Indi Gregory trasferita in un hospice: ora il distacco dei supporti vitali

Respinto l’appello dei genitori per impedire la sospensione delle macchine

           

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Un giorno, un magistrato potrà decidere di farci crepare, anche contro la nostra volontà o quella dei nostri familiari, per evitarci delle sofferenze o anche solo per impedire al servizio sanitario di spendere soldi inutilmente, perché la diagnosi è impietosa e non ci lascia speranze. Quel giorno sarà troppo tardi per tornare indietro, una volta stabilito che un laureato in legge con la toga addosso è onnipotente ed il malato terminale un costo inutile per la collettività, la sacralità della vita sarà solo un argomento per convegni di teologia. Non ci sarà molta differenza tra un medico ed un veterinario, che sopprime un cavallo affinché non soffra, alla maniera dei cowboys del Far West. E soltanto allora, forse, molti capiranno che siamo stati ridotti al punto più basso dell'animalità.


Michela Olivieri Siete proprio certi che in Italia sia così diverso? Abbiamo uno stato che ci impone accanimento terapeutico anche quando ancora in grado di farlo il malato chiede di sospenderle. La scelta eventuale viene fatta da una commissione medico-etica e non dai familiari. Anche la sedazione profonda che potrebbe evitare tante sofferenze viene decisa da altri e non dal paziente o dalla famiglia. Dove sta la differenza?
È solo una questione di prospettiva ideologica. Il dio di cui si parla in molti post non sono le macchine. Se vi appellate al vostro dio lasciate allora che sia lui a decidere: staccate le macchine e che sia fatta la sua volontà.


Stefano Botta non era affatto il suo lavoro, molti pensano che la scelta sia individuale e personale, ed i genitori sono gli unici a dover dire l'ultima parola in casi come questi, esattamente come lo sarebbero i tuoi cari se tu fossi nelle stesse condizioni di impossibilità ad esprimere una scelta personale.
Il punto è solo questo.
Se quella è una materia da tribunali, lo è sempre, e quindi vale anche per il caso Englaro.

Non puoi lottare per un diritto che ritieni personale e poi delegare quella scelta all'autorità costituita quando qualcuno esercita quel diritto in un modo che non ti piace.

Io, personalmente, non sono affatto contento di vivere in una società in cui i tribunali decidono della vita e della morte delle persone a dispetto delle loro volontà


Rosticceria di Marian ma davvero lei è convinta che lo stato stia tutelando il minore? Lo stato sta solo cercando di tagliare una spesa che giudica inutile.
E comunque non compete allo stato una decisione sul fine vita. Ma solo al diretto interessato e a chi per lui.
Di questo passo si arriverà a sottoporre per legge a eutanasia tutti i malati giudicati incurabili.
Poi lei sa per certo che questa bambina sta soffrendo? Io non ne sono sicura. E sappia che ci sono in corso molte ricerche atte a trovare una cura per questa malattia. Che magari verrà fuori tra uno o due anni e se la bambina ci arrivasse viva potrebbe usufruirne.
Un'ultima, non trascurabile informazione: io sono medico e ho lavorato per 32 anni in un ospedale oncologico.
Mi permetto di essere certa di avere avuto modo di riflettere sulle problematiche del fine vita molto più di lei


Il dolore nel perdere un figlio è lacerante, ma purtroppo, secondo i vari pareri di medici e genetisti, questa è una malattia per la quale non c'è alcuna cura, ma c'è solo un tempo di attesa.
In Italia ci sarebbe un posto pronto a Passoscuro centro del Bambino Gesù, dove i bambini che hanno bisogno di cure palliative, cioè le cure destinate ai pazienti che non possono guarire dalla loro malattia, hanno terapie per vivere nel modo migliore possibile i giorni che a loro restano.
I sanitari dell’ospedale non hanno mai messo in discussione quanto accertato dai colleghi britannici: la patologia che ha colpito Indi è una malattia il cui esito è purtroppo tragico.

