Milei anuncia la prohibición del lenguaje inclusivo y de “todo lo referente a la perspectiva de género”

Milei anuncia la prohibición del lenguaje inclusivo y de “todo lo referente a la perspectiva de género”

           

https://www.facebook.com/elpais/posts/808272561346948

Luis Pérez Varela ¿Que tiene que ver Venezuela?
- la publicación es sobre eliminar lo que una vez se impuso con los ministerios de igualdad. Entidades que no solo son propias de Argentina sino al rededor de Latinoamérica, siendo la más vieja la de Chile.
- usted crítica el aplauso porque se elimina esa imposición sacando la falacia de espantapájaros del aumento de pobreza.
Pues bueno, si tanto crítica que se tome la medida de eliminar lo que se impuso como "usar el lenguaje inclusivo" por medio de esos ministerios estúpidos y empobrecedores, vaya a dónde los K comparten sus ideologías y crean que ser rico es malo pero espera que 2 meses recupere lo que dejó los K


I libertari di destra sono uguali a quelli di sinistra, con la differenza che affermano dogmaticamente l' opposto di ciò che il libertario di sinistra afferma altrettanto dogmaticamente. Nella fattispecie, pur non sapendo nulla dei retroscena politici, si evince sussistere una specie di schizofrenia nell' impedire in modo autoritario e assolutistico di usare una forma linguistica che riflette una necessità culturale delle nuove generazioni che travalica i confini nazionali.
In Italia questa specie di delirio sulla necessità di adeguare le espressioni linguistiche alla pari opportunità dell' espressività di genere, eliminando le differenze discriminatorie all' origine si è rivelato un fallimento in quanto completamente incapace di portare realmente democraticità e reciprocità nelle relazioni sociali. Questo fallimento, che di solito viene cavalcato nelle sue forme propedeutiche, attraverso i deliri di partiti che pretenderebbero con queste false soluzioni di dimostrare di essere di sinistra, ha portato ugualmente a una forma reazionaria di disprezzo toutcourt per l' ambito trans e l' identità di genere, soprattutto per i danni che la medicalizzazione ha determinato in adolescenti e meno giovani. La reazione opposta di repressione è ugualmente ributtante quanto quella che ci vorrebbe tutti addomesticati a riconoscerci in una label che prescinde dalla nostra connotazione anagrafica di originaria prevalenza del femminino o del mascolino.
È ovvio che non tutti hanno l' ossessione di esprimere la propria identità attraverso una connotazione sessuale, e anzi si sentono investiti da questa problematica ordunque si presenti e non sistematicamente al calar del sole.
Tuttavia, per quanto un orologio rotto possa segnare l' ora giusta almeno due volte al giorno, vi è da constatare felicemente la ribellione di una parte della politica mondiale verso il delirio eugenetico di una catalogazione sessuale della popolazione mondiale.
Bisognerebbe cercare però di essere cauti nelle valutazioni ideologistiche perché in realtà non credo affatto che essere libertari di destra o di sinistra si esprima con il sollevamento di obblighi attraverso l'imposizione di una diversa interpretazione economica della realtà. Privatizzare il mercato per liberarlo dalle ingerenze statali non è esattamente la svolta che può portare a un socialismo reale destrutturato dalle limitazioni burocratiche.
I privati possono arrivare a gestire con l' accumulo di capitale, in forma ancora più selvaggia i nostri paesi, di quanto abbia fatto la politica corrotta o in commistione di partecipazione.