Per i giovani di oggi le pensioni rischiano di essere la metà dello stipendio

Le pensioni e i giovani, un binomio che fatica a incontrarsi. Eppure l’urgenza di provvedere al futuro fin dall’alba della propria carriera lavorativa è sempre più attuale, vista la traiettoria assunta dal sistema previdenziale italiano

           

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Gianluca Balloni Ma cosa stai scrivendo?
Forse non ti è chiaro che i giovani non hanno voce in capitolo in un paese di vecchi, governato da vecchi che pensano a raccattare i consensi delle generazioni passate. Le stesse generazioni che hanno ammazzato il paese per il loro egoismo e la loro ignoranza e ora continuano a pensare a loro stessi.

I giovani non pensano al loro futuro? Alla loro pensione? Guarda i dati di quanti vanno all'estero e ti rispondi da solo se è davvero così. I pochi rimasti a lottare non vengono cagati da nessuno, i movimenti creati dai giovani vengono ridicolizzati e ignorati.
L'unica cosa sensata da fare per i giovani è andarsene e lasciar sprofondare chi ha distrutto l'Italia e ora fa la bella vita.
Quando non ci saranno più soldi per le pensioni, ci si ricorderà dei ragazzi, ma saranno tutti altrove.
Il "si stanno scavando la fossa da soli" non so come ti sia uscito onestamente. Perché qui le fosse si scavano ogni giorno, ma non sono di certo i giovani a scavarle.


Sentire lamenterei che i giovani tra 50 anni non avranno una pensione adeguata è raccapricciante. Qualcuno si lamenta perché se si è fortunati si inizia a lavorare intorno ai 30 anni. Ma voi che volete, la botte piena e la moglie ubriaca? Intanto cosa potrà succedere tra 50 non lo sappiamo. Ai miei tempi si iniziava a lavorare mentre facevamo le elementari, e nessuno pensava alla pensione, si lavorava per mangiare e basta. Adesso chi di voi manderebbe un figlio a lavorare a quella età, che scherziamo, si griderebbe allo scandalo, a genitori screanzati da togliere i figli. Vi è piaciuto a crescerli a Nutella a farli studiare, come se dovessero fare tutti i dottori, di cosa vi lamentate. Tanta gente ha lavorato versando contributi per 40 anni, per poi prendere una pensione di 1000 euro al mese, adesso nessuno si vuole sporcare le mani per una cifra del genere. Certo i tempi sono cambiati, troppo lusso, troppe comodità, come si fa a stare al passo con tutto ciò? Basta rallentare, un passo alla volta, come facevamo noi tanto tempo fa.


Con il sistema a ripartizione andiamo a sbattere, prima lo capiamo meglio è, i contributi dei lavoratori di oggi non possono finanziare direttamente le pensioni ai pensionati di oggi (è praticamente un furto per chi viene dopo) che hanno versato contributi anni prima e chi li versa oggi si vede decurtata la pensione (col rischio di non vederla proprio) o innalzata l'età pensionabile (perché la struttura della popolazione è sbilanciata a favore dei pensionati), è un sistema sbagliato alla radice e va progressivamente smantellato . I contributi devono essere affrancati presso un conto pensionistico collegato (sempre lo stesso) al proprio conto bancario di propria proprietà, e congelati per tutta l'età lavorativa, a cui si potrà attingere poi allo scattare dell'età pensionistica fissata a priori (ad es 64 anni) e se non bastano o i contributi stanno finendo troppo presto (verificate le condizioni) lo stato deve erogare una pensione minima ("di vecchiaia") di 650 € vita natural durante. E dicono "ma se così chi le paga oggi le pensioni a quelli che hanno contribuito ieri?" Se l'amministrazione pubblica dunque, il governo, vuole attingere per fare cassa e pagare oggi le pensioni a chi rientra ancora nel sistema a ripartizione in progressivo smantellamento (che purtroppo rimarrà li com'è per poca lungimiranza dei governanti e non verrà smantellato) deve attingere dai nuovi conti pensionistici dei cittadini privati emettendo però (il tesoro) dei titoli del debito, dei "ti darò, quando sei in pensione" (mantenuti dai cittadini sui propri conti), governo prende credito dai conti e lascia nuovi titoli, all'età pensionabile quei soldi vanno restituiti ai creditori con gli interessi (e già questo è un grande passo). E poi l'IRPEF va sostituito con un sistema di tassazione con vincolo di destinazione, prima si programma la spesa, si ripartisce, poi si preleva dai conti e si erogano i servizi, non il contrario come avviene adesso, quello che esce dai conti privati deve essere già chiaro prima a cosa destinarlo, la spesa pubblica va vista come le spese di condominio o il pagamento dei servizi essenziali delle nostre dimore, con un conto dettagliato di quello che si spende, trasparente e accessibile al contribuente. Non che prima si fa bottino e poi si decide cosa fare. Iniziamo a cambiare paradigma.


Se ci stanno ancora un po' questi dimezzano le pensioni già adesso, tranne le loro naturalmente....hanno già iniziato e lo trovo decisamente ingiusto. Uno che va in pensione ora prende meno di uno che è andato l'anno scorso con gli stessi anni di anzianità..una pura ingiustizia. Vogliamo parlare delle famose pensioni baby, 15/20/25 anni di lavoro di cui hanno usufruito molti lavoratori tanti anni fa e che si ritrovano a prendere la pensione magari avendo superato quanto avevano pagato? Non vedo perché i lavoratori di oggi devono pagare gli errori passati, per non parlare dei vergognosi privilegi della politica che sono intoccabili....


