Diana Pifferi avrebbe mangiato il suo pannolino: trovati alcuni brandelli nello stomaco

Una scoperta terribile, che racconta un altro pezzo delle ultime ore di vita della piccola Diana Pifferi, la bambina di 18 mesi trovata morta nella casa in cui viveva con sua madre Alessia in via Parea, a Milano nel luglio scorso. Lasciata sola per sei giorni dalla madre che aveva trascorso quei giorni nella casa del nuovo fidanzato, in provincia di Bergamo, con soltanto un biberon di latte nel lettino. Morta di stenti, la piccola Diana

           

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Non capisco cosa serva aggiungere certi macabri dettagli se non nell'ora dei Tribunali
l'unica cosa che mi sento di dire avendo ormai letto l'articolo e che spero che visto che si suppone che sia stata massicciamente drogata di benzodiazepine che la piccola non abbia sofferto tanto, perché la morte per sete dicono che sia dolorosissima
Adesso che è morta e purtroppo non si può più riavvolgere il nastro non si può più tornare indietro lasciatela riposare in pace tra le braccia di Gesù e della Madonna che sicuramente le daranno quello che non gli ha dato sua madre.
Praticamente ogni secondo della sua vita è stata una sofferenza un tormento un calvario.
Ho capito che rischio seriamente l'ergastolo ma quale ergastolo può essere sufficiente per rendere giustizia questo anima così trascurata da chi doveva proteggerla.

Che nessuno venga più a fare il fenomeno a dire che i Padri sono tutti malvagi e le madri sono tutte Sante


sì,dice che nessuno può capire. Infatti,nessuno può capire il suo comportamento con questa povera bimba,dimenticata una settimana da sola senza cure,senza cibo. Ritorna e vuole mangiarsela di baci quando invece è piena di escrementi e nessuno le ha cambiato il pannolino,morta di fame e sete e ha cercato di mangiare il pannolino sporco. Che poi non sia morta anche di avvelenamento da ingestione di cotone o soffocamento se le è andato di traverso. Poteva succeder qualsiasi cosa,poteva sentirsi male o cadere e non aveva nessuno che l avrebbe potuta aiutare,salvare,anche solo dandole un goccino di acqua in quei giorni,non dimentichiamo che c'era un caldo torrido. La piccolina non aveva niente da bere o metter nello stomaco,nessuno che le cambiasse i pannolini per una settimana. La sua mamma invece non aveva niente nel cervello. Povera bambina,è stata tanto sfortunata. Spero stia bene ora in paradiso sotto forma di angioletto,che sia felice e dimentichi le sofferenze di questo mondo


Francesca Dell'aria , ho scritto serviva, perché quel che è accaduto è terrificante.
E sul giustizialismo non mi trova d'accordo!
Forse diamo per scontata la libertà e lo stato di diritto, in cui siamo nate, grazie a chi, tra i nostri nonni e avi ha dato la vita magari per averli!
E ragionando con occhio per occhio e dente per dente, si torna ai tempi allucinanti del prima di Gesù Cristo, allo stesso modo di ciò che sta accadendo adesso in Iran!
La donna avrà la pena che merita, decisa dalla giustizia, e qualunque sarà, non vorrei essere nei suoi panni, perché se prenderà consapevolezza della bestialità del suo comportamento, non potrà mai perdonarselo!
Le ripeto, questa donna aveva diritto ad un tutore, sia per tare genetiche, che di suo...
Così la sua famiglia!
Ma le pare ragionevole che questa dicesse alla propria madre, di lasciare la bimba i fine settimana dalla sorella, e la nonna non avesse mai chiamato l'altra figlia, pure solo per chiedere della nipotina?
Come si può chiedere vendetta per tale pochezza mentale?
Piuttosto i servizi sociali dove erano?
La piccola non aveva manco un pediatra di base, non aveva fatto manco le vaccinazioni obbligatorie, era invisibile povera angioletta!




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