In Israele ogni famiglia ha un funerale (Francesca Caferri)

Otto giorni dopo la strage del 7 ottobre il Paese continua a celebrare cerimonie di addio per le vittime dell’attacco di Hamas. Il viaggio al centro del dolore

           

https://www.facebook.com/Repubblica/posts/377420784610689

Andrea Amoroso la tua risposta è stata approfondita, provo a rispondere ai tuoi punti:

1. Storia e territori: Concordo sul fatto che usare la storia come giustificazione unica per le rivendicazioni territoriali non sia né pratico né utile. Tuttavia, la tua analogia con l'Italia è interessante, ma incompleta. La chiave non è solo la storia, ma anche il legame continuo e ininterrotto di un popolo con una terra. La comunità ebraica ha sempre avuto una presenza in Palestina, anche durante la diaspora. Inoltre, la decisione dell'ONU non fu solo un gesto di compensazione per la Shoah. C'era un movimento sionista in crescita molto prima della Seconda Guerra Mondiale.

2. Gaza: Nessuno nega le difficili condizioni a Gaza. Ma è semplificare troppo incolpare solo Israele. Hamas, ad esempio, ha scelto di investire in armamenti piuttosto che nel benessere del suo popolo. L'Egitto ha le proprie ragioni per mantenere chiuso il confine con Gaza, e non sono solo legate alle guerre con Israele.

3. Intifade: Sono spinte dalla disperazione, ma anche da un'organizzazione e una leadership che spesso ha messo gli obiettivi politici davanti al benessere del popolo palestinese. Non dimentichiamo che molti israeliani desiderano la pace e hanno offerto soluzioni, solo per essere respinti.

4. Vittime: La perdita di ogni vita è tragica, sia essa israeliana o palestinese. Ma non possiamo ignorare il fatto che molte delle vittime palestinesi sono state causate dall'uso da parte di Hamas di civili come scudi umani.

Conclusione: L'idea di uno stato unico è affascinante, ma è anche ingenuo pensare che possa essere facilmente realizzato, date le profonde divisioni e diffidenze. Forse, invece di sognare una soluzione ideale, dovremmo lavorare per piccoli passi avanti, costruendo fiducia e comprensione da entrambe le parti. E forse, potremmo iniziare con conversazioni rispettose come questa.


Già qunado facevo il liceo io la guerra tra arabi e israeliani la consideravamo qualcosa "di vecchia data", che aveva le sue origini nella storia del primo dopo guerra (fine II guerra mondiale). Sono passati 35 anni e la situazione non solo non è migliorata, ma è peggiorata.
Nessuno si è chiesto da dove ha avuto origine ?
Le guerre nascono così: qualcuno cerca di prendere la terra di un altro, con la forza, e nascono le rappresaglie.
Una sola piccola domanda: l'estensione territoriale di Israele oggi è la medesima del primo insediamento ? Basta rispondere a questa domanda e le motivazioni si comprendono al volo.
Piccolo riepilogo storico:
https://it.wikipedia.org/wiki/Territori_occupati_da_Israele
Non è necessario "parteggiare" per gli uni o gli altri, ma considerare il tutto dal semplice punto di vista del principio di causa-effetto.


Nicola Casella ci sono 1.200.000 civili nella striscia di Gaza, la maggior parte donne, bambini e anziani indifesi. È la loro terra da oltre 1000 anni prima che nel 1947 gli inglesi decisero che dovevamo farci perdonare per la Shoah, e che andava creato un nuovo Stato a tavolino. Lei la conosce la storia di Israele? La guerra del 1967, quella del 1973, le intifada, Arafat? Le indicibili sofferenze che da decenni sopporta il popolo palestinese. Si chiama striscia, ma di fatto non è molto diverso da un enorme ghetto a cielo aperto, dove manca tutto, anche la speranza ormai da decenni. Se la conoscesse non credo parlerebbe così. Si può prendere le parti di qualcuno, pensarla in modo diverso. Ma non si può parlare in maniera così sprezzante della vita di così tante persone innocenti. Questa è un altra vergogna contemporanea. Si deve vergognare per quello che ha scritto.


