La prima tesi di laurea in siciliano è di Alessandro Saraceno, russo adottato da una famiglia dell’Isola

“Fiero di questa lingua. Faccio parte di due mondi che coesistono, compenetrati”

           

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I soldi al massimo li avranno mangiati i nostri politici Italiani. Cosa che senza dubbio avviene anche al nord ed in qualsiasi altro luogo d'Italia, la differenza sta nel giro dei soldi che entrano ed escono dalla Sicilia (500 Milioni di euro vengono spesi in Sicilia... E ne escono 10 Miliardi l'anno.), nella cultura, nella storia, nella lingua, nella politica, nell'amor di patria totalmente diverso da quello italiano, insomma di fatto la Sicilia e l'Italia sono due cose distinte e separate. Sono aperto ad un confronto pacifico (anche se dubito che accetterai, dato che sembra che tu non abbia tutte queste informazioni da poter parlare.)


Matteo Contini innanzitutto la storia la scrivono i vincitori e gli storici, semmai, hanno il compito di indagare. Ma anche gli storici possono essere di parte, quindi andiamoci piano. Poi, non ho capito perché i fatti di Casalduni e Ponte Landolfo dovrebbero essere contestualizzati. Su cosa? Se lo stato italiano si è scusato c'è poco da contestualizzare (l'esercito piemontese ha commesso crimini, e altri ne ha fatti in altre province dell'allora neonato stato italiano). E poi, se proprio vogliamo dirlo, come mai sono nate rivolte in tanti territori del sud Italia, subito dopo l'unità? A me sembra invece che dai per scontate le fonti ufficiali senza usare la critica, così come in altre cose. I partigiani erano criminali? Sai come è, esiste la vendetta contro i chi prima ha usato la violenza. Insomma: come sempre si difende solo quello che piace


Ndria Nirìa Andrea Vinciprova guarda che ti capisco benissimo ed è inutile fare i fighetti parlando "diversamente". Intanto sono filoborbonico pure io e anti unitarista (e sai bene a cosa mi riferisco). Ma se la difesa dell'identità deve scadere nel ridicolo campanilismo di salsa leghista allora avete tutta la mia disapprovazione (perché se certe cose vanno male è anche "merito" dei cittadini comuni).
PS.: ti consiglio di studiare meglio la storia della letteratura italiana perché ti sfugge che la lingua italiana sia nata proprio dalla Scuola Siciliana voluta da Federico II di Svevia e prima di lui dai Normanni. Ma siamo nel 2023, non nel 1223.


Deepali Kaur laureato alla SSLMIT di Trieste quando era l’unica facoltà di interpretazione e traduzione pubblica con esame d’ammissione per molti ma non per tutti.
Questo prima che, con le varie riforme, potessero esistere presuntuosetti convinti di studiare seriamente tedesco, russo e cinese contemporaneamente.
Il ribasso dell’Istruzione italiana in atto da anni…
Ora insegno lingue e, proveniendo da certi standard, diffido dei giovani (o meno vecchi di me) che millantano grandi conoscenze. Il livello qualitativo che uno si dà dovrebbe essere comparativo, rispetto alle richieste, conoscenze e competenze.
Non credo mai a chi dice “io SO una lungua”. È il primo segnale di poca credibilità e di presunzione.
Ora insegno lingue. Le posso assicurare che il livello di italiano nelle scuole italiane è allarmante.
Forse questo intendeva la signora.
Sul Come Lei sappia le lingue che afferma di sapere, servirebbero dei parametri per definirne il livello effettivo.
Sia in termini oggettivi che temporali.
Livello preciso e anno di laurea. Più l’anno sarà recente, più si comprenderanno i toni ad un commento che, seppur nella generalizzazione, ha le sue motivazioni.


Antonio Ambolino come lo spagnolo, il francese, il romeno, la lingua d'oc?
Perché anche quelle derivano tutte dal latino, senza dimenticare il ladino e il friulano ( anche esse lingue riconosciute pure dallo Stato Italiano).
La poesia della scuola fredriciana ha contribuito allo STILE della poesia fiorentina, non alla grammatica né al vocabolario, ma allora anche Cretien de Troues andrebbe annoverato tra i padri della lingua italiana, visto che pure le sue poesie contribuirono a creare lo stile poetico toscano.
L' italiano comunque, nasce con ilManzoni, prima è volgare fiorentino, lo insegnano alle medie, non occorre la laurea per saperlo.


