Elena Cecchettin: “Lo Stato è complice perché non condanna apertamente questi episodi, non dice le cose che dovrebbe, non rende sicure le donne”

Più di centomila persone seguono la sua battaglia su Instagram

           

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“L’odio non porta da nessuna parte,” ha eroicamente dichiarato Elena Cecchettin. L’ennesimo dramma ci spinge a un esame di coscienza personale e collettivo, al di là della ripetizione politichese di un turpe schema mediatico oramai trito e ritrito.

Viviamo in una società edonista, guerrafondaia e individualista. La Storia di questo mondo è stata plasmata prevalentemente da uomini e si basa su squilibri egemonici.

La situazione odierna, che si rivela sempre più insostenibile, ci dice che spesso e volentieri, chi agisce violenza fisica, simbolica o sessuale è un uomo.

La violenza sulla donna è piramidale, interclassista e intergenerazionale, ed è frutto di una lunghissima storia. Il fenomeno che osserviamo, o del quale facciamo esperienza in prima persona, è pertanto storico, giuridico e culturale (e si lega pertanto a fattori economici e sociali).

I risultati dei principali studi sulla violenza di genere nella storia rivelano che questo tipo di violenza è comune a tutte le società strutturate attorno a un modello di famiglia segnato dalla diseguaglianza.

La società patriarcale ha fondato il suo potere sull’uso della forza garantito da strutture giuridiche plurisecolari, e tutt’oggi la violenza contro le donne è una delle più estese violazioni dei diritti umani.

La violenza di genere è endemica, ed universalmente presente in ogni Paese, in ogni società o area del globo, sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo, sia in tempo di pace che di guerra.

La World Health Organization (WHO) stabilisce che la violenza contro le donne è un problema di salute pubblica di proporzioni enormi.

Oggi, come ieri, la maggior parte degli abusi viene perpetrata da uomini. Ma l’oppressione di genere non è il mero frutto di una certa arretratezza culturale legata a ideologie e valori del passato.

La violenza contro la donna è struttura di potere, è insieme di “valori,” è realtà sistemica intrinseca al sistema di sfruttamento capitalistico.

In questo contesto – bando alle ciance! – c’è la necessità di ricostruire una cultura di pace radicata e radicale, c’è il bisogno di riscoprire empatia e amore per la vita, c’è l’urgenza di mettere al centro del tavolo quel senso di responsabilità e rispetto collettivi che la società dell’avere ha spazzato via senza ritegno e vergogna.


Sergio Girardi strumentalizzare il mio pensiero a suo piacimento è roba da chi non capisce nulla e vuole fiatare. Tra l'altro anche la comprensione del testo è manchevole, visto che non ho scritto vecchia ma "gente vecchia", inteso a tutta quella generazione che non riesce, nemmeno minimamente, a comprendere che le cose, fortunatamente visto come siete, cambiano e cercano di cambiare in meglio. Avrei risposto così a chiunque, dato che mi riferivo alla generazione e non alla singola persona. Ripeto, non è un caso che molti di voi veniate da quell'età. La democrazia bloccata (come la definiva Vattimo) l'ho abbandonata proprio perché genera mostri come voi e rende ancora più diseguali le persone. Quindi sì, siamo su due mondi diversi, fortunatamente. Anche perché, nel commento, non ho scritto di essere democratico nel vostro senso (giammai). Per il resto, patriarcale lo sarà lei ma nemmeno devo giustificarmi. Mi interessa meno del cazzo della vostra opinione da zombie.


Gabriella Chiodi malato? No signora, non è malato. È un giovane uomo perfettamente sano che ha deliberatamente deciso di uccidere la sua ex fidanzata perché non voleva più stare con lui. No, non è malato, è NORMALE. Questa è la normalità per tutti i casi simili a questo: un uomo decide di disporre della vita di una donna perché questa non vuole più condividere il suo quotidiano con lui. La malattia è una via d'uscita semplice troppi semplice. Questa invece signora si chiama cultura dello stupro, cultura della delegittimazione, cultura del narcisismo pasciuto e cresciuto in seno a una società perfettamente consapevole.


Federica Brignoli gente vecchia come voi, in maggioranza, ha da ridire su queste cose. E non è un caso. Sarò duro ma uno dei drammi della vita contemporanea è che il cambio di generazione avviene in maniera troppo lenta. Riposatevi, non parlate che è meglio. La vostra vita l'avete fatta subendo e stando in silenzio, perché ahimè siete cresciute in un contesto storico in cui era normale che una donna stesse a casa e subisse. Dunque, se è uno schifo ancora oggi, è in gran parte colpa vostra e della cultura che ancora vi portate dietro. Abbiate la decenza di tacere perché la vostra opinione dettata dalla pancia e non da analisi societarie e dell'individuo approfondite, non è assolutamente richiesta.


