Geolier in cattedra? La canzone napoletana ha sempre fatto scuola (Di Gino Castaldo)

"Niente, non c’è verso, la questione Geolier continua a generare polemiche e commenti impropri. Perfino l’economista Carlo Cottarelli si è scomodato per chiedersi se sia giusto invitarlo all’Università di Napoli. Prima di farsi domande inappropriate bisognerebbe ricordare almeno alcune cose basilari"

           

https://www.facebook.com/Repubblica/posts/450308803988553

Anche ai "repubblicani" probabilmente sfugge che forse non è la canzone di Sanremo in sé a creare il problema, né lo è il napoletano o il rap, nonostante qualcuno come al solito la voglia voltare in Nord contro Sud.
Il problema è nei discutibili, se non addirittura penalmente rilevanti, stili di vita che i testi e la storia, per così dire "artistica", di questo personaggio propongono, come lo è anche l'accompagnarsi a soggetti criminali nei suoi video.
Le canzoni possono piacere o non piacere, è questione di gusti (e di cultura musicale), ma sostenere, per esempio, che se uno "tiene ‘e palle" i problemi li risolve con il "Kalash" non è esattamente un esempio virtuoso da portare in una lectio magistralis all'Università. E di altre frasi altrettanto "nobili" nei testi di questo tipo ce ne sono tante.
PS. ma quanto è cambiata la Napoli che aveva i colori, i suoni e la poetica di Pino Daniele?


Pa DeSa io il partenopeo lo capisco abbastanza bene perché sono nel Lazio ,ma sempre vicina di casa ,e con tutto che li capisco della canzone di Geolier non ci ho capito nulla . C'è da dire ,e bisogna tenere presente ,che il partenopeo di una volta era abbastanza comprensibile ,quello di Totò,Eduardo De Filippo, della Loren e quello di Murolo , il problema è sorto con le nuove generazioni, perché alla lingua partenopea ci hanno aggiunto il loro gergo giovanile modificando la lingua e rendendola piu graffiata e cruda. Mettiamoci anche il genere ,la canzone napoletana è sempre stata accostata al genere romantico neomelodico,prendendo come riferimento la bellezza di Napoli ,del mare e del chiaro di luna, l'amore ed il romanticismo insomma . Il genere Rapper già di per sé è difficile da capire ,poi se ci aggiungiamo anche il gergo delle nuove generazioni ,non si riesce a comprendere ciò che dicono .


Valeria Di Rosa 1) in base a quale ragionamento un musicista ha più diritto di un cantante ad essere invitato presso un’università? 2) essere giovane in questo caso è un vantaggio perché vuol dire essere vicino alle tematiche giovanili, meglio di un giovane voglio vedere chi potrebbe intercettare il modo di pensare degli studenti, studenti che ascoltano le sue canzoni per di più. Un professore di 60 anni difficilmente avrebbe lo stesso seguito che può avere un giovane cantante o musicista o sportivo. E poi è stata l’università della sua città ad invitarlo mica lui. Se fosse stato invitato l’altoatesino Sinner nessuno avrebbe storto il naso.


Sonygianpy Simolory se solo avesse un senso il tuo commento, forse potrei darti ragione. Non so a che generazione appartieni, e non mi interessa granché. Nel frattempo, visto che non ha compreso il senso del mio, le spiego. Chi canta, di solito è la stessa persona che poi torna a casa dalla mammina piangendo, sul palco sono grandi attori, sono grandi star, poi nella vita non sanno manco pisciare da soli. Ora per quanto mi riguarda i gioiellier è uno dei tanti, testi scritti da zio Pinuccio, musica scritta da Zio Ciccio e lui esegue il copione messogli in mano. Ora da qui a pensare che il suo stile vita sia da boss, bisogna domandarlo alla mamma. E chi crede ad ogni parola dei testi di questa gente è veramente un illuso.


Elisa Giobbi Fragassi il post parla di un invito all università, lei cosa c entra... Perché il suo commento fuori luogo???, si occupi di musica allora. Magari inviti jeolier così le fa una lezione sull umiltà. In quanto cantante o artista non saprei dire, ma di fatto piace e non a pochi. Sono Napoletana e sono abituata per educazione a dare del lei per cui impari e faccia lo stesso, grazie. Buon lavoro mi auguro che nella sua associazione oltre alla tecnica della musica insegni anche a crederci. Ecco jeolier e tanti altri lo dimostrano e lo augurano agli altri.