Guglielmo Racioppi sì sì, intendevo quello , chiaro che non ce l'ho con i singoli, è il metodo ad essere sbagliato. Purtroppo sa anche lei che molti non sanno nemmeno lontanamente come viene calcolata la pensione. La mia era una considerazione per quelli che non comprendono la situazione, io sono nel mezzo , ho 46 anni con 25 di contributi e se devo esser sincero anche se sono legato al contributivo è stato più facile per la mia generazione crescere e magari fare un po' di carriera per compensare applicandosi. Chi inizia oggi o è davvero bravo a muoversi o deve sperare di finire in una realtà lavorativa decente ????


Guglielmo Racioppi Non esiste una soluzione realistica. L'unica soluzione realistica è tristemente far lavorare le persone sempre più a lungo in maniera che non vadano in pensione, perché servono due lavoratori e qualcosa per ogni pensionato, ma ci sono sempre meno giovani e sempre più anziani, e quindi serve che sempre più "un po' meno anziani" (60enni) lavorino per permettere a quelli "troppo anziani" di andare in pensione. E la spirale non è probabilmene risolvibile ed è già a uno stadio "terminale". Questo partendo dal presupposto che in 20 anni tutti i giovani abbiano opportunità di trovare lavoro e non siano stati sostituiti almeno parzialmente da macchine/chatgpt/amazon/ecc


Ruggero Azie secondo me il trend peggiorerà talmente che il casino scoppierà molto molto prima. I pochi """giovani""" che ci sono non versano contributi in Italia, ergo, fra qualche anno il sistema implode da solo. Ai 67 enni di adesso voglio vedere quando si ritroveranno ad 80 anni con un sistema pensionistico esploso perché non ci son soldi. O in alternativa una sanità inesistente. (le due principali fonti di spesa per cui si chiede debito in Italia). Non mi sembra una gran vecchiaia con questo SSN, chi è giovane se ne vada, i vecchi che votano sti dementi sperperoni devono pagarsi il privato.


Massimo Maci Io ho incominciato a lavorare sul edilizia a 16 anni. E tutt'ora faccio il muratore.Quindi,non è che a 60 anni posso andare ad imparare un altro lavoro. Primo perché a quel età ,il 90% dei imprenditori non ti assume perché non hai più la resa di un giovane.Secondo,perché dopo 42 anni di duro lavoro,sei pieno di acciacchi e dolori vari. In sintesi il tuo fisico è consumato notevolmente. Chi più chi meno. E comunque,anche se trovassi un posticino tranquillo e comodo,porti via comunque un posto di lavoro a un giovane.Morale della favola,per come la vedo io, tutta la sua teoria non sta in piedi. Poi ognuno la pensa come meglio crede. Io personalmente sono del idea,che dopo 42 anni di lavoro,la pensione sia meritata. Perché alla fine dei conti ,io ho sempre lavorato per vivere,e non al incontrarlo.


Ruggero Azie l' unico modo e' quello di eliminare tutti gli sprechi , cominciamo a eliminare tutte le pensioni date per i ricongiungimenti famigliari agli stranieri sopra i 65 anni , comincuamo a fare due conti a tutti glivstatali e parastatali che sono andati in pensione co 16-17 anni di lavoro e sono minimo 40 anni che la percepiscono , cominciamo a eliminare i vitalizzi , poi i contributi devono servire per le pensioni non per altre cose , potrebbero dare ai pensionati la possibilita' di fare spese con sconti variabili presentando la cie , si potrebbero mettere a fruttare tutti gli immobili dismessi dall' inps , basta volere fare qualcosa non stare sempre a guardare , vibsiete mai chiesti cisa spende lonstato per mantenere i circa 30000 minori arrivati in Italia ?? Se mettiamo assieme tutto , credo che staremmo bene in molti


10ºGianluca Balloni anziché i sindacati girar per le fabbriche in cerca di consensi promettono aumenti di stipendio,propongono pensioni alternative avessero le balle di fare ottenere ciò che promettono ,aumento dello stipendio,non devttebbe regalare parte di esso a nessuno.Se quelle assicurazione tra 20 anni ti dicono non abbiano soldi chi gli ha dato i soldi fa la fine di chi li ha persi fidandosi delle banche del PD e lo stato non ha fatto nulla per diffenderli.I sindacati la rovina di noi lavoratori ,invece di dirmi fai una pensione integrativa altrimenti prenderai una pensione da fame son pagati per farmi ottenere uno stipendio più alto ,il che vuol dire pensione più elevata dato che anche i contributi versati saranno più alti.I 30€ lordi in più al mese sono una presa per il culo , non copro neache 2 giorni di sciopero.Se i giovani in futuro prenderanno una misera pensione è perché ne paga tante e di importo elevato a chi non merita ,a chi andava in pensione dopo 10 anni,a chi paga una pensione tripla rispetto ad un operaio o una casalinga e per 20 anni il suo compito da imboscato era quello di punire chi non aveva voglia di fare il cubo , di fare l'alzabandiera,gente che è costata tanto prima senza aver alcuna utilità sociale e costa tanto oggi .In caso di guerra vorrei vedere se questi si armano di fucile e vanno a combattere o se si rifugiano ma i 3-4000 euro al mese di pensione li prendono ,dovrebbe essere il loro lavoro e non mi interessa se oggi hanno 80 anni o 90 o se questi mandano a morire i giovani.È più utile al paese un fornaio ,un muratore o chi ai tempi della naja pur prendendo il doppio riempiva il baule della propria auto del cibo destinato ai militari di leva e tra un furto e l' altro ti puniva per un cubo fatto male e oggi vive di rendita mentre il panettiere deve stare attento a ciò che spende.I giovani han voglia di lavorare più di quei fancazzisti che han vissuto sulle spalle dello stato e continuano ancora oggi a farlo ,basta pagarli e non 8€ l'ora lordi come la proposta del governo .




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