il patriarcato esiste, nessuno lo nega, ma sovente sono anche molte donne, pur se più o meno inconsapevolmente a "prestare il fianco". Inutile dare soltanto la colpa agli uomini se io poi madre vesto mia figlia come un confetto "perché è tanto carina e sembra una principessa" o la mando a danza "perché è una cosa più da bambina" invece che mandarla a fare judo. (esempio. E' inutile attaccarsi al patriarcato, se io in anni ed anni non spiego a mia figlia l' importanza vitale di farsi una carriera, crearsi una solida indipendenza economica, una posizione di assoluta predominanza indipendentemente da un partner prima di una famiglia... Se io ragazza NON CAPISCO che ad uno che mi vuole controllare il cellulare l' unica cosa che dovrei fare è girare una pizza, forse la colpa è anche di chi in casa non me lo ha mai detto o mi ha fatto vedere, con l' esempio, che era normale fosse così.


Ma che cazzo dice questa ? Lo sa che con un tasso di 0.5 morti totali su 100.000 abitanti siamo tra i paesi al mondo più sicuri? Meglio di noi solo Giappone e Singapore ? La media Europea é uno... Il doppio!!!
Lo sa che siamo passati in 20 anni da 2500 omicidi anno a 300? Cioè un ottavo?
E questo al netto del fatto che le donne sono molto meno della metà dei morti? Ma i numeri a voi nn interessano invasati dal'empatia a cervello spento.
L'unica cosa che dovrebbero fare é impedire ai giornalisti di farci credere di vivere a Beirut sotto le bombe.
E per quanto l'educazione sia importante ricordatevi che chi uccide a.sangue freddo dell'educazione nn se ne fa nulla perché ha palesemente già problemi.


Stefania Maggio signora se gli assassini sono per la maggior parte uomini non significa che sia anche vero il contrario! Non si può chiedere a tutti i maschi di sentirsi colpevoli, è anche offensivo nei confronti di tanti uomini padri di famiglia buoni e giusti come il papà di giulia. Oggi ho sentito in tv uomini dire "chiedo scusa a Giulia perchè la colpa è anche mia" ma dico ma ci riprendiamo? Qui stiamo perdendo il focus cioè l'assassino è UNO e ha un nome e cognome e se Giulia non è qui con noi la colpa è solo sua!


Aldo Mazza Forse non ti è chiaro , ma chi priva la vita di un altro essere umano non ha problemi,...i problemi sono quelli delle famiglie x arrivare a fine mese ,pagare bollette ,..far studiare i figli ...non potersi curare data la sanità pubblica...quelli sono i problemi...chi uccide non ha problemi è palesemente un assassino e merita sono di morire o scontare la sua pena fino all'ultimo dei suoi miserabili gg...,..menzionare numeri e statistiche è solo in modo x distogliere e sminuire l'attenzione dal problema che indubbiamente è reale e grave ..indegni pervertiti ,squallidi animali che vantano il diritto di togliere la vita a donne xche vengono rifiutati ...e ora cerca la percentuale di maschi uccisi da donne che non sia x legittima difesa ...vergogna !


Eva Casagli , invece di criticare, avreste dovuto alzare il vostro onorevole cuxx dal divano e recarvi al seggio per votare i vostri politici di riferimento, avrebbero vinto ed oggi non avreste un governo di "indegni"ma il governo dei migliori che per 11 anni ha fatto più danni delle piaghe di Egitto,gli stessi che sono favorevoli ai porti aperti, ed ai portatori di cultura, che considerano la donna un oggetto e che vanno dicendo che presto la loro cultura diventerà la nostra!Siete diventati penosi e patetici, per i prossimi 4 anni,tappatevi il naso, governa chi è stato eletto democraticamente dal popolo, prassi a voi sconosciuta!!


10ºSergio Girardi caro amico mio, ma io non posso farci nulla se ti ostini a non comprendere il testo solo perché vuoi attaccarmi. Eppure ho scritto "gente vecchia" riferendomi all'intera generazione che fa parte di una cultura diversa e che si ostina a voler primeggiare e a non comprendere e non alla singola donna. Che diamine, eppure è italiano. Poi, non credere che questa sia libertà. È un concetto molto complesso e, delle volte, reso vano. Libero non è certo una persona che parla per sentito dire o che ripete cose a pappardella, derivante dal sociale o da una propaganda sottile e meschina. Questa non è libertà. Anzi, io alla signora ho augurato una cosa davvero che più bella non c'è: di starsene in silenzio laddove non ha compiuto un qualche passaggio interiore, un cammino di comprensione e spirito critico. Mi pare fosse Fellini nel suo ultimo film a dire: "Eppure io credo che se ci fosse un po' più di silenzio, se tutti facessimo un po' di silenzio, forse qualcosa potremmo capire". Ecco, meglio di così non saprei esprimerlo. Il mio ero un augurio, altrimenti, avrei scritto ma andatevene a fan culo.




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