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Francesco Procopio la sua agitazione, la sua mancanza di rispetto per la netiquette, la sua mancanza di rispetto per i diritti umani sono il segno tangibile di chi è nervoso perché sa che l'argomento riguarda una cosa sporca. La vendita dell'utero è una cosa sporca. La compravendita di esseri umani, ancor più se viene fatta in mancanza di diritti, è una cosa sporca. L'uso del corpo di una donna povera e bisognosa è una cosa sporca. Tutto questo è sporco. E si sbaglia quando afferma che non interessa a nessuno perché per sua informazione all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite verrà presto messa ai voti una risoluzione che dichiara l'utero in affitto e la compravendita di bambini un crimine contro l'Umanita'. E tale è. Ed è la stragrande maggioranza degli otto miliardi di persone che la pensano esattamente così. È un abominio, un assassinio in piena regola. La pensano tutti così tranne i pochi woke invasati come lei. Si dia pace. Presto la risoluzione passerà all'Assemblea e presto vedremo il tramonto dell'ideologia woke: la forma di barbarie più irrispettosa dei diritti umani che il nefasto modello neoliberista abbia mai concepito. Un'ideologia abberrante dentro ad un modello abberrante. Siamo fuori dalla civiltà. Fa bene ad essere nervoso perché tutta questa inciviltà schiavista sta per finire. Con buona pace sua e dei suoi sodali.


Francesco Procopio questa sua premessa è teorica. E non si accettano aut aut in tema di bambini perché è una questione delicata. Due donne o due uomini che insistono in una relazione omosessuale devono dare garanzie dello sviluppo armonico del bambino. E quindi si deve esaminare il contesto che deve restare sotto sorveglianza. Questo vale anche per le coppie eterosessuali. L'adozione deve innanzitutto dipendere dalla stabilità del vivere familiare e non mi riferisco alla ricchezza, dato che è l'unico parametro oggi preso in considerazione. Ed è sbagliato. Bisogna valutare la stabilità della coppia, i rappprti endogeni, le dinamiche che lo animano e i rischi connessi ad un'eventuale separazione. A maggior ragione quando si tratta di un bambino che ha già un pregresso difficile ed ha già subito il trauma dell'abbandono, ovvero della separazione dalla propria origine. I rapporti interpersonali di coppia sono attualmente labili anche tra gli eterosessuali, ma con maggior incidenza tra gli omosessuali tra i quali la precarietà della stabilità dei rapporti è altissima in termini percentuali. Molto più che nelle coppie eterosessuali. Un conto è che il bambino cresca nel suo ambito di origine anche in presenza di una separazione: un altro conto è se viene immesso in un ambito non generativo che genera una separazione. Il bambino che cresce in ambito originario ha sempre la consapevolezza di poter contare sui suoi genitori, seppur separati. Un bambino cresciuto in un ambiente precario, estremamente parziale in ordine alla Natura, è più esposto ai rischi connessi al trauma da separazione che già esiste essendo radicato. Quindi occorre molta attenzione e soprattutto la pratica non può essere stabilita per legge. Sono d'accordo, in determinate condizioni e nel soddisfacimento delle premesse sopra elencate, ad un affido sotto la sorveglianza dello Stato. Ma non ad un'adozione. Nel caso dell'utero in affitto e della banca del seme sono nettamente contrario. È un crimine contro l'Umanita'.


Samuele Raccosta tutti gli adottati - e ti prego di credere in questo - cercano le proprie origini. È umano questo atteggiamento, questa voglia di conoscere. Cosa potrà farsene ? Serve a riconoscersi in un contesto e per l'equilibrio di una persona è già tanto. Proprio per questo bisogna impedire l'utero in affitto dichiarandolo crimine universale e bisogna che le leggi riguardanti l'adozione ordinaria consentino al bambino adulto in divenire di conoscere le sue origini. È un suo diritto. Questo significa che per legge bisogna conservare la memoria storica e privilegiare il diritto del bambino rispetto al desiderio - forzato o meno - di quello della madre. In soldoni, il bambino deve sapere chi è la madre. Sempre e comunque. La relazione che si consumerà in divenire tra madre biologica è figlio, il perché dell'abbandono, le spiegazioni dovute e tutto ciò che è relativo alla sfera privata degli individui, non deve essere oggetto della legislazione. La legge deve stabilire solo i diritti in via generale e non l'etica e la morale. Questo attiene alla sfera privata finquando non infrange i diritti di terzi.


Francesco Procopio aspettavamo la scomunica! Guardi che questa classificazione che intende screditare chi non la pensa come voi, non attacca più. È una parola vuota che riveste ancora qualche residua importanza nel ristretto circolo wokista. E la colpa è vostra. Avete esagerato. E avete talmente esagerato che appena qualcuno vi sente parlare ha un moto di impazienza che prelude la mandata a quel paese. Ed è normale. Avete stufato. È talmente vecchio e stantio il vostro piagnucolare, il vostro frignare che nessuno ne può più. Questi temi presunti tali - temi che non esistono in quanto esigenza di pochissimi - dovranno essere scaricati dove meritano di stare: nella pattumiera della Storia. E basta !


