1ºQuando avrete smesso coi commenti imbarazzanti, sappiate che è proprio quello il rischio per un "maschio" che vuole intraprendere una carriera nel nuoto sincronizzato, mio figlio piccolo ha iniziato anche lui pieno di gioia e voglia di fare.
È bastato un anno e mezzo, per ridurlo in lacrime e costringerlo ad abbandonare un ambiente dove veniva continuamente vessato non solo da altri "maschi" ma anche dalle altre atlete "femmine" e da parecchi genitori nel pubblico, per non parlare dell'assoluta indifferenza dei centri sportivi dove mai e dico mai è stato previsto uno spogliatoio per lui.
In quel periodo mio figlio scrisse anche, via Facebook, al profilo di Minisini, che rispose tranquillizzandolo, confortandolo e spronandolo a combattere tali stereotipi.
Ora è uno dei più forti rugbisti della sua squadra e negli spogliatoi non vola una mosca, solo perché il rugby è considerato uno sport "macho"
Vergognatevi.