Ettore Aiello lol è evidente già dalla domanda che non ha studiato armonia e non ci capisce una sega di musica. La risposta è si, con l'arrivo della semplicità della pentatonica invece che con le modali, la musica napoletana è morta. L'italiana è andata avanti fino al 1990, e poi è morta pure quella, a parte per Elio. Ne approfitti per pagarsi qualche lezione di musica, così magari la prossima volta che apre la bocca a sproposito su cose che non ha studiato e non capisce si troverà un po' più preparato. È un problema di tutti i napoletani che pensano che le proprie opinioni continui come fatti. Purtroppo per voi non è così, non producete musica competitiva fuori dalla vostra sfera d'influenza


Gianluca Cantalupi ah, il Rinascimento… peccato che fino ad allora, per millenni, il Sud era già stata la culla della civiltà dell’occidente, ovvero quella mediterranea, da cui venivano i primi matematici, astronomi, ingegneri, filosofi.
Quella cultura classica che ancora detta i canoni della bellezza ed alla quale gli artisti che sono venuti dopo si sono sempre ispirati e ancora si ispirano.
Poi, vogliamo parlare della canzone, del teatro, del Barocco, di Bernini, del Sammartino…
La visione distorta ce l’avrai tu, oltre che ristretta, come peraltro i tuoi conterranei che si sentono il centro dell’universo e poi vengono denigrati da uno svizzerotto qualsiasi.


Perché il pd ha perso e va perdendo voti semplicemente perché si è circondato di persone che non sanno neppure un solo ideale di sinistra,prova ne è Cottarelli candidato eletto nel pd solo per traslocare subito dopo o un Renzi che ha polemizzato con Bersani, sembrava il genio di sinistra e poi si è visto in quale ali si è rifugiato… cottarelli dovrebbe non dico stare zitto perché ognuno può dire quello che vuole ma non fare ragionamenti viziati di conformismo e di illegittimità, se una persona è invitata in una università vuol dire che ha qualcosa da dire per dare avvio a considerazioni e dialoghi


Molti hanno scoperto l'esistenza di #Geolier con #Sanremo. Io, purtroppo, lo conosco da prima. Da un po' di tempo, tutto ciò che tocca Geolier si trasforma in platino. Il suo primo grande successo è stato "P' Secondigliano", un vergognoso pezzo del 2018 totalmente privo di significato: un debosciato fiero che la sua inutile esistenza sia girare per Secondigliano, evidenziando la sua superiorità data dal fatto che indossa roba di marca: Balenciaga, Louis Vuitton, Ferragamo.

Nei primi 20 secondi del video, mette subito in chiaro il suo pubblico di riferimento facendo un'impennata col motorino senza indossare il casco.

Normalmente avrei ignorato una tale feccia, ma come potevo ignorare (oggi decine di) milioni di visualizzazioni? Commentai su YouTube qualcosa tipo: «Sei il cesso di Napoli», opinione che non venne particolarmente apprezzata dai suoi fan, tanto da costringermi a cancellare il commento per non essere infastidito.

In un altro suo grande successo, "Narcos", afferma letteralmente: «Nel cassetto ho una pistola Glock pronta da usare mentre "trappo" come Genny di Gomorra mentre uccide un cristiano, infatti ogni mio pezzo è una Hit da Napoli a Milano».

Poi continua: «Mi scopo le femmine "degli altri" di cui neanche conosco il nome, perché ho un "fratello" criminale e un altro figlio di un boss della camorra: io sono intoccabile a Secondigliano come Narcos. Non ho mai visto i cartoni animati, solo Lucky Luciano», ovviamente, nel video della canzone imbraccia un fucile mitragliatore placcato d'oro su un SUV carico di altre armi e lanciarazzi.

Non conosco tutte le canzoni di questo energumeno: ascoltare questa merda m'innesca i conati di vomito. Ogni volta, per riprendermi, devo metter su qualche vecchio disco di Pino Daniele per ricordare che Napoli non è solo sta roba qua.

Geolier è un pagliaccio, un cattivo esempio da cui stare alla larga. Rappresenta tutto il peggio di Napoli, infatti per raccattare voti a Sanremo punta sul ridicolo "fanatismo" tribale partenopeo. Per cui tutto ciò che proviene da Napoli è il meglio del meglio e non teme confronti: pure la merda è deliziosa e profumata. Chiunque osa contrapporsi a questa narrazione è un razzista e anti-meridionale. Allora, da napoletano voglio dirlo chiaramente: se schierarsi contro questa merda fumante vuol dire essere razzista, sono razzista.

