Prende 100 alla maturità ma le manca la lode e ricorre al Tar: “È giusto così, non ha brillato”

Ebbene sì, a Genova una studentessa uscita con il massimo dei voti, cento su cento, dal liceo classico dei padri Somaschi, ha presentato ricorso al Tar perché non aveva ottenuto la lode, a suo dire strameritata

           

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Barbara Volpe il senso che volevo trasmettere è che quella lode non ricevuta a mio avviso , conta veramente poco . Ma è davvero così importante? Senza voler entrare nel merito , mi rattrista immaginare questa ragazza che combatte per ottenerla . Ma perché? Per una soddisfazione? È una cosa veramente poco importante, anche se spesso sono i genitori a far diventare i propri figli così .
La competizione, soprattutto riguardo i voti scolastici è un veleno e ha un peso specifico enorme o infinitesimale nel futuro delle persone . ( a seconda di come si interpreta la cosa )
Personalmente, ho imparato che intelligenza, cultura e ingegno , spesso e volentieri marciano lontano dal profitto raggiunto .
La cosa più bella è averne consapevolezza e lasciar credere al prossimo che non sia così . Naturalmente , questa maturità non può essere presente a vent'anni dove si vive con quella sete di successo celebrativo da appendere al muro e da mostrare ad ogni costo a tutti .
A mio figlio di 5 anni quando sarà il momento , cercherò di insegnare che non dovrà mai dimostrare nulla , nè essere più bravo degli altri . Semplicemente potrà apprendere tutto ciò che vorrá senza interruzioni .


Informazione Indipendente sarei curioso di sapere quali votazioni ha preso, visto che so per certo che oggi, ma anche in passato, grandi società bancarie e finanziarie fanno una prima scrematura dei CV in base alla tipologia di laurea, al voto, oltre che all'esperienza. La capacità poi la dimostri ovviamente sul campo.
Senza contare che in un qualsiasi concorso pubblico, la valutazione ottenuto per l'acquisizione del titolo di accesso a quel concorso è determinante per la graduatoria. Anzi, addirittura ci sono concorsi pubblici o simil pubblici, penso alla RAI o ad alcune posizioni per il Ministero di Grazia e Giustizia, dove se non hai un certo voto non ti fanno proprio accedere alle prove.

Detto ciò, la lode non serve a nulla, è un ghirigoro, soprattutto al diploma. Piuttosto che spendere tempo e 3600€ in spese legali, avrei impiegato il tutto per qualcosa di più formativo o, vista l'età, divertente


Monica De Simoni Laghera perché né io né i miei coetanei ci siamo mai sognati di mettere in discussione un voto o una valutazione (parlo di 40 anni fa). È vero che era un sistema diverso, ma se è per questo io che avevo una media molto alta, alla maturità presi 58/60 (commissione di membri esterni), ci rimasi male ma mai mi sono sognato di contestare quel voto. Nella vita bisogna imparare anche ad accettare che le cose non sempre vanno come vorremmo noi, a sopportare e gestire le delusioni, e invece oggi è tutto un ricorso al Tar, tutto un contestare ogni cosa, con i genitori uniti con i figli a contestare la scuola e gli insegnanti. E cresce una generazione di viziati


Elena Fattori i ricorsi al TAR sono tra le cause più costose (3.000/4.000 euro), perché gli amministrativisti sono pochi, ancora meno quelli che lavorano a gratuito patrocinio (e devi avere un reddito davvero davvero basso, minore ai 10.000 euro). Inoltre a quanto ho capito è una scuola religiosa, solitamente sono private. Oltretutto devi contare anche di poter essere condannato alle spese, come è avvenuto, per ben 3.600 euro, che se sei al di sotto dei 20.000 euro praticamente rappresentano le tasse dell'intera triennale, se non anche la magistrale (pasti e alloggio esclusi, ma tanto per accedere a quelle borse devi avere reddito rasente lo 0 ed essere fuori sede in ogni caso). Non ti azzardi a fare certi colpi di testa con il rischio di perderci 7.000 (o anche solo 3.600 se sei a gratuito) euro se sei povero.


Serena Sgherri legga qual è “l’orientamento giurisprudenziale” alla base dei giudizi del tar. Se non le è chiaro se lo faccia spiegare
Il giudizio tecnico della commissione

Nel rigettare le censure proposte, il Tar ha rammentato l’orientamento giurisprudenziale, secondo cui i giudizi in esame costituiscono espressione di ampia discrezionalità tecnica, sindacabile dal giudice amministrativo soltanto per macroscopiche ed evidenti illogicità (Cons. St., sez. I, parere n. 1110/2021). Per consolidata giurisprudenza, “in tema di valutazione dell’esame di maturità la griglia di motivazione, che include i sotto-criteri, può costituire congrua motivazione dell’attività svolta dalla Commissione” (TAR Campania, sez. IV, n. 4190/2022).