“In nome della religione, si tortura, si perseguita, si costruiscono pire. Sotto il manto delle ideologie, si massacra, si tortura e si uccide. In nome della giustizia si punisce. In nome dell'amore per il proprio Paese o per la propria razza si odiano altri Paesi, li si disprezza, li si massacra. In nome dell'uguaglianza e della fratellanza si sopprime e si tortura. Fini e mezzi non hanno nulla in comune, i mezzi vanno ben oltre i fini. Ideologie e religione, sono gli alibi dei malvagi.”(Cit.)

I malvagi di questo inferno sono: Hamas e Netanyahu.
Due sanguinari che per raggiungere i loro scopi sono disposti a sacrificare anche i loro popoli. È una immane carneficina ,da una parte e dall'altra. Noi tutti, senza schieramenti ideologici, cerchiamo di ritrovare la ragione e che nelle piazze si
urli: NÉ CON HAMAS NÉ CON NETANYAHU MA PER LA PACE TRA I DUE POPOLI!


Le immagini che mi arrivano da Gaza sono raccapriccianti. Una mattanza di bambini. Una strage di fatto avallata da un’Unione europea sempre più inutile e da gran parte del sistema mediatico occidentale che preferisce ancora una volta la viltà.

Salvaguardare carriere e conti in banca è più importante che informare. In tutto ciò in Cisgiordania gli omicidi dei palestinesi non si contano più. Coloni israeliani armati fino ai denti e protetti da soldati che in questi territori non dovrebbero stare (i territori occupati) sparano a bruciapelo nell’assoluta impunità. Una roba immonda che nessun attentato terroristico può giustificare.

Una mattanza di palestinesi che non farà altro che aumentare il numero di terroristi del futuro. E chi denuncia tutto questo nel mondo al contrario diventa filo-Hamas.

Lo chiedo ancora una volta. I cittadini parlino di pace, i cittadini diffondano informazioni. Il 90% dei politici, dei giornalisti o degli opinionisti non lo faranno mai.

Chi volesse vedere quel che sta accadendo a Gaza e in Cisgiordania può seguire questa pagina Instagram. Vi dico che ci sono immagini tremende. Tremende come quelle relative alla strage dei civili israeliani. Immagini tuttavia che il mainstream ha deciso di non mostrare. https://instagram.com/eye...FlZA==…..A.di Battista


Situazione assurda e paradossale allo stesso tempo. Se si prova solamente a ricordare la causa palestinese e le decine di migliaia di morti che israele ha fatto e sta facendo in questi territori da oltre 50 NNI parte subito la solita risposta da Merlo indiano sull'olocausto, e sui milioni di ebrei morti. Precisiamo non voglio diminuirne la tragica portata, ma a quanto pare gli ebrei hanno ricevuto un lasciapassare eterno per commettere ogni tipo di massacro e inciviltà. Per chi la pensa diversamente poi è la solita caccia alle streghe, lo schema e il sistema comunicativo mediatico portato avanti dai vari Vespa, Mentana, Gramelllini ecc ecc è sempre lo stesso che si ripete da anni, negli ultimi 5 poi hanno fatto un salto di qualità. Ieri era " Se non ti vaccini muori", " #andràtuttobene", " meglio il climatizzatore o la guerra" " La Russia ha invaso ","La lista dei filoputiniani", OGGI sentiamo solo " Israele si deve difendere" " Chi la pensa diversamente è filo Hamas" " Mio padre e mio nonno sono morti a Dachau".


