‘No alla discriminazione degli uomini, anche noi vittime di violenza’: all’Università di Bari scontro sui volantini affissi

Una studentessa è stata strattonata e tirata dal polso per aver strappato uno dei tanti manifesti

           

https://www.facebook.com/Repubblica/posts/396869919332442

Zara Westy Quindi sarebbe una gara? E le bambine e i bambini uccisi dalle loro madri sarebbero meno vittime?
Non sono gli uomini ad avere il primato in quanto a ricorrere a veleni e infanti----. Seguendo il vostro stupido ragionamento quando è l'uomo a compiere quei due crimini meriterebbe una pena inferiore perché "le donne lo fanno di più" e non ci sarebbe la stessa gravità.

Pensate che alle vittime cambi qualcosa il gender della persona criminale o il motivo per il quale compie il crimine?

Per me sono tutte vittime. Non mi interessa quale dei due gender compia numericamente di più gli specifici crimini. Non mi metterò a dire che sia meno grave quando gli uomini compiono crimini numericamente compiuti più dalle donne.

Che casualità che non siate mai informate sui crimini compiuti più dalle donne che dagli uomini.


Sergio Girardi non sono io che ho fatto del qualunquismo. L'OP ha scritto "Dopotutto la maggior parte di vittime di omicidio sono gli uomini" . Quindi parla di TUTTI gli omicidi indipendente dalla motivazione e io ho semplicemente fatto presente che quegli omicidi sono commessi da altri uomini. Dov'è l'errore? Il fatto comunque che vi rifiutate di palarne e che attaccate sempre quando si parla di questi argomenti è esattamente il problema. La statistica non è casareccia. Sono dati facilissimi da trovare online ma forse non sei in grado e allora ti aiuto io. L'unica rettifica che devo fare è la percentuale che, al 2019, era 90% di omicidi commessi da uomini. Un altro studio che avevo letto diceva 95%, ma sono variabili che accadono in questi studi ma non cambiano la sostanza:

https://www.unodc.org/uno...n-homicide.html


Stefano Amantinio no, ma riflettiamo un attimo su quanto invece sia un genio tu. La nostra legge prevede diverse opzioni, che giustifica formalmente dalla necessità di tutelare il nascituro. Tuttavia, ad una attenta analisi delle norme, emergono diverse casistiche abbastanza contraddittorie. 1) donna che vuole abortire: il corpo è suo, decide lei, il padre non ha nessun diritto di interferire con la sua decisione; 2) donna che vuole tenerlo: il corpo è suo, decide lei e può decidere anche per il padre che è costretto a riconoscerlo perché bisogna garantire al nascituro le risorse necessarie a poter crescere. Potrebbe essere anche una opzione ragionevole finché non si legge l'opzione 3, che segue; 3) donna che lo fa nascere ma che decide di abbandonarlo anonimamente in ospedale. La tutela del nascituro in questo caso viene totalmente meno, tant'è che neppure il padre, che però, ricordiamo, non ha voce in capitolo sul dire alla donna che magari poteva abortire e potrebbe neppure sapere di essere diventato padre, è tenuto a riconoscerlo, ma può decidere comunque di farlo e tanti lo fanno. In sostanza, a ben vedere le diverse casistiche, in questa strana società patriarcale in cui le donne sono oppresse, esiste una sorta di gerarchia dei diritti che è la seguente: 1) qualsiasi decisione prenda la donna, la donna è tutelata e ne può uscire come meglio ritiene, costringendo l'uomo a supportarla per un figlio che magari non voleva e potendo venire meno ad ogni dovere di cura verso il bambino laddove lo decidesse; 2) la tutela del bambino, che viene usata, legittimamente, per costringere i padri a prendersi le loro responsabilità, prevale sul diritto dell'uomo a non voler essere padre, ma lo stesso diritto non prevale laddove sia la donna a non voler essere madre ed assumersi le sue responsabilità, ragion per cui il diritto del nascituro, sebbene spesso spacciato per diritto principale da tutelare, di fatto, è secondo ai diritti della donna; 3) l'uomo è in ogni caso l'ultimo di questa gerarchia di diritti, quello che subisce sempre la decisione perché esiste un diritto più forte sopra. Fosse quello del nascituro sempre, non avrei nulla da ridire, è giusto che si tuteli la parte più debole. Ma purtroppo, come spiegato, in questa società patriarcale, che opprime le donne, che nega loro i diritti, e tutte le falsità che la continua propaganda femminista ci propina, questa tutela del nascituro è comunque subordinata ai capricci della donna, la quale è l'unica davvero tutelata da questo assetto normativo totalmente disparitario che tu, genio assoluto, riteni sia giusto così. Ma non mi aspetto nulla di diverso da gente come te. Buona serata.




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