SINDACABILE SOLO PER EVIDENTI ILLOGICITÀ.

È chiaro il concetto, signora?


Ivano Nigra in una parola? Psicopatia. Ma non quella che ti fa sentire le voci (quella è la psicosi e non c'entra davvero nulla). Gli psicopatici ormai raggiungono livelli notevoli in tutti i campi, impensabili fino anche solo a 30 anni fa, perché hanno un io talmente smisurato che difficilmente si danno un obiettivo che non includa l'eccellenz. Di norma lo ottengono, anche a causa di un livellamento verso il basso generalizzato. Poi il rovescio della medaglia è esattamente questo: ricorso al TAR perché per loro il 100 senza lode non bastava. Parere personale, sia ben chiaro, anche se onestamente non penso di sbagliare di troppo.


Ogni studente ha le sue ragioni per fare valere qualcosa dei suoi studi, per me fa parte della vita personale di una persona e non ho nessun giudizio a dare. Secondo la mia esperienza scolastica da giovane degli anni sessanta ebbi dei migliori risultati nella scuola privata che in quella pubblica. I miei moltissimi anni di scuola in Italia avendo trascorso fino a oggi la mia vita in un altro paese europeo mi sono serviti solo come istruzione personale. Gli anni della scuola senza dubbio fanno parte della nostra vita e le note ottenute per me sono di secondaria importanza. Quello che conta è in seguito il nostro futuro.


Ecco, ha voluto sapere tramite un giudice e ora sa, con maggior delusione, che quel 20 deriva da arrotondamento. Si guadagni la lode all’Università, dove il sistema della valutazione è meno “affettuoso” e soprattutto deriva da rapporti tra alliev* e docenti coltivati in tempi più brevi e non è influenzato da mille altre variabili. Senza nulla togliere alle capacità di una studentessa che evidentemente ha coltivato il suo percorso con sacrificio, ma l’autovalutazione non è scienza per superbi, e lo imparai a mie spese quando qualche giorno dopo il mio primo esame, con quello che poi sarebbe stato il mio relatore per la tesi, gli dissi che io meritavo un voto superiore alla collega con cui mi aveva interrogata, e invece ci aveva attribuito lo stesso voto. Mi rispose con uno schiaffo morale che ancora brucia, ma che mi ha forgiata “hai ragione ma tu dovevi brillare e non è stato cosi”. Allora mi arrabbiai, col tempo capii la differenza che pretendeva e oggi mi dico mille volte ancora che aveva ragione lui.


Anch'io nel 2000 ho preso 100 senza lode, e come me tutti gli altri 100 della scuola, compreso uno che era veramente un genio. Ho scoperto solo una quindicina dopo che esisteva la lode, sfogliando per caso un giornale con l'elenco dei diplomati migliori. Ho fatto ricorso a stoca*zo e continuato la mia giornata l'unico dubbio che mi rimane è se il mio liceo, un po' sgangherato, sapesse che si poteva dare la lode (era il secondo anno della maturità in centesimi), perché veramente il genio se ne meritava cento, di lodi. Comunque capisco anche la delusione della studentessa, ma da lì a fare ricorso, vista l'utilità della lode nella vita... Poi ci sono casi in cui il ricorso ha senso, perché magari prendi 98 e questo ti riduce le possibilità di accesso a una borsa di studio (esempio a caso).


10ºFranco Ornago sono un'insegnante e quello che dice Galimberti non è vangelo, anzi spesso è evidente che in una classe non è mai entrato! La collaborazione sana tra scuola e famiglia porta a risultati dal punto di vista educativo e di "rendimento" nella costruzione del progetro di vita degli alunni.
Escludere una componente importante nel processo di crescita dei ragazzi rappresenta una visione mozzata e poco attenta ai bisogni veri dei ragazzi.
Io non credo nelle sentenze strappa consensi! Ogni caso va valutato singolarmente. Non tutti quelli che ricorrono al Tar hanno torto, così come non sempre gli insegnanti sono all'altezza.
L'unica cosa vera è che fino a che ci sono classi di 27/30 alunni il lavoro dei docenti è mortificato e reso meno efficace.




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