La propaganda vergognosa pro Israele del mainstream, gli si sta ritorcendo contro. Anche in Occidente ormai di fronte alla barbaria che sta assistendo, si fa breccia la convinzione che i sionisti siano uguali ai nazisti in tutto; e per chi approfondisce, gli stessi che il nazismo lo hanno finanziato con le loro banche 80 anni fa. Da allora hanno ottenuto il “risarcimento” della Palestina rubando le loro terre, e il lasciapassare dell’antisemita con cui bollare ogni oppositore ( come se molti semiti non fossero pure i palestinesi, anziché la maggioranza di sionisti che non è semita). O qualcuno dopo il genocidio in corso con molti morti anche ebrei oltre che migliaia di bambini, pensa davvero come dice Mons. Vigano’, che i sionisti siano umani e non satanici?


Andrea Smith Le risponderò punto per punto perché il suo ragionamento logico non regge ed è di parte:

1. Se dovessimo risalire a migliaia di anni fa addirittura per decidere la terra di un popolo a questo punto, noi italiani per fare un esempio, dovremmo fare guerra alla Slovenia, alla Croazia, alla Grecia per prendere gran parte dei possedimenti della Serenissima che per 8 secoli governò quelle terre solo per fare un es. (Istria, Dalmazia, molte isole greche fra cui Corfu, Zante, Cefalonia, Albania ecc..), dovremmo fare guerra alla Francia per riprenderci la Corsica, Nizza, l alta Savoia, Provenza, ecc all Austria per alcuni territori ecc... La storia ha portato a ciò, e nessun italiano sarebbe talmente folle da prendere in mano i fucili per ciò. Di fatto però gli arabi erano stanziati in quelle terre da oltre 1500 anni prima che l ONU decidesse di assegnarle agli ebrei, che appunto vi vivevano 2000 anni fa prima della diaspora. Questa decisione fu un tentativo occidentale (americano ed europeo in primis), per farsi "perdonare", per i gravissimi crimini della Shoah, e per dare spazio a quel sionismo, che da inizio Ottocento era rinato nelle comunità ebraiche occidentali.

2. Nella striscia di Gaza sono 80 anni che sistematicamente e ripetutamente vengono violati i diritti umani della popolazione. Tutti quelli stabiliti da queste bellissime carte, approvate dopo la seconda guerra mondiale, al grido di mai più. Chi nasce li è di fatto un non cittadino: non ha accesso ad istruzione, spesso a cure mediche adeguate, a trasporti efficenti, a quasi tutti i propri diritti civili, ai diritti fondamentali. E questo spesso con la complicità di Israele che avrebbe avuto una grande responsabilità morale per evitare tutto ciò, dal momento che proprio gli ebrei subirono tutte quelle atrocità indicibili, nel corso del secondo conflitto mondiale.
L Egitto dopo due guerre del 1967 e 1973 in cui Israele vinse perché appoggiato dagli Usa, non vuole più tensioni e distribuzione dopo la cessione del Sinai. Rispetta la sovranità internalizzazione di Israele, cosa che invece istraele non fa sistematicamente da ormai 80 anni con i palestinesi. Fra l altro ha violato tantissime risoluzioni onu nel corso degli anni.

3. Le intifada furono spinte dall' esasperazione della gente che sentendosi rilegata in un ghetto, e con i propri diritti umani violati, ha reagito per provare a cambiare la situazione, anche in questo caso senza ascolto da parte di istraele. La via del dialogo e di maggiore equità, a cui era faticosamente arrivato Arafat nel corso della sua vita, è oggi del tutto inascoltata.

4. Se vogliamo strapparci le vesti, la guerra è stata storicamente iniziata da istraele e le vittime fra istraele e palestinesi sono in un rapporto di 1 a 10, forse di più. Ma la cosa ancora più grave è che a quella gente è stata tolta la propria dignità di essere umano, ogni giorno per anni. Chi nasce a Gaza non ha alcuna speranza di avere un a vita migliore, dignitosa, "normale".

