Il vescovo di Sanremo critica Michela Murgia. Arcigay: “Monsignore, torni nel 21esimo secolo”

La polemica

           

https://www.facebook.com/Repubblica/posts/344232517929516

Ognuno di noi dovrebbe poter vivere come meglio crede la propria religiosità e spiritualità. Una occasione mancata per la Chiesa, ancora una volta, di essere inclusiva e non legata a ormai vecchi dogmatismi che tendono ad allontanare piuttosto che avvicinare. Se un essere umano coltiva un credo, rende Dio parte integrante della propria esistenza, già dovrebbe bastare a chi dovrebbe diffondere la parola di Dio, improntata al rispetto di ogni forma di vita, all'amore per il prossimo, alla bontà nel senso più etico del termine e alla comprensione ma soprattutto al tendere la mano all'altro ( anche e soprattutto al cosiddetto peccatore!), creando ponti e non muri. Parola di Dio distorta e reinterpretsta dall'uomo a suo uso e consumo, come fa la Chiesa. Che è cosa ben diversa dal concetto di Dio.


Pietro Aricò Hai mai sentito parlare degli ERETICI? Erano dei cristiani che sono finiti al rogo -tutti mandati dalla tua sàkraromànakièsa!- proprio per aver avuto delle opinioni diverse su transulstansiazione, monofisismo e storie del genere.

In quelle epoche chi non la pensava esattamente come la chiesa (e come l'imperatore che ci stava dietro!) veniva perseguitato come eretico.

Oggi voi cattolici potete permettervi il lusso di avere opinioni differenti da quelle della chiesa, ma questo é merito del fatto che noi libei pensatori laici ci siamo opposti per secoli alla dittatura della vostra chiesa, che pretende che sia cattolico solo chi accetta tutti i vostri dogmi, dal primo all'ultimo.


Paola Isidori

È stata Michela Murgia a scegliere il funerale in Chiesa. Quindi, a rigor di logica, si presuppone che lei abbia accettato in punto di morte gli insegnamenti della Chiesa e abbia rifiutato i suoi principi anticattolici. Se così non fosse, mi chiedo che senso abbia questa scelta. Qualsiasi senso al di fuori di questo è errato. La Chiesa accoglie chiunque si penta dei propri peccati e accetti la dottrina cattolica nella sua interezza. Accoglie anche i peggiori criminali a queste condizioni. Ma se tu non accogli la dottrina cattolica, la Chiesa può anche volerti accogliere, ma ne resti fuori comunque.

Se Michala Murgia sia stata accolta dalla Chiesa dipende da Michela e basta.

Di certo, la Chiesa non può modificare la propria dottrina in base alle idee personali di ciascuno di noi.


Nella Bovo la Murgia mica ha mai avuto a che vedere con le leggi della Repubblica, non avendo mai fatto parte del Parlamento. Quindi l'asserita "ingerenza nei diritti civili", che sono già sanciti da quella Carta sbandierata a go-go quando ci si ricorda della sua esistenza, non esiste, almeno non in questo caso. Per le religioni la verità rivelata è una sola, e non è quella raccontata dai laici, a nessun livello e per nessun motivo. Mi consta che esista la libertà di parola e di espressione in regime di democrazia rappresentativa, anche se uno veste l'abito talare. Però quando il clero parla di gettare ponti all'immigrazione anche extralegale non mi pare che si alzino polveroni o voci di contestazione: non si può farsi andare bene la Chiesa di Roma a corrente alternata, così come il popolo sovrano non è tenuto a bersi come verità quella raccontata da chiunque.


Stefano Giovanni Adrianopoli c è una grande differenza,secondo me ,fra il Cristianesimo e la Chiesa Cattolica,credo che Murgia fosse cristiana,ma si trovasse in difficoltà con molti principi sostenuti dalla chiesa cattolica ...sappiamo cosa pensasse Gesù dell' eutanasia ( in Sardegna la figura dell' Accabadora di cui parla Murgia in un suo libro è una figura che fino agli anni 50 agiva con pietà verso i malati terminali praticando di fatto l eutanasia ) dell' omosessualità? Delle famiglie allargate? Quello che voglio dire è che se esiste un Dio è sicuramente molto più infinito e amorevole di quello che crediamo noi e che ci ostiniamo a rappresentare.


