Beppe Grillo a un mese dal ricovero in ospedale: "Sono finito in camera mortuaria, la salute è politica”

Il garante del M5s racconta, per la prima volta dalle dimissioni, l’esperienza in ospedale a Cecina

           

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Giorgia Meloni nella conferenza stampa, sulla questione morale.
Estratto:
"Sulla questione morale fissiamo regole di ingaggio. Non sono decisioni che si prendono senza avere tutti gli elementi del caso e i casi vanno valutati uno per uno. La mia idea di stato di diritto è aspettare le decisioni della magistratura".
Disse quella che dopo la condanna in cassazione e quindi con sentenza passata in giudicato, nominò la condannata per peculato, Augusta Montaruli, vice presidente della commissione Rai.
Si presume, quindi, che la sua idea di stato di diritto è quella di premiare i malfattori.
A Melò... ma sempre fregnacce dici?
Ci fosse stato un giornalista che glielo abbia ricordato. Trovate post e link sulla pagina opinioni, informazioni, emozioni


Matteo, 50 interviste come Conte&Schlein (ma senza domande)
IGNORATO DAI GIORNALI - Per la stampa italiana semplicemente non è una notizia.
Non una riga. Non un commento sulle agenzie di stampa. Nemmeno una semplice “ripresa”. Il fatto che l’ex premier Matteo Renzi e il suo fido Marco Carrai, fra il 2018 e il 2019, abbiano offerto agli sceicchi “affari” e “collaborazioni” con colossi italiani del calibro di Autostrade per l’Italia, Unipol e Pirelli, per la stampa italiana semplicemente non è una notizia. Non sappiamo ancora se e cosa avranno scritto i quotidiani oggi in edicola, ma fino a ieri sera, scrollando i principali siti internet, solo Affari Italiani dava spazio allo scoop del Fatto. Stesso quadro desolante del giorno prima, quando questo giornale ha reso noti i resoconti della Guardia di Finanza sui contatti di Carrai con i servizi segreti russi e israeliani. Rapporti tra Carrai e i russi di cui sarebbe stato informato anche Renzi. Nulla su Corriere, Repubblica, La Stampa e su tutti i quotidiani di destra e di sinistra. Perfino La Verità, solitamente sempre attenta a tutto ciò che riguarda l’ex Giglio Magico, stavolta ha “bucato” la notizia (sempre al netto di diverse evidenze in arrivo dall’edicola odierna).

Eppure l’occasione ghiotta l’aveva avuta proprio sabato il Corriere della Sera, che ieri ha pubblicato una lungo colloquio con il leader di Italia Viva. Un’intervista per la verità un po’ “appoggiata”, come si dice in gergo giornalistico, dove all’ex premier è stata data l’opportunità di sparare a zero su Giorgia Meloni – ribadendo le cose già dette sui social – e di criticare le opposizioni che attaccano la premier sull’inchiesta in cui sono coinvolti Tommaso Verdini e suo padre Denis (rispettivamente cognato e suocero del vicepremier Matteo Salvini) e perfino di dire la sua sulle prossime comunali a Firenze. Ma sul caso Carrai niente, neanche un accenno. Nemmeno una domanda seguita da un semplice “no comment”.

Ci saranno sicuramente altre occasioni. Anche perché le interviste a Renzi sono ormai un appuntamento fisso sulla stampa italiana. Il senatore e numero uno di Italia Viva, dall’alto del suo 3 per cento (fonte Youtrend, 29 dicembre 2023) viaggia per presenze al ritmo dei leader dei principali partiti. Dal 22 ottobre 2022, giorno dell’insediamento del governo Meloni, Matteo Renzi è stato infatti intervistato ben 51 volte: in 11 occasioni da La Stampa, in 3 dal Corriere della Sera e 7 volte da Repubblica, più un lungo speciale sull’inserto Il Venerdì dal titolo “C’è un mostro a casa mia”. Una volta, all’indomani della morte di Silvio Berlusconi, proprio a Repubblica si è anche premurato di chiarire che “non sono io il Royal Baby” del centrodestra. Nel conto delle 51 interviste c’è anche il colloquio del 7 dicembre 2022 con Il Fatto che gli chiedeva conto del caso della prof che aveva ripreso il suo ormai famoso incontro con l’ex 007 Marco Mancini all’autogrill di Fiano Romano.

Tanto per fare un paragone, nello stesso periodo Giuseppe Conte (il M5S è dato al 16,3 per cento) è stato presente 52 volte sui quotidiani (14 volta su La Stampa), mentre Elly Schlein è sotto, a quota 48 interviste. Meglio di Renzi, c’è da dire, fa però il suo ex amico Carlo Calenda, che dall’inizio dell’era Meloni è apparso 70 volte sui quotidiani con interviste e colloqui vari. Nessuno però è come Antonio Tajani: leader di Forza Italia e ministro degli Affari esteri, tra politica, guerre e emergenze varie ha piazzato ben 130 interviste in meno di 15 mesi. Complimenti al suo ufficio stampa.
Marco Franco FQ 8 gennaio 2024




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