Scontro tra Briatore e Bonelli. “Vieni al Twiga, ti insegno il lavoro”. “Patriota con la residenza fiscale a Montecarlo”

Il lungo botta e risposta sulle concessioni balneari

           

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Attilio Baldan con queste affermazioni credo che tu non abbia capito nulla di quale sia il problema. Se uno ha soldi da buttare, e vuole andare nella spiaggia di vip e compagni di merenda, certo che lo può fare, ci mancherebbe altro. Il punto è chi gestisce le spiagge, in particolare quelle dei vip dove i ricavi sono molto elevati a fronte di canoni RIDICOLI che sono una vergogna. È giusto che un imprenditore produca degli utili per sé
e anche per i suoi dipendenti (anche se ricordo bene vi fu una questione di mano d'opera mal pagata o addirittura in nero)
ma chi produce ricavi iperbolici deve pagare il giusto. I terreni su cui operano questi imprenditori sono di proprietà dello Stato e quindi di tutti i cittadini,
e lo Stato non può decidere di darli in usufrutto gratuito a fior di imprenditori che guadagnano milioni. Il cosiddetto canone, una licenza per esercitare la attività di imprenditore sulle "nostre spiagge" non può essere RIDICOLA come lo è ora, ma bensi congrua, procurando un utile apprezzabile a
tutti noi cittadini che non sia viceversa una miseria.


Danilo Sternieri Invece, conosco abbastanza la questione, per averne seguito tutto il dibattito sui giornali. E so che persino Briatore ha detto che le tariffe pagate da loro concessionari sono ridicole. Poi, c'è il problema, come per i tassisti, degli investimenti fatti. E non è solo la lobby dei 40.000 gestori, appoggiati dalle Destre, a segnalarlo. Tanto che persino vari sindaci del Pd si sono mobilitati per vanificare o edulcorare la normativa europea Bolkestein della messa in asta. Perché non si tratta comunque di liberare le spiagge da interessi privati - cosa "purtroppo" impossibile e irrealistica - ma di affidarle in gestione a eventuali altri operatori. Magari, espressione di multinazionali.




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