Ma, a differenza di ciò che altri veri razzisti dicono, la logica indica che il successo di Geolier non può essere frutto del solo "voto partenopeo" inviato in massa col reddito di cittadinanza. E nemmeno dalla regione, visto che c'è rivalità tra città confinanti. No, l'apprezzamento proviene da tutta Italia; e non è iniziato con Sanremo ma svariati anni prima. Come ciò sia stato possibile, se dipenda dal fatto che canta "trap", il genere del momento con tante collaborazioni importanti; oppure nessuno capisce un cazzo di quello che dice; oppure, peggio ancora: capiscono cosa dice e lo venerano per questo, la risposta la lascio a voi.
Andrea Brandi


10ºChe la canzone napoletana abbia fatto scuola nessuno lo disconosce. Dalla stesso l’ha omaggiata ai massimi livelli scrivendo una canzone “Caruso” che è ormai un pilastro della canzone italiana e mondiale, che è intervallata da momenti in napoletano che riguardano il grande tenore partenopeo e italiano. Giolier è al livello per caso di Dalla, che ha intervallato il pezzo il pezzo del narratore in italiano con l’espulsione del canto di Caruso, rendendo la canzone efficace intelligibile a tutti, con grande potenza, forza e di grande lirismo? Adesso invitare in un’ università italiana uno che sa parlare solo solo dialetto come fa Cottarelli ci sembra fuori luogo in cui la pezza è peggio del buco. Ma fosse solo questo. Siamo sicuri sinceramente che questa canzone potesse da regolamento partecipare? Che sia stata obiettivamente e veramente bella rispetto alle altre canzoni che vi hanno partecipato? O è stata solo spinta dallo spirito popolare e di parte, con una valenza di riscatto, che niente ha a che vedere con i parametri di giudizio, i registri e canoni estetici di una canzone sanremese? Allora la vittoria se la sarebbe meritata cento volte di più Loredana Bertè, che fin dalla prima
serata è arrivata immediatamente e ha scosso il pubblico in sala e a casa, tenendo il palco con grande presenza scenica, una storia e una grande donna esperienza rock. Averle fatto vincere solo il premio della critica, quello è stato veramente ingiusto e limitativo. Quindi lasciamo perdere. Tra i due o tre litiganti come Giolier, Annalisa, La Bertè e Irama, che si mangia le parole in italiano questo sì, e si è auto penalizzato con quella patata in bocca, addirittura con l’auto tune, è prevalsa l’emergente e frizzantina Angiolina, che avrebbe invece dovuto vincere la serata delle cover per la grande emozione che ha fatto provare cantando la canzone del padre, la “Rondine”. Le tre giurie quindi hanno fatto un pateracchio. La vincitrice reale di Sanremo per la splendida voce, per il duetto con la Rappresentante di lista, presenza, bellezza e hit di vendite di queste tre stagioni sarebbe dovuta essere : Annalisa prima in assoluto. Poi la dirompente Bertè , terza l’emergente Angelina che già alla prima botta medaglia di bronzo era più che sufficiente. Quarto Irama perché non ha espresso al meglio. Quinto Giolier perché nonostante i numerosi televoti, si è presentato con una canzone interamente in dialetto. E quindi addirittura inammissibile se Amadeus Combina Guai non avesse stralciato il regolamento stesso su questo punto come sua ammissione. Diciamo allora che è stato un giudizio viziato da questa cosa che non deve ripetersi più. Nessuno ce l’ha con Napoli, città che tutti quelli che sanno e conoscono amano e rispettano. Se si fosse presentata anche una canzone interamente in bergamasco, Veneto, triestino, romagnolo, marchigiano, abrussese, salentino, siciliano o sardo etc bisognava non ammetterla perché il Festival della Canzone Italiana è di tutta Italia. Anche Vecchioni, che stimo e ammiro, poteva gettare meno benzina sul fuoco delle polemiche ed essere più diplomatico e meno di origine e parte…nopea per i motivi di cui sopra. È stato un Festival non una guerra. Hanno sbagliato. Si correggeranno le cose nella prossima edizione. Ma adesso basta alle polemiche. Pensiamo a cose più importanti ora!




+