Il papà di Indi Gregory: “Mia figlia è morta questa notte. Siamo arrabbiati, affranti e pieni di vergogna”

"Il servizio sanitario nazionale e i tribunali non solo le hanno tolto la possibilità di vivere, ma le hanno tolto anche la dignità di morire nella sua casa”

           

https://www.facebook.com/Repubblica/posts/392810539738380

Silvana Pellegrino, il fatto stesso che, da quando è nata, non abbia mai potuto vivere a casa sua dovrebbe far capire la gravità della situazione in cui si è trovata da subito. Lavorando nel settore, le posso garantire che non c è gioia più grande nel vedere piccole creature nate "spacciate" riprendersi e poter essere dismesse, con tutti i supporti necessari a garantire una vita dignitosa, anche se le aspettative di vita non sono rosee. Purtroppo però c'è il caso in cui ti trovi a doverti arrendere, perchè, a volte, la natura è più forte della scienza. Mi creda, non è per niente semplice.


Federico James Motta è errato nella misura in cui,la persona di cui le parlo, ha passato abbondantemente i 30 anni. La sua capacità d'interazione è quella,uno schema che si ripete costante da anni e anni. Non è migliorabile. Una persona per la quale il percorso relazionale è stato stabile,continuo nel tempo e si è affinato nelle diverse età della vita con esperienze diverse ha possibilità. Uno che parte praticamente da zero,in età adulta,no. E fargli credere che si meriti amore e attenzione vuol dire creare un illusione pronta a crollare al primo soffio di vento. Il non meritarsi l'amore non è un concetto arido,è una realtà per alcuni. Un vero aiuto sarebbe quello di portare queste persone ad accettare la realtà delle cose,sopire certi istinti e incanalare energie altrove,ove possano raggiungere più soddisfazione.


Federico James Motta La polmonite è un malessere fisico concreto e indipendente da noi. D'accordo: un mio conoscente,storicamente, ha sempre avuto problemi relazionali con l'altro sesso. Il professionista cui si è rivolto gli ha messo in testa che deve lavorare su se stesso,che deve fare questo e quello. Una strategia volta all'ampliamento delle capacità personali. Errato. La verità, banalmente,è che non tutti meritano amore,o una compagna. Molti riescono ad avere una vita relazionale soddisfacente, altri no. Se non sei in grado,se non hai le qualità,devi prenderne atto e non insistere. Punti a realizzarti in altro,indirizzi ad altro le tue energie piuttosto che focalizzarti su qualcosa d'impossibile. La cognizione dei propri limiti,la presa di coscienza,è il vero indirizzamento.


Lele da Milano Io spero non abbia già dato questo genere di consigli ad altri perché sono atrocemente sbagliati.
Una persona può ASSOLUTAMENTE cambiare le proprie abitudini e gli schemi d'interazione che ha avuto. Sarebbe come dire che una persona non sia in grado di cambiare posto di lavoro dopo i trenta perché ormai troppo abituato a quello che faceva nel lavoro precedente. Non ha né capo né coda.
Inoltre la cosa più sbagliata possibile è proprio sopire certi istinti NATURALI, perché è il classico caso che porterebbe o una somatizzazione fisica (quindi con riscontri psicofisici derivati) oppure creerebbe una bomba emotiva pronta a scoppiare in qualsiasi momento, magari in altri contesti.
Tutti meritano amore e attenzione, semplicemente devono imparare quali strategie comunicative adottare e che parti della loro personalità possono essere limate per poter ottenere un outcome diverso.
Spero che lei non sia convinto di quello che dice, perché indicherebbe che è convinto che l'essere umano sia un blocco di granito inamoibile, negando la capacità d'adattamento che è ALLA BASE dell'evoluzione della nostra specie.
Comunque tutto questo è solo una piccola parte della psicologia, che di solito tratta temi ben più profondi e concreti del "trovare una ragazza".


Lele da Milano È naturale la pulsione a trovare un/una compagna/o e cercare una situazione che ci soddisfi emotivamente e sessualmente. È sbagliato dipendere interamente da questo istinto, questo sì, ma ognuno ha uno sviluppo diverso, non è generalizzabile.
Ma non è vero affatto che se non si hanno avute esperienze precedenti sarà un disastro completo: basta trovare una persona accudente e con la pazienza d'insegnare all'altro/a ciò che non ha imparato prima.
Lei parla come se le persone avessero un'età in cui smettono d'imparare, ma tutti imparano tutta la vita, a ritmi diversi e con occasioni diverse, ma non esiste affatto che ci si "arrenda" a causa di esperienze negative, vuol dire creare un individuo disilluso e frustrato che, probabilmente, riverserà in altri campi quella rabbia che prova per un desiderio che non si è concretizzato.
Aver perso esperienze prima non vuol dire che le esperienze di un futuro non possono valere allo stesso modo.