No giusto per riferire una delle perle di sto qua

Uno dei suoi momenti più alti e più lucidi Onore al Piciotto Saraceno:

Postilla del post precedente su Sicilia e BRICS.
Una Sicilia che vi aderisse, oltre ad avere indipendenza certa e inattaccabile, godrebbe di numerosi vantaggi collaterali.
Innanzitutto, potrebbe recuperare Malta senza incontrare opposizione: Italia e RU sarebbero in crisi e ai minimi termini; inoltre Malta si è compromessa con l'Occidente. Una Sicilia nel BRICS che la annettesse potrebbe farlo con taciti assenso o accettazione di chiunque.
Inoltre, la Sicilia, se la situazione non cambiasse, potrebbe cooperare per la stabilizzazione della Libia e, di conseguenza, beneficiare in termini economici dal punto di vista energetico.
La chiave geopolitica per la Sicilia è il Mediterraneo. E fare parte dello stesso allineamento dell'intero Nordafrica è una scelta ovvia sul piano economico e politico. È più rilevante avere a buoni rapporti con la Tunisia o con la Germania? Con l'Egitto o con la Francia?
Il mondo sta cambiando. E chi ha a cuore la Sicilia, oltre che ambizione personale... È bene ne tenga conto. Parlare di UE, oggi, per la Sicilia, è essere fuori tempo massimo e lontani dalla realtà.


Roberto Mancini no è nata in Italia, non sapevamo cosa fosse la mafia prima dell'avvento dell'unità. Anche il vocabolo non era presente nella lingua siciliana, ma una cosa è certa piccole bande criminali erano presenti ovunque,( hai presente i bravi di don Rodrigo? ) solo che in Sicilia è divenuta l'organo di controllo territoriale non ufficiale dello stato italiano. Questa è l'unica verità . Poi se proprio ti facciamo schifo dovresti essere felice del nostro non voler essere italiani, la nostra nazionalità non è italiana è siciliana , la nostra cittadinanza purtroppo è italiana e ciò comporta dover aver a che fare con gentucola come te.


AnTonino Saccone concordo in linea di massima. Il fatto è che mentre la lingua italiana nel tempo è stata codificata ed utilizzata sia in maniera scritta che verbale quella siciliana no. Ora, quando ne saprò di più del lavoro, in ogni caso meritevole di Alessandro Saraceno, potrò esprimermi più compiutamente. Tuttavia, resta il dato fattuale che se esiste una lingua siciliana non è comunemente parlata nè scritta, forse è codificata in testi poco conosciuti. Ho però un'impressione, che si voglia fare un'operazione più politica, rivendicazionista che culturale o identitaria.
Infine una chiosa, il siciliano in questo momento più in voga e conosciuto è quello che Cammilleri mette in bocca al commissario Montalbano. Non mi sembra che se ci fosse stata una lingua siciliana certa Cammilleri non l'avesse conosciuta e non l'avesse messa in bocca al suo principale personaggio.


Antonio Ambolino La storia non la scrivono i vincitori, ma gli storici.
Con le conoscenze e tecnologie odierne siamo in grado di indagare il passato con estrema precisione.
Non ci limitiamo alle fonti scritte, che possono anche mentire (come lei giustamente fa notare), ma abbiamo a disposizione anche le fonti archeologiche e quelle non posso mentire.
L'esempio da lei fornito poi non fa testo, per il semplice fatto che bisogna contestualizzare gli eventi. Soprattutto bisogna tener conto che i partigiani furono estremamente esaltati con la fine del fascismo ed è normale, ma è altresì ovvio che, essendo in guerra, si siano macchiati anche loro di crimini atroci. Aver contribuito alla liberazione non li rende certo dei santi, per cui è naturale che dopo una rilettura storica (quella che ha portato lo Stato a scusarsi) si conosca meglio il passato.


10ºAnna Lanzoni la stronzata la stai dicendo tu, dato che è evidente che tu ignori la standardizzazione linguistica e associ il bilinguismo alla Lega, quando in realtà la tua ideologia monolingue è radicalmente figlia del fascismo mussoliniano. Prova ad andare a Valencia, terra che di "leghista" non ha NULLA: se trovi segnali, targhe e simili in castigliano e valenciano sei fortunata, dato che di solito son solo in valenciano. Anche Vox, partito che qui la gente chiama fascista, è moderatamente a favore della tutela (e dell'indipendenza linguistica del valenciano dal catalano, ma quelle son beghe interne). Qui siamo fermi ai "progressisti" che parlano male delle minoranze linguistiche, quanto regresso l'Italia, quando va bene è ferma al 1913, quando va male al 1940.




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