Chiusura per il Ramadan nell’istituto di Pioltello, l’ufficio scolastico regionale chiede al preside di ripensarci

Il ministro porta i dati sui livelli di competenze degli studenti dell’Iqbal Masih, che però ha la metà degli studenti di origine straniera che in famiglia usa la lingua d’origine

           

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Cristiano Rigoni forse non ha capito che siamo in ITALIA ed è il MIUR a stabilire le regole. La scuola non è tenuta a sapere di che religione sono gli alunni (è un dato sensibile) nè presumere preventivamente che un dato giorno alcuni alunni non saranno presenti ma soprattutto una scuola non può inserire una festività religiosa non prevista nel Calendario Scolastico Nazionale che viene pubblicato ogni anno dal Miur. La presenza di alunni stranieri nelle scuole è un problema: si potrebbe risolvere come negli USA dove i bambini venivano "d'ufficio" mandati in una scuola o in un'altra per non creare squilibri numerici tra bianchi e neri.


Sara Valerj riporto un passo di quello che lei posta:"per esigenze debitamente motivate si possono deliberare altri giorni di chiusura che di solito (di solito non devono) sono utili a creare dei ponti"... Se in quella scuola nel giorno di conclusione del Ramadan saranno assenti quasi il 50% degli studenti, ma cosa vuole che faccia il Dirigente Scolastico? Piuttosto vale la pena porsi un'altra domanda, che il Ministro più volte ha tentato di portare nel pubblico dibattito. Al fine di promuovere l'integrazione degli studenti di origine straniera di prima o seconda generazione nella società italiana, ha senso avere scuole con una composizione del corpo studentesco con una così alta presenza di ragazzi stranieri?


Cristiano Rigoni Il DS non ha facoltà di decidere nulla. Consultando il sito del MIUR si può visionare la normativa :siamo in Italia e le festività riconosciute, civili e religiose, sono stabilite per TUTTI da un calendario scolastico nazionale e non si possono modificare nè se ne possono aggiungere altre fatta eccezione per quella del Santo Patrono che varia da città a città.Il calendario delle festività relativo all’anno scolastico nazionale 2023/2024 è il seguente:
tutte le domeniche;
il 1° novembre, festa di tutti i Santi;
l’8 dicembre, Immacolata Concezione;
il 25 dicembre, Natale;
il 26 dicembre;
il 1° gennaio, Capodanno;
il 6 gennaio, Epifania;
il giorno di lunedì dopo Pasqua;
il 25 aprile, anniversario della Liberazione;
il 1° maggio, Festa del Lavoro;
il 2 giugno, festa nazionale della Repubblica;
la festa del Santo Patrono. Ogni regione stila poi il suo calendario scolastico regionale (anche questi sono visibili sul sito del MIUR) che deve comunque attenersi alle linee generali indicate da quello nazionale.Per esigenze debitamente motivate si possono deliberare altre giorni di chiusura che di solito sono quelli utili a creare dei "ponti" e non certo per istituire nuove festività religiose . Inoltre il calendario scolastico visibile sul sito della scuola di Pioltello non solo non indica la data del 10 aprile ma quella dell'8 e lo motiva con una esigenza di tipo religioso e non didattico. Il calendario scolastico non può contere date "eventuali" anche per esigenze organizzative di varia natura (servizio mensa, scuolabus...) Già questo denota un'approssimazione organizzativa. Inoltre il calendario deve essere approvato e dal CSR e non basta che sia stato votato dal Consiglio d'Istituto nè è il Dirigente Scolastico a decidere. Quindi non sembrano sussistere motivazioni didattiche alla sospensione di un giorno che è stata indicata come collegata al Ramadan e non esistono i presupposti giuridici per autorizzare una festività religiosa nel prevista nel nostro calendario nazionale che rimanda alla nostra Storia, alla nostra Cultura e alle nostre Tradizioni.




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