1ºSiamo in tre figli a girare attorno ai nostri genitori novantenni perché siano curati e seguiti anche usufruendo di servizi di assistenza sociale non sempre facilmente raggiungibili. Immagino come possa essere difficile la vita di una persona anziana sola. Anche se frutto di una scelta che da giovani può sembrare facile. Quando ci si allontana dalla vita lavorativa si perdono pure un po’ i contatti col mondo, gli amici veri e i parenti anche, piano piano se ne vanno. Ai loro tempi i miei genitori dicevano: “Bisogna pensare alla vecchiaia”. Non tutti lo facevano, ma ora addirittura c’è il mito dell’eterna gioventù.
2ºOrmai si è toccato il fondo!
Non esistono più rapporti umani! Ognuno, chiuso nel proprio mondo egocentrico, preso dai suoi problemi, dal suo lavoro, dalla sua vita corre affannosamente, pensando solo a sé, senza provare nessun interesse per tutto ciò che lo circonda!
Si vive per lunghi anni in molti condomini, sfiorandosi, senza mai rivolgersi la parola, senza porgersi nemmeno un saluto.
Si cerca solo la propria privacy! Ognuno si chiude sempre più nella sua solitudine e non volge lo sguardo a chi sta vicino, nella più completa indifferenza verso ciò che si trova fuori dal suo mondo.
Oggi, si vive e si muore soli tra la folla!
Quanto diversi i rapporti di oggi dal passato!
Quanta umanità, ormai perduta!
3ºPatrizia Landi purtroppo è una realtà che dilaga sempre di più...sono figlia unica, mio padre deceduto già da 27 anni e ho madre con Alzheimer che di muoversi da casa sua non vuol sentire ragioni, "parenti inesistenti" di nessun livello perché hanno giustamente le loro vite... istituzioni che supportino i caregiver inesistenti, ho solo mia figlia che mi supporta e non è facile nemmeno per lei visto che il lavoro se lo hai di sti tempi te lo devi tenere stretto altrimenti non si campa, l'aria non sfama...certe situazioni bisogna viverle sulla propria pelle per comprenderle...tristezza per una fine vita così pesante