Concludendo l unico modo per risolvere il conflitto sarebbe creare uno stato unico, pluralista e multietnico, con pari diritti e doveri. Cosa che istraele assolutamente non vuole. In cui sia ebrei che mussulmani e cristiani, abbiano pieno accesso ai diritti di cittadinanza e a pari opportunità, di lavoro, di carriera e di vita.


Carlo Watt
1-Hamas non è la popolazione di Gaza. Ma evidentemente il bombardamento della popolazione palestinese e il suo completo annientamento è il vero scopo del Nazistato di Sion. Una volta liberata la Palestina dai palestinesi il Nazistato potrà occuparsi degli Stati confinati e finalmente coronare il vecchio sogno del Grande Israele (informarsi sul Piano Yinon ma in inglese perchè in italiano è scomparsa magicamente ogni traccia). I satanassi di Sion non toccheranno di striscio i loro sodali di Hamas che gli hanno fornito su piatto d'argento la possibilità di eliminare la questione palestinesi in un sol colpo sterminando la popolazione e facendo fuggire i superstiti.
2- Cazzo ci sta a fare lì Israele? Io sul diritto di suolo su una terra regalatagli 3000 anni fa da un cespuglio infuocato (alias Dio) mi permetto di avere delle riserve o almeno vediamo il contratto firmato da Mosè e dal cespuglio. Poi ne riparliamo.
Visto anche che una nutrita pletora di rabbini non israeliani non riconoscono lo stato di israele nè riconoscono come ebrei autentici i sionisti occupanti terre altrui.
3- Voi di Slava Ukraina ce l'avete almeno un briciolo di coerenza o come sembra c'è invasore ed invasore a seconda dei capricci del vostro padrone (il Gran Cappellato di Sion).
4- Come vi sentireste voi a vivere senza diritti nè pane in una prigione a cielo aperto da 70e+ anni con una comunità internazionale (in realtà solo occidentale) che continua a leccare il culo del più forte (il Nazistato di Sion + Mr. Banka + Mr. Media)? Beh, con la pandemia è stato ben chiaro che l'italiano medio è schiavo volontario per natura, egli gode della sua condizione di schiavo e si inginocchia di fronte al potere qualsiasi esso sia e combatte gli uomini liberi che si ribellano alla schiavitù.


10ºAndrea Amoroso
apprezzo la tua passione e il tuo interesse nel difendere ciò in cui credi. Ma permettimi di rettificare alcune inesattezze e misconcezioni:

1. Storia di Israele: Se stiamo parlando di storia, dobbiamo riconoscere che la presenza ebraica in quella regione risale a migliaia di anni prima che gli inglesi mettessero piede lì. E se parliamo del 1947 e della creazione di Israele, ti ricordo che fu un mandato delle Nazioni Unite, non una decisione unilaterale britannica.

2. Striscia di Gaza: Hai ragione sulle difficili condizioni in cui vive la gente a Gaza. Ma non dimentichiamo che Gaza ha un confine con l'Egitto. Perché il blocco? Perché l’egitto non apre il confine e lascia entrare merci e persone? E perché Hamas, che controlla Gaza, decide di spendere risorse in tunnel e razzi piuttosto che in infrastrutture per il suo popolo?

3. Guerra e Intifade: Hai menzionato le guerre e le intifade. Ma ciò che non hai menzionato è che molte di queste sono iniziate da attacchi arabi o palestinesi contro Israele. È come tirare un pugno a qualcuno e poi lamentarsi quando rispondono.

4. Vite innocenti: Sono d'accordo con te che ogni vita perduta è una tragedia. Ma mentre tu vedi solo le vite palestinesi perse, ti invito a riconoscere anche le vite israeliane perse. Oppure la vita di un israeliano vale meno di quella di un palestinese?

Concludendo, è facile sedersi dietro una tastiera e dare lezioni di morale. Ma la realtà sul campo è molto più complicata di quanto le parole possano descrivere. Ti invito a guardare la situazione da tutte le prospettive, non solo da quella che ti fa sentire meglio.




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