1ºITALIA RIVOLUZIONARIA E ANARCHICA l'Italia dell'astensione (la maggioranza degli italiani sono pronti a disertare le urne elettorali) appare abbandonata a se stessa, non rappresentata essa dalla politica nei legittimi interessi e aspettative sociali.
Che razza di vera democrazia sarà mai questa, ove, in un sistema elettorale di fatto bipolare, destra e sinistra non offrono alternative credibili che non siano appunto farsa e stucchevole apparenza?
Lo squallido giochino di coalizioni politiche contrapposte, la guerra tra bande rivali e di avventurieri del tutto simili e privi di scrupoli, finanziate da lobby di potere per la gestione interessata dello stato e delle sue risorse economiche?
Ove governi e decisioni in ambito economico che ne rappresentano la struttura portante della società, vengono decise dal palazzo e dai poteri oligarchici sovranazionali, alla faccia del voto del cittadino, il quale comunque vada a finire resterà gabbato e deluso?
Al progresso sociale, si sostituisce il progresso tecnologico (oggi intelligenza artificiale) che in piena continuità con le dinamiche capitalistiche del passato, aliena posti di lavoro, generando masse crescenti di lavoratori che vagano affamate alla ricerca di occupazione.
Destra e sinistra, con ricette solo apparentemente differenti, attendono al medesimo compito di rinnovamento artificiale del sistema dato oggi agonizzante. Attentando così alla serenità dei cittadini e allo loro vita medesima.
E allora, distruggere per ricostruire e costruire per distruggere. Capovolgere i paradigmi del reale e della certezza economica per destabilizzare la società.
Acciocché alla distruzione del presente, corrisponda in egual misura il rinnovamento futuro, capace esso di produrre nuova linfa cui il sistema necessita per la propria sopravvivenza.
Il sistema capitalistico esige la distruzione del presente, esso, invero mai sazio, esige nuovo sangue sociale. Quel medesimo sistema (vero e unico responsabile della distruzione ambientale del pianeta) il quale posto oggi di fronte all'ineluttabilità del concludersi di un ciclo economico, ne impone con la demagogia falsamente ambientalista e la forza della persuasione mediatica (credo quia absurdum) la sua mutazione economica in senso ecologico. La trasposizione del dato ambientale sul piano di una nuova economia illiberale.
Cittadini! italiani! In verità in verità vi dico, ciò che vi attende è la distruzione a tavolino delle certezze che fin qui vi hanno garantito un'esistenza sufficientemente sicura.
Ciò che in altre parti del mondo si realizza con la distruzione e la morte provocate da guerre e conflitti, in Europa, si vuole parimenti realizzare per mezzo di politiche economiche da cui discende parimenti la distruzione dell'alternarsi forzoso dei cicli economici.
Una medesima prassi con un unico obiettivo: rendervi docili e arrendevoli agli stimoli dell'economia e fessi al cospetto della politica. Coartati dal sistema dato il quale svuota in tutti i modi le vostre tasche, depredandovi con ogni artificio dei risparmi di una vita di duro lavoro. Negandovi col mito della flessibilità utile al sistema, il lavoro sicuro che si trasfroma in precariato a vita. Venendo meno sin dalle fondamenta la vostra sicurezza economica e quella libertà che sole vi permettono di resistere al sistema oppressore che vi vuole schiavi.