Il vescovo non “tuona”: sostiene l’ovvio. Chi segue un’organizzazione dogmatica come la Chiesa cattolica romana dovrebbe seguirne i precetti. L’alternativa non è pretendere che quella stessa organizzazione dogmatica adotti il nostro punto di vista, ma adottarne uno strettamente laico e aconfessionale. Murgia voleva vivere all’interno della comunità ecclesiale pur mantenendo convinzioni contrastanti con i dogmi vigenti. Ne aveva diritto e non mi risulta sia stata scomunicata. Così come hanno diritto le gerarchie della chiesa cattolica romana di criticare una posizione del genere. La chiesa cattolica romana, così come le altra, si vede sub specie aeternitatis, pertanto il richiamo di Arcigay al XXI secolo è più comico che inopportuno. Si chieda invece che le istituzioni repubblicane operino politiche paritarie nel campo dei diritti, incluso il matrimonio, in nome del principio di separazione tra Stato e chiesa. A meno che il segretario/a di Arcigay ambisca a salire il soglio pontificio.


La chiesa è questa, con le sue assurdità e dogmi, ma se vuoi essere cattolico ti adegui. Se no fai come ti pare, certo che non si può dare battaglia ad un istituzione religiosa solo perché non ci piace o vorremmo che il nostro modo di interpretare il vangelo sia comune a tutti i cattolici. Ma la Murgia era una provocatrice, sapeva parlare divinamente e riusciva ad attaccare e uscire illesa dal confronto. Ma che dico: vincente. Era intellettuale vera, e forse ci sta molta ignoranza e analfabetismo ormai anche negli ambienti intellettualoidi, e lei vinceva senza battaglia. Non condividevo le sue battaglie, ma era convincente. Purtroppo spesso questi provocatori di cultura sono arroganti ed offensivi, sembra che abbiano in mano la verità


Il vescovo ha parlato secondo gli insegnamenti dei testi sacri. Da quel punto di vista non ha detto nulla di sbagliato. La religione cattolica, e non solo quella, questo dicono. È chiaro che, ai giorni nostri, la sua è considerata una dichiarazione fuorviante e scomposta. Tuttavia non possiamo pretendere di dargli lezioni su come svolgere il suo ministero, così come ognuno di noi può scegliere liberamente come vivere, come agire e come pensare. Rispetto reciproco ed ognuno per la sua strada. Le critiche non sono giustificabili. Lui segue e professa gli insegnamenti della sua fede senza imporceli. Diversamente da chi vorrebbe imporci di togliere il crocifisso dalle scuole e togliere dalle mense scolastiche la carne suina. Il rispetto e la tolleranza stanno nella civile convivenza con le diversità.


Stefano Borroni concordo. Tuttavia, seppure vi siano delle posizioni progressiste al suo interno, sa meglio di me che la posizione ufficiale della chiesa è di natura conservatrice dato che i testi sacri biasimano gli orientamenti sessuali diversi da quelli etero. A prescindere da questi argomenti complessi sulla fede, e non è che io sia così ferrato sul tema, francamente la cosa che mi fa più orrore è quella che siamo diventati talmente cinici in Italia, che persino un funerale, che si chiami Murgia o Berlusconi, è diventato argomento di divisione e denigrazione facendo venire meno il rispetto di un feretro e del dolore dei familiari. Siamo davvero un popolo di bigotti crudeli.


10ºDaniele Zerbato vedo che non capisce o non vuole capire e ripeto non mi stupisco.. nessuno vuole mettere il bavaglio alla libera espressione. Quando però associazioni private o religiose si arrogano il diritto a porre veti su leggi come l’eutanasia o l’interruzione di gravidanza o le unioni civili, non va bene. Non si legifera con le credenze religiose, ci sono persone non credenti che hanno dei diritti e questi diritti vanno regolati sono diritti laici validi per l’intera popolazione. Chi ritiene di non voler usufruire di tali regolamentazioni è libero di farlo, ma non si possono ignorare voragini e mancanze legislative causate da veti e blocchi di natura clericale. Questo in uno Stato di diritto non è accettabile.