Una leader Prêt-à-Porter (di A. De Angelis)

Compagni, avevate capito male. Perché se Elly Schlein, una così tosta e “de sinistra”, fa un’intervista a Vogue, la prima da quando è segretaria, mica una delle tante, e sceglie il 25 aprile, mica un giorno qualunque, per spiegarci che si avvale di una consulente per l’immagine, e pure personal shopper, beh, allora, per fortuna, non c’è il fascismo che avanza, la regressione culturale imperante, la minaccia per le conquiste democratiche immanente. HuffPost Italia

           

https://www.facebook.com/Repubblica/posts/10163090620031151

Marina Rossi mi adeguo a tutti gli insulti, derisioni menzogne dette sui 5 stelle da anni. Pure trattate da escort la Raggi e l Appendino..all Appendino.. è stato un gran signore del PD tale Fucichello o una cosa del genere. .qualcuno le ha difese o supportate? Ma che mia opinione i diritti dei lavoratori azzerati dal PD..articolo 18..co co co voucher. .contro il salario minimo etc etc....la mia opinione..l ho visitata Roma recentemente fa pena ...altro che mia opinione...i media divisi tra pd e cdx...che io contribuisco a mantenete con le tasse..in Francia mai sentito che han mancato di rispetto alla le Pen per dire...ci lavoro in Francia, e l informazione li e vera informazione.Incalzano i politici non gli leccano il deretano come qui.


È una politica di professione (detto senza intento denigratorio), non fa nulla per caso - sarebbe stupido da parte sua se non fosse così. Anche questa intervista, apparentemente demenziale, ha certamente una logica a livello di comunicazione nella costruzione del suo brand. Il problema non è lei o il fatto che dica di avere una consulente che la aiuta ad abbinare i colori (può fare quello che vuole con i suoi soldi), il vero problema è chi apre crediti illimitati al primo che passa promettendo un biglietto vincente della lotteria, sia esso di sinistra, destra, grillino o pastafariano, con gli esiti che vediamo da almeno 30 anni a questa parte. Leggete, studiate, e rendetevi impermeabili al volantinaggio elettorale utilizzando il vostro libero arbitrio e non il cervello medio della più vicina sezione.


Scusami per questo modo di contattarti. Comunque, mi chiamo Sylvie Garber, vivo in Italia. Soffro di una grave malattia che mi condanna a morte certa, è un cancro alla gola, e ho una somma di 750.000 euro che vorrei donare a una persona affidabile e onesta perché ne faccia buon uso. Ho un'attività di importazione di olio rosso in Francia e ho perso mio marito 6 anni fa, cosa che mi ha colpito molto e non sono riuscita a risposarmi fino ad oggi. non abbiamo avuto figli. Vorrei fare un dono di questa somma prima della mia morte che i miei giorni siano contati per l'assenza di questa malattia per la quale non avevo cura, ma un sedativo per ridurre il mio dolore. Vorrei chiederti se puoi beneficiare di questo dono.


Con omaggi dal web.
“Scusi, quanto costa un cornetto”?
Faccio colazione al bar della stazione, in attesa del treno delle 6:00, quando sento un ragazzo chiedere al barista: “scusi, quanto costa un cornetto”?
Difficilmente si sente chiedere il prezzo del cornetto o del caffè al bar. Per cui osservo il ragazzo e noto che è come se si facesse i conti. Dopo un po’ chiede un cornetto. Ma nient’altro.
Esce dal bar, lo seguo, noto che dopo pochi metri si ferma appoggiandosi al muro della stazione.
Il mio treno non era ancora arrivato, il suo regionale era quasi pronto per la partenza.
Mi avvicino parlando banalmente del tempo, del vento… per poi chiedergli: “com’era il cornetto?” E lui: “non era male. Come mai me lo chiede?”
Uso la massima accortezza: “per curiosità, a me non è piaciuto tanto. Comunque non ho ancora preso il caffè. Le va di prenderlo insieme?”
Mi guarda incuriosito: “certo, grazie, è molto gentile. Ma ho solo 10 minuti. Poi devo prendere il treno assolutamente, oggi è il mio primo giorno di lavoro”.
Rientriamo nel bar e gli dico: “senta, non le va un cappuccino”? Accetta. Consumiamo e subito torniamo verso i binari. Il ragazzo si ferma, sguardo triste, voce bassa: “lo so che ha capito. E la ringrazio perché non me l’ha fatto pesare. Oggi inizio a lavorare, e non è il lavoro che mi aspettavo. Ma io non posso più pesare sulla mia famiglia. Perché i miei non ce la fanno più. Ho sempre poche monete in tasca, ma ora a fine mese finalmente potrò anche io portare qualcosa a casa’’. Ancora grazie per il cappuccino e soprattutto per il garbo. Non sono cose scontate”. Corre a prendere il suo treno. Il mio arriva quasi subito.
Parto con un senso di tristezza, immaginando quanta gente ogni giorno non possa permettersi nemmeno un cappuccino al bar. Ma quando questo succede a un ragazzo, la tristezza diventa angoscia. Non è giusto.
️Franco Laratta




+