Stakhovsky, il tennista soldato: “Sabalenka non merita il numero 1, che ha fatto per fermare la guerra?”

Faceva il tennista, ora è soldato nella sua Ucraina. Fra guerra e racchette, attacca la nuova leader del ranking WTA: “Non ha fatto nulla, nonostante avesse una piattaforma per cambiare le cose”

           

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è bello che se c'è un soldato in prima linea, tu oggi puoi chiamarlo e farci un'intervista (tanto lì a Bachmut gli ucraini stanno fermi sul posto: ci puoi anche fare una partita a scacchi...)... un'intervista però non sulle prospettive di pace nel conflitto, ma per sentire cosa pensa della tennista bielorussa prima nella graduatoria mondiale... sì, perché è importante sentire il parere di un ex tennista ucraino... è uno sportivo... solo che lui parla non come uno sportivo come Kuleba, che non mi pare sia da considerare un vanto... lui non pensa, come uno sportivo vero, che se questa tennista ha battuto tutte le altre, merita quel primo posto... no, lui ragiona come Hitler a Berlino, che non aveva voluto congratularsi con Jesse Owens, il nero che aveva vinto 4 medaglie alle Olimpiadi ... no, per lui il primo posto si deve meritare difendendo le ragioni dell'Ucraina... una sorta di "premio della bontà"... per cui, alle olimpiadi del '68 (e dintorni) le medaglie d'oro dovevano vincerle gli atleti vietnamiti bombardati col Napalm USA, e nel '54 quelli coreani. e poi gli iracheni (sotto i bombardamenti americani), e i serbi (i cui civili nel 1999 venivano bombardati dagli aerei della Nato... beh, quello che almeno ci rallegra è che questo ex tennista non possa vincere lui medaglie... per comportamento antisportivo, che è la sanzione che aveva colpito la sciabolatrice ucraina l'anno scorso... è una malattia nazionale




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