Federico James Motta dire che la capacità relazionale/sentimentale di una persona,in un caso come questo,è un qualcosa di naturale è errato. Essa si sarebbe dovuta sviluppare molti anni prima,in adolescenza con le prime esperienze che via via si sarebbero strutturate con l'accesso all'età adulta. In età adulta,se certe esperienze non le hai avute,non puoi improvvisarle. Se anche questa persona trovasse una compagna non sarebbe in grado di rispondere alle aspettative di un partner che alle spalle ha un percorso relazionale ben definito. Dunque sarebbe un altro fallimento. E ciò sarebbe utile alla persona? Questo creerebbe ,come dice lei,una bomba emotiva. Al contrario aiutare una persona in queste condizioni a capire che,banalmente,è rimasta esclusa dalle opportunità degli anni precedenti,ormai perse,vuol dire aiutarla ad avere consapevolezza, maggior cognizione di sé. Il rinunciare in maniera consapevole non può che portare benefici. Semplicemente si tratta di capire che in quell'ambito è andata male,ma ciò non preclude la realizzazione in altri campi,spendendo le energie che si risparmiano dal coltivare illusioni.


Lele da Milano Vogliamo vivere di sofismi? Va bene, la psicologia fa ufficialmente parte delle scienze sociali, ma è indubbio che la psichiatria utilizzi più che soventemente una coesistenza della stessa con le sue terapie farmacologiche per molte patologie e disturbi, visto l'impatto minore sul soggetto rispetto a una terapia invasiva.
Tra l'altro esiste una cosa detta "psicologia clinica", che le consiglio di approfondire.
In che manuale scientifico ci sarebbe scritto, invece, che il supporto psicologico non sarebbe una forma d'aiuto? E che, invece, l'isolamento e la solitudine sarebbero una metodologia consolidata per affrontare un trauma emotivo come la perdita di un figlio?


Tiziana Maccarini io mi metto nei panni di questi poveri genitori,, e come io e come tanti non sappiamo il trascorso di queste povere persone,, io parlo perché ci penso a questo dato che sono mamma di una seconda bambina che ha fatto 9 mesi da poco anch'io ho avuto al 4 mese uno spavento enorme credevamo dagli esami che c'era probabilità che fosse dawn, ero disperata per una settimana, però in quel momento la mia reazione di paura e di pianto era impensabile abortire, poi per fortuna è andata bene, ma chi abortire be dopo 4 mesi di gravidanza era già unesssere vivente,, mi stringo al dolore di questi due genitori piango per loro, perché hanno avuto uno strazio dopo 8 mesi di vita della bambina, e si sono morti anche loro per la seconda volta gli anno obbligati in una scelta che non era la loro, il giudice che ha avuto questo coraggio di decidere spero che avrà notti insonne per questo


"La vita piace a tutti e la morte non piace a nessuno. Ma la morte non può essere un tabù. È in mezzo a noi, ci riguarda. Riguarda i nostri affetti perduti, il nostro dolore, la nostra impotenza. Non ho mai capito perché questi nostri fratelli pro-life, che sono nella quasi totalità cristiani ferventi, abbiano una specie di avversione militante per la morte. Proprio loro che credono nell’aldilà, nella vita eterna, addirittura nella resurrezione della carne, perché oppongono un diniego così furibondo all’ipotesi che la vita abbia un limite? Che a volte non ce la faccia a vivere, la vita? È così scandaloso, dover morire, specie se si è costretti a vivere attaccati a una macchina?
Li rimando a Francesco d’Assisi, uno che in Dio credeva sicuramente, e al suo Cantico della Creature: 'Laudato sì, mi signore, per sora nostra morte corporale, da la quale nullu homo vivente può scappare'.
Perché debba essere un miscredente come me, a ricordare ai pro-life le parole di Francesco, è un bel mistero."

Michele Serra a #CTCF


10ºJohn Kolpos La differenza tra me e Lei, è che io ascolto la Scienza (non rifiutandola ma nemmeno venerandola)... ...Lei - invece - crede nella Scienza. E - in questo - c'è una clamorosa contraddizione, visto che - da Galileo in poi - la Scienza si è saldata - imprescindibilmente - con l'osservazione della realtà ! Ovvero: solo se tocchi con mano puoi "credere" ! Ma non puoi credere a priori ! E infatti la Scienza non è infallibile. E lo si è visto (nella Storia) ! La Scienza diceva che il Sole girava attorno alla Terra (per dirne una)...




+