Francesco Procopio si astenga, la prego. Un woke non ha coscienza collettiva perché naturalmente portato a soddisfare egoisticamente i suoi desideri. Faccia attenzione: i desideri non sono diritti. E nessuna legge può assecondare i desideri di una categoria di individui, seppur numericamente consistente. Figuriamoci quando è minima come la vostra. Riguardo i diritti, aspetti che l'Assemblea generale voti la risoluzione sulla compravendita sporca dei bambini e sull'utilizzo dell'utero quale fabbrica e poi può parlare. Sappia che in questo caso si aprono le porte del carcere. Coi bambini non si scherza. Sa cosa fanno in carcere a chi si permette di toccare i bambini? Si informi. Si facciano, i woke, anche questo conto. Chi afferma ciò che lei afferma è un woke. Con tutto ciò che ne consegue e con tutte le conseguenze del caso. Il traffico di bambini è la cosa più sporca del mondo.


Francesco Procopio la pensi come vuole. La questione la risolverà l'Assemblea delle Nazioni Unite per quanto riguarda il traffico di bambini e la riduzione in schiavitù del corpo della donna. L'altro aspetto verrà risolto dal riequilibrio già in atto nella dinamica sociale. È un processo di normalizzazione ormai avviato che rimetterà le cose a posto. Qui non siamo alla mercé dei desideri di chi vuole sentirsi genitore in barba alla Natura che è tale e rimarrà tale. Bisogna fermare l'infantilismo che anima piccole porzioni della società occidentale. Bisogna uscire dalla "trappola identitaria" nella quale si è cacciato l'Occidente. È un processo avviato che si concluderà in breve tempo nel momento esatto in cui si farà capire a taluni che i desideri non sono diritti. I bambini comprati dagli omosessuali? Mi dispiace per loro. Proveremo a mettere in campo tutte le misure necessarie ad aiutarli: prima di tutto il riconoscimento della propria origine. Un supporto psicologico e gratuito è loro dovuto come forma di risarcimento da parte della società che ha permesso un simile sbominio


Francesco Procopio ognuno la pensa come crede. Questa è la democrazia che viene divelta quando un gruppo minoritario si assicura le leve del potere per imporre la sua visione parziale a detrimento della collettività. È ciò che ha fatto la classe dirigente neoliberista - di destra e di sinistra - per dividere la società mettendone i pezzi l'uno contro l'altro innescando la trappola identitaria. Questo per distogliere il vero conflitto: quello di classe e quello verticale tra potere e popolo. Gli omosessuali sono serviti a questo scopo e le organizzazioni che li sovtintendono - per fortuna non tutti gli omosessuali sono caduti nella trappola conformista - ne hanno raccolto la funzione per scalare posizioni sociali. Che riguardano sempre un'elite: mai il cittadino comune. Queste che lei elenca sono le rivendicazioni di un'oligarchia che spinge in tal senso per esistere e prosperare a danno della società. Ci sono persone omosessuali che vivono la loro vita normalmente, al di fuori del gioco tra esibizionisti e guardoni che fa la fortuna dei gossippari. Esiste gente seria che tiene alla propria vita, alla propria privacy e che non permette ai guardoni di osservargli le mutande e ciò che succede dentro. Tra gli omosessuali esiste gente che conosce cos'è' il pudore. Valore al quale tutti dobbiamo dare importanza. Mi fido di loro che sono i primi nemici di questa deriva psicopatica. La mia filosofia di vita ? Don't ask, don't tell. Non domandare, non dire. La vita privata è privata. La si tenga tale custodita in uno scrigno prezioso. Basta col gioco tra esibizionisti e guardoni. E basta con ste storie. I bambini non si toccano e non devono essere oggetto della politica. Si lasci stare i bambini.


Francesco Procopio lei risponda alla domanda: due donne o due uomini possono concepire ? Possono perpetuare la specie? Ovviamente no. Vogliono dei bambini ? Hanno dei desideri che non sono diritti ? Devono comprarseli. E non è ammesso. È una cosa sporca. Soprattutto per quelli che vogliono farselo su misura. La condizione di due donne che vogliono un bambino da "pazziare" è ancora peggiore perché prendono il seme da una banca del seme. E la "donazione" è sempre anonima. Quindi il bambino non saprà mai chi è il padre. In entrambi i casi - o utero in affitto o banca del seme - il bambino adulto in divenire vede violati i suoi diritti in relazione alla sua origine. E questo è un crimine. Un crimine perpetrato solo per soddisfare un "desiderio". Nella forma autentica della civiltà è inammissibile. Nella sua crescita equilibrata il bambino ha bisogno di due figure antitetiche entrambi presenti e questo è ottenibile solo assecondando la Natura che nega agli uguali la riproduzione della specie. È così nei fatti. E così deve essere, pena la messa al mondo di un infelice mentalmente disarticolato. Un essere incompleto. Riguardo il sostantivo "woke": se lei parla da woke significa che è sottoposto all'influenza di quell'ideologia nata da menti guaste negli Stati Uniti d'America. Come tradurla in italiano? Le sta bene "disagio mentale". È l'unico sinonimo adeguato.