"Un agricoltore deve vendere 4 chili di mele per comprare un caffé": la denuncia e la protesta del settore

Oggi manifestazione davanti alla Prefettura a Torino: mentre l’inflazione sale il prodotto viene pagato sempre meno. “Incassiamo 35 centesimi per ciò che vediamo in vendita a 3 euro: un affare per intermediari e supermercati”

           

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MANOVRA FISCALE e allora vogliamo dirlo? questa manovra fiscale potrebbe essere quella varata dal centro-sinistra se fosse ancora al governo. Cambiano gli attori, si succedono le elites politiche con le loro lobby al potere, ma per gli italiani e i lavoratori precari e disoccupati non cambia la musica. E allora, non un solo euro per i lavori socialmente utili e per i disoccupati di lungo periodo; mentre resta immutata la vergogna nazionale rappresentata dalla mercificazione del lavoro ad opera di agenzie e cooperative, le quali alimentano il precariato e determinano le condizioni di sfruttamento di milioni di lavoratrici e lavoratori sottoposti al perenne ricatto divenuto sistema.


Michele Pellicori è realtà, agricoltori esteri (non per forza le solite cagate sull'olio tunisino e via dicendo ma pure prodotti provenienti da paesi UE) non devono sottostare alla lunga trafila di controlli a cui un agricoltore italiano è sottoposto, pertanto pretendere che un prodotto con qualità (e costi) maggiore venga esposto in vendita allo stesso prezzo di prodotti importati dall'estero significa sottopagare i primi elementi della filiera di produzione.
Però lei da dietro un tastierino parla di sciocchezze, vada al posto dei signori citati nell'articolo e dopo un anno ci faccia sapere quanto bella e privilegiata è la loro vita




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