Vieni con la tazzina? Il caffè lo paghi 50 centesimi. L’iniziativa anti-spreco di un bar in Molise

I proprietari del locale di Venafro: “I clienti risparmiano, noi tagliamo i costi di elettricità e acqua”

           

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Severino Esposito non è propriamente così. Si dovrebbe anche fare un discorso di benefici-costi. A cosa realmente serve avere una macchinetta per fare il caffè "come al bar"? Averla in casa consuma, usare le cialde è un costo in più sul consumo del caffè, perchè devi prendere il caffè che già usiamo per la Bialetti, e attivare una catena di produzione industriale, con conseguenti consumi e inquinamenti. Le cialde non si materializzano. C'è l'alternativa, pure migliore se vogliamo essere obiettivi, quindi perchè farlo? Per quanto riguarda gli altri prodotti, sono sicura che se si analizzassero davvero, davvero, le catene di produzione, hai voglia quanti "passi" ci sarebbero da evitare. A partire anche dal consumare prodotti alimentari non prodotti in Italia (dubbie coltivazioni, trasporti ancora più dubbi, etc)


Ma la tazzina poi la scaldano loro o il caffè lo infondono nella tazza fredda ?
Ulteriore domanda… risparmi sul lavaggio (forse ) ma la lava oggetti la devi tenere per legge e per legge accesa e per legge ci devi passare tutto ciò che potrebbe usare un cliente ( quindi vai tutto a usa e getta ) nn ho capito il risparmio poi dove dovrebbe stare ?
Quindi in conclusione con 50 cent senza spese di (lavaggio) questo ci guadagna anche ( figurati quanto costa un caffè allora )
Allora tutta la spesa attorno ad un espresso è pura fantasia ??
In pratica alla base gli verrebbe a fare 25 cent a tazza ( perché la corrente della macchina espressa quella almeno la devi far girare o ci accendi sotto il fuoco quando serve ?)

In pratica secondo me solo una bella pubblicità per il locale magari il titolare ha le amicizie giuste in questa REPUBBLICA


Canada e Francia pronti a inviare militari in Ucraina, ufficiali tedeschi discutono su come colpire la Russia

Ormai nel conflitto in Ucraina non ci sono tabù. Un paio di anni fa le autorità tedesche venivano bacchettate da quelle ucraine perché, al posto di armi e munizioni, da Berlino arrivavano solo sacchi a pelo e giubbotti antiproiettile. Poi in Germania si sono fatti meno timidi, iniziando a mandare munizioni, artiglieria e carri armati moderni. Ma non è stato sufficiente: ora gli alti ufficiali del Bundeswehr discutono direttamente di come colpire il ponte di Kerch, che unisce la regione di Krasnodar alla Crimea. L’intercettazione della telefonata in cui veniva discussa questa operazione è stata pubblicata dal caporedattore di Russia Today Margarita Simonyan e ora le autorità russe chiedono spiegazioni: "Berlino è ufficialmente obbligata a fornire spiegazioni al più presto. I tentativi di evitare di rispondere alle domande saranno considerati come dichiarazione di colpevolezza", ha commentato Maria Zakharova, portavoce del Ministero Esteri.

Nel frattempo la Francia, come riportato da Le Monde - sta esplorando la possibilità di consentire alle sue forze speciali e ad altri militari di attraversare il confine ucraino.

Anche il Canada è pronto ad inviare truppe (prima del 2022 in Ucraina era presente una numerosa delegazione permanente dell’esercito), anche se non è previsto il loro impiego al fronte.

Quelli che fino a due anni fa sembravano scenari impossibili, oggi vengono seriamente presi in considerazione. Se il coinvolgimento diretto dell’Occidente nella guerra in Ucraina è stato un segreto di pulcinella, ora è sempre più diretto ed evidente, così come è chiaro che non c’è alcuna volontà di trattare con la Russia. A cosa può portare tutto ciò è chiaro e molto pericoloso.




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