Fedez alla sfilata di Versace senza la moglie Chiara Ferragni

Un secco "no comment" a chi gli chiede dove sia la moglie

           

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Vorrei dire una cosa in merito a questo post.
Vorrei poterlo fare senza essere aggredito, in quanto esprimo solamente un mio umile e semplice pensiero che potrà essere condivisibile o meno, l'importante è poterlo esprimere senza trascendere nella volgarità delle offese dato che esprimerò un concetto chiaro e pulito, senza offendere chi la pensa diversamente da me, ma soprattutto senza creare inutili polemiche che non porteranno il mio pensiero da nessuna parte, vista la possibilità di avere chi non la penserà allo stesso modo, e chi sarà d'accordo con me forse giustamente; ma l'importante è avere il diritto di esprimere un proprio pensiero senza creare malesseri o malumori tra gli utenti quindi, se mi permettete, se vi interessa proseguire nella lettura evitando inutili lungaggini, con il rischio di finire per parlare d’altro, vorrei dire che mi sono dimenticato quello che volevo dire.


Starsene a casa a riflettere sul fatto che il tuo matrimonio è fallito e hai due figli piccoli no eh? E no. Mi devo far vedere, così provoco compassione e pietà... Ma vi rendete conto che è tutta un'altra fregnaccia? No eh? Quell'altra che pubblica le mani per far vedere che non ha la fede. Ma vi rendete conto di quanto squallore c'è nel vivere così? Manco Vanna Marchi c'era arrivata a tanto.
P.s. Vi anticipo la seconda mossa. Se questa storia del finto divorzio non funzionerà la Ferragni scaricherà le colpe tutte sul marito con lo stesso scopo e cioè risultare, debole, sola, affranta, logorata dai problemi e commiserabile.


Dai commenti sembra evidente che molti non hanno ancora chiara la differenza tra il 2º giornale italiano per diffusione (prodotto di 40 pagine, acquistabile in versione digitale oppure online) e la sua pagina promozionale sui social, creata con argomenti volutamente popolari, ripetuti più volte per generare traffico sul sito e sulle accesspage. Gli stessi commentatori, ignari delle dinamiche social e convinti di poter “leggere le notizie su facebook”, si lanciano pure in giudizi sulla qualità degli articoli, del giornalismo, delle persone che ci lavorano. In sintesi: è come se giudicassimo la bontà di un cioccolatino dalla pubblicità, senza averne mai acquistato uno, e sfogandosi col televisore. Questi siete.




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