Addio al “reso compulsivo”: ora restituire un acquisto non è più gratis

Da Yoox a Zara le aziende, stanche dei capricci dei consumatori, hanno deciso di scaricare su di loro le spese di spedizione. Dall’Italia all’America, ecco quanto si perde se si restituisce quello che non ci piace più

           

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Melissa Marocco per ogni reso ci sono persone negli uffici e corrieri che lavorano. Queste persone vengono pagate per offrire questo servizio.
Se le aziende sono arrivate a questo le spiego i motivi: tantissimi acquistano centinaia di capi x sfizio, una volta provati o addirittura indossati li rendono, e non lo fanno ogni tanto, si parla di continui acquisti con lo stesso esito. Dato che questo modo di fare porta solo una perdita economica ecco finalmente trovata la soluzione.
Le persone acquisteranno con più criterio, e se proprio non vogliono pagare le spese di reso a domicilio si recheranno direttamente negli store dove il reso è gratuito.


Igor Scicchitano il punto è che un capo lo devi provare ,se non va bene non mi puoi costringere a tenermelo o a pagare le spese per il reso,si chiama rischio d'impresa,tanto nel prezzo finale viene tenuto conto anche di questo ,così come il supermercato ti fa pagare anche la merce che butta , non ci rimette per far un piacere a te ,la bistecca la vendo a 15 euro al kg considerando che qualche kg finisce in discarica, stessa cosa riguarda un paio di scarpe,se il reso mi costa 10 Milà euro l'anno ,quella spesa la spalmo sul prezzo finale della merce che vendo ,senza chiedere un euro a chi la rende e non comprerebbe più da me .


Ovviamente sono d'accordo i commercianti che vedono i negozi vuoti ma la causa è la loro ,con i prezzi che espongono in vetrina è ovvio che si acquisti online e se anche online non converrà più si acquisterà esclusivamente ciò che è neccessario per vivere ,il cibo e niente più.Se ciò che ricevo non corrisponde alle aspettative,alla descrizione è ovvio renderla senza dover spendere un euro . ALIEXPRESS è da un po' che non rende fattibile il reso,il venditore fa scadere i 15 giorni entro i quali rendere le schifezze da loro acquistate senza inviare il QR da allegare al pacco per spedire la merce non gradita e non conforme alla descrizione, ovviamente anche minacciando di chiudere l'account e di non fare più acquisti futuri ,il sito se ne frega del comportamento scorretto del proprio venditore .Se a questi si aggiungono altri siti andremo in giro con le scarpe bucate piuttosto di fare un acquisto che non si può rendere o di pagarle il doppio nel negozio sotto casa




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