Impagnatiello al giudice: "Ho ucciso Giulia Tramontano senza motivo, non provavo ira o voglia di vendetta"

Quello che il sopralluogo non chiarirà è il movente di una esecuzione così efferata. Né ha saputo spiegarlo il barman quando il gip Minerva lo ha interrogato a San Vittore: "La situazione era per me, mi passi il termine - aveva risposto con nonchalance - stressante. Ma non avevo un reale motivo, né ira, né rabbia, né un desiderio di vendetta"

           

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La Filipurtroppo noi donne,spesso, quando ci innamoriamo di un uomo che si è presentato "in un certo modo",non diamo peso ai tanti segnali che piano piano si presentano.
I narcisisti poi,così lo hanno valutato gli inquirenti, hanno una capacità incredibile di convincerti che le cose non sono come sembrano,che la sbagliata sei tu, finendo ad incolparti per qualsiasi cosa, chiedere sempre scusa e rimanere.
Se poi a questo aggiungiamo una donna in gravidanza, è fatta.
Lei sicuramente è andata a casa "tranquilla" per fare l'ennesimo e forse ultimo chiarimento,che chi sa quante volte avrà fatto,magari hanno anche litigato di brutto,ma sicuramente a parole.
Non credo che abbia mai pensato di avere a che fare con uno violento,uno che potesse arrivare a tanto, altrimenti non sarebbe tornata da sola in quella casa.
Ora che dire,un enorme dolore per le due vite spezzate,non possiamo non considerare la seconda vittima,il bambino,anche se per la legge italiana non conta perché non era ancora nato; per le due famiglie distrutte, perché non possiamo dimenticare la famiglia dell''assassino, soprattutto la mamma,il papà che non oso immaginare il senso di colpa e le mille domande per quello che hanno o non hanno fatto,per la responsabilità di aver cresciuto un figlio "così".


A me dispiace pensare al dolore fisico, alla paura, a tutto quello che avrà provato per se’ e per difendere il suo bambino prima di morire. Sono certa che avrà tentato di tutto ma senza scampo.Mi dispiace pensare al fatto che si sarà sentita sola e in punto di morire senza poter abbracciare mai il suo bambino, senza rivedere la sua famiglia, i suoi amici…tutta sola in mano di un assassino che lei avrà di certo supplicato di lasciarla vivere senza però riuscire a fare breccia nell’animo di quello che giustamente la mamma definisce. “un mostro”. Mi dispiace perché poteva avere una vita davanti….e così come per lei penso la stessa cosa per tutti coloro che subiscono la stessa triste ed amara dortr


L’unica cosa certa è la sua incapacità di affrontare Giulia da uomo,ammettendo le proprie responsabilità ed il fatto che magari non l’amasse più.Una persona sana avrebbe fatto questo,continuando a voler bene al suo bambino e vivendosi magari un’altra storia.Con il tempo Giulia avrebbe accettato la cosa e l’amore di suo figlio e dei suoi cari l’avrebbero aiutata ad affrontare il tutto e adesso non ci sarebbero vittime ne carnefici.Alessandro è stato solo un infantile balordo,un bambino maligno mai cresciuto,incapace di affrontare emozioni e gestire le frustrazioni in modo adeguato e questi sono i risultati di un percorso evolutivo mai portato a compimento


Uscirà fuori la sua psicopatia perchè di quello parliamo, di un narcisista con disturbo antisociale della personalità, che ha pianificato uno dei peggiori omicidi che possano esistere. Prima che vi scateniate con commenti, questo significa che non è un attenuante, non è una giustificazione ma bisogna solamente cominciare a capire seriamente il fenomeno e fare le giuste considerazioni evitando pure di usare la madre che piange e parla del figlio come un mostro. Ribadiamo che il raptus non esiste e che il mostro è stato allevato e che esiste una responsabilità del padre e della madre. Basta co sta retorica del poverina poveretta o del uomini tutti uguali perchè una roba del genere è una roba che è figlia di una anaffettività profonda e di legami familiari tossici. E se cominciassimo a capire la psicologia e superare lo stigma della psicoterapia cominciando a chiedere aiuto per noi, per i figli senza continuare a mettere la cenere sotto il tappeto e nascondere la testa magari ascoltando professionisti potremmo fermare i femminicidi prima che avvengano.


Accoltellare una alla gola senza provare rabbia?! La Coltellata alla gola è prepotenza infinita di togliere il diritto di parola mettere a tacere per sempre. Non ha potuto nemmeno urlare perché non ne era in grado e dicono che non ci sia premeditazione..mah. io credo in un grosso litigio in cui le parole e la volontà di lei di "abbandonarlo" per lui e il suo Ego sono state inaccettabili. Dopo averlo infangato anche sul posto di lavoro. E prego perché non ci sia stata annessa nessun altro tipo di violenza sul corpo ....
e spero venga presto fuori l altro schifo di complice perché c'è di sicuro. Spero che lo lascino per sbaglio nella sezione carceraria sbagliata..ne resterebbero solo le ossa..forse.




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