Rimane però il fatto che ci sono casi in cui la malattia si stabilizza, quindi un tentativo nel centro del Bambino Gesù, è doveroso farlo

https://www.ilfattoquotid...pporto/7346051/


Viviana la Marra Se si fosse informata, avrebbe appreso che l’Ospedale Bambin Gesù si era offerto di accogliere la bambina al Centro di Passoscuro, nel comune di Fiumicino, che ospita i bambini che non possono guarire dalla loro malattia: alla piccola non si offrirebbe nessuna terapia innovativa, bensì cure palliative per alleviare il dolore che prova a causa della malattia.

E se avesse fatto ulteriori ricerche avrebbe scoperto che Indi piange più volte al giorno, anche per dieci minuti, perché la sua patologia la fa sentire dolore. Indi ha pianto ogni volta che ha crisi cardiache e respiratorie – almeno tre le hanno fatto arrestare il suo piccolo cuore.

Le è più chiaro, adesso, il perché delle scelte dei giudici?


Afra Carubelli e con chi avrebbe a che fare? Sentiamo. Vede che è supponente. Sono solo realista. Sa meglio di me che quanti sia accanimento terapeutico é dato dalle disponibilità. Sa meglio di me di come nelle terapie intensive, negli anni 90, gente attaccata alle macchine da mesi improvvisamente "non ce la faceva" giusto giusto quando arrivava un incidente grave e i letti erano finiti. E da medico sa che i casi di cui parla (quanti in una carriera? Uno? Due?) non possono essere presi in considerazione proprio in quanto persi nella statistica. Portando all'estremo il suo ragionamento, potremmo non curare nessun tumore dato che esistono le remissioni spontanee. Invece ogni anno muoiono migliaia di persone in Italia perché di acceleratori di particelle ne abbiamo solo uno. Tanti altri, pur curabili ma con meno probabilità, muoino per motivi prettamente economici. E i medici con cui lei collaborava hanno fatto questa scelta centinaia di volte. E giustamente. Ciò che è sbagliato è smettere con la ricerca ne con gli investimenti, ma tra noi e l'Inghilterra al momento c'è solo che da noi si è solo più ipocriti.


Come padre di una bimba di 4 mesi, la vicenda mi ha colpito e commosso. Inutile dire che tra i commenti di Repubblica si trova sempre il peggio. La disumanità e la cultura della morte raggiunte nelle società liberal-progressiste occidentali sono mostruose. Mostruose. Su questo e altri casi vi sarebbe davvero molto da dire e da scrivere, ma poi ti fermi a leggere i commenti semi-automatici degli alienati e ti rendi conto che fare ragionamenti molto più ampi servirebbe a ben poco. Vi nascondete dietro parole copertina, di cui non sapete dire il senso. Non sapete più cosa sia il bene e cosa sia il male, che cosa sia vero e cosa non lo sia. Non sapete niente eppure sentite il bisogno di lavarvi ipocritamente la coscienza. Viscide serpi.


Afra Carubelli mi spiace ma i medici inglesi che lo avevano in cura, ne sanno più di lei del proprio paziente. Ed è proprio questa sua supponenza che squalifica il suo discorso. Poi si, il concetto di accanimento terapeutico è diverso in nazioni diverse. Ma lei, da medico che ha lavorato in oncologia, sa che la statistica è tutto. Ogni decisione medica è frutto di una statistica, anche solo il dare un aspirina. I protocolli ospedalieri sono la quintessenza della statistica. Altrimenti faremmo 10 volte le risonanze magnetiche che facciamo e sa meglio di me che ogni anno salveremmo centinaia di persone facendolo. Ma statisticamente sarebbero un guizzo statistico che ci costerebbero i conti della sanità.


10ºRepubblica deve decidersi: o è dalla parte della persona malata terminale che soffre, o è dalla parte dello Stato (italiano) e dei genitori che vogliono farla soffrire... è chiaro che c'è bisogno di un "tutore" che difenda "oggettivamente" i diritti della bambina... ma Repubblica no, lei è dalla parte del Papa e di vuole che la bambina continui a soffrire... ma mai una volta uno straccio di coerenza?... cosa avete fatto? un'indagine di mercato che dice che così guadagnate un lettore e mezzo?... forse, ma la vostra incoerenza ve ne fa perdere a centinaia... a migliaia... un'altra scelta sbagliata... ormai così da quasi due decenni




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