Ha senso ancora di parlare di QI? Meglio parlare di intelligenze, una di queste è quella emotiva (QE) (di L. Varlese)

Per la prima volta dal 1932 l’QI, il quoziente intellettivo degli americani, registra una contrazione. Ma ancora senso parlare solo di QI? Albert Einstein diceva: "Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la sua vita a sentirsi stupido" (da HuffPost Italia)

           

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Einstein era un pesce che sapeva anche arrampicarsi sugli alberi. Era anche geniale nel comprendere la società umana, non solo nel suo campo.
E aveva perfettamente ragione. Una società come quella occidentale di oggi non è fatta per persone che studiano e che contribuiscono al progresso scientifico, tecnico, umano, artistico etc., ma solo per persone che vogliono raggiungere ricchezza e fama. Ovviamente i risultati alla fine sono piuttosto deludenti, ma comunque le persone seguono quel sentiero e invece di curare impegno e preparazione coltivano il sogno di raggiungere una meta riservata allo 0,00001% degli individui.
Prendiamo un Musk, che attua principi industriali ottocenteschi ed è incapace anche di mantenere stabile una società che prima era leader del settore. Molti lo considerano un genio perché è ricco e famoso, ma a onor del vero è un re Mida al contrario. Tocca l'oro e lo trasforma in cacca, perché non ha la minima idea di come si mantengono squadre efficienti nel campo della tecnologia informatica. Un tempo sarebbe considerato intelligente quanto un paracarro di cemento, oggi ha un seguito di fan entusiasti.


Sicuramente ci sono vari tipi di intelligenza,di abilità. Non mi stupisce che si parli di intelligenza emotiva. Che poi viene trasformata in "non intelligenza" ovvero l'agire secondo l'emozione, la chiave nella vendita, dove si cerca ad abbattere le barriere logiche per far forza su quelle illogiche per far comprare. Peccato che oggi non lo si usi solo per vendere prodotti e servizi, ma anche per idee e ideologie. E la stampa ne è un chiaro esempio, usando sempre la chiave emotiva e irrazionale per presentare fatti e problemi pratici. O forse è proprio questa l intelligenza emotiva, la capacità di manipolare utilizzando l'emotività Dell altro...


E allora anche dal punto di vista dell'intelligenza emotiva siamo messi malissimo perchè è sempre più diffusa anche tra i giovani l'alessitimia. Si cresce davanti ad un telefonino e anche gli adulti vivono una vita disumanizzante basata su una frenesia e una competizione continue. Tutto questo ostacola lo sviluppo delle emozioni che va di pari passo con quello del rapporto con il corpo e con quello del pensiero. Le ultime generazioni sono quelle più colpite da questo disastro. Poi ci sono luoghi in cui per motivi di malfunzionamento del sistema oltre alla mancanza di cultura c'è anche un problema di analfabetismo emotivo. Che dire? se questo è il progresso meglio la caverna


Non ha senso e non lo ha mai avuto. Finche' rimaneva in ambito scientifico tra gli addetti ai lavori poteva servire con tutti i suoi limiti. Viene misurato con criteri standardizzai su certe tipologie di popolazione, culturalmente determinate e non tiene conto di altre caratteristiche. Rischio e' di confondere il genio (incompreso) con l'imbecille. Fuori dal suo abito ha manifestato tutta la sua perniciosita' . Ha creato categorie di persone neglette emarginabili dalla societa' . Per contro ha creato dei falsi miti: l'attice che vanta 160 non ha unificato la quantistica con la relativita'. Con tutto il suo genio e' diventata' famosa solo per aver mostrato le sue dudita'.


Aldo Mazza Concordo, intelligente è chi sa risolvere i problemi in modo ottimale a prescindere dalle conoscenze. Si nasce intelligenti, purtroppo, e lo si nota nei bambini.
La scena che più mi è rimasta impressa è quella di un bambino di circa 3 anni di una famiglia di persone che sapevano solo leggere e scrivere.
È caduta una scatola con centinaia di bottoni, noi ragazze li raccoglievamo come le galline che beccano, il bambino ha preso una scarpa, ha radunato i bottoni, si è seduto a terra e li ha messi nella scatola.
Noi siamo state meno intelligenti di un bambino di 3 anni.
Non l'ho più visto, so che non ha studiato ma era bravo in qualsiasi lavoro.
Questa è l'intelligenza VERA.




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