puzza di bruciato che diviene insopportabile, per continuare nella metafora, quando si vede che ad oggi è stato accertato a seguito dei decreti di annullamento adottati dall’amministrazione un indebito pari a circa 85 milioni di euro, corrispondente al 9,87% dei contributi erogati. Probabilmente solo una parte di quelle che effettivamente sono violazioni.

Un tempo i finanziamenti sostenevano anche i giornali di partito, ma quest’aspetto della legge è stato soppresso. In tutto hanno diritto ai finanziamenti sette tipologie differenti di periodici e quotidiani.

Cooperative giornalistiche che editano quotidiani e periodici;
Imprese editrici di quotidiani e periodici il cui capitale è detenuto in misura maggioritaria da cooperative, fondazioni o enti senza fini di lucro;
Enti senza fini di lucro ovvero imprese editrici di quotidiani e periodici il cui capitale è interamente detenuto da tali enti;
Imprese editrici che editano quotidiani e periodici espressione di minoranze linguistiche;
Imprese editrici, enti ed associazioni che editano periodici per non vedenti e ipovedenti;
Associazioni dei consumatori che editano periodici in materia di tutela del consumatore, iscritte nell’elenco istituito dal Codice del consumo;
Imprese editrici di quotidiani e di periodici italiani editi e diffusi all’estero o editi in Italia e diffusi prevalentemente all’estero.

Continua sul Post
Cosa sono davvero i rave
Cosa è rimasto a Riace del "modello Riace"
Le imprecazioni ci servono
Chi Siamo - Privacy - Cookie - Condizioni d'uso
Il Post è una testata registrata presso il Tribunale di Milano, 419 del 28 settembre 2009




+