I Ferragnez non pubblicano più sui social foto dei volti dei figli. Perplessità (e critiche) dei follower: "Ora vi interessa la privacy dei bambini?"

Alla festa di compleanno di Leone c’erano entrambi, ma Chiara Ferragni e Fedez hanno fatto scatti separati e con i bambini di spalle. L’ipotesi di una scelta legata a eventuali problemi di natura legale

           

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Daniela Barbacovi stiamo parlando di decidere o meno, scientemente e per ragioni di brand e visibilità (legittimo, ci mancherebbe), di esporre continuamente la propria vita e quella dei figli per ottenere riscontri e pubblico, tali da garantire contratti e guadagni e poi lamentarsi di quell’attenzione coltivata per anni quando le cose cambiano e non vanno più secondo i piani iniziali.
Quando si è persone di spessore si resta saldi ai principi di base scelti per vivere proprio quando le cose cambiano.
O decidi di portare avanti le tue scelte con responsabilità, con tutti gli effetti del caso, o te ne lagni.
Apprezzo la capacità imprenditoriale della Ferragni, meno la carenza di spessore in questa circostanza.
Hai scelto per anni e quotidianamente il pubblico come fonte di reddito, affermazione e soddisfazione e lo rispetto: ma allora lo scegli sempre e non lo metti da parte quando ti fa comodo e le cose si fanno difficili a causa di tue valutazioni errate. Gestisci la situazione con coerenza ai principi che hai deciso di seguire.
Poi ognuno la vede come crede.


Ho già detto che non li seguo e che vedo e so solo ciò che mi arriva da fb. Ma non capisco perché chi vuole guardarli non debba guardarli e perché i soliti fustigatori di costume, che poi nella vita fanno anche loro di tutto e di più (basta guardare la cattiveria, il disprezzo, la superiorità, l’invidia che esprimono), si ergano a detentori della verità e correttezza. Vediamo a tutte le ore e minuti del giorno bambini, anche neonati, nei continui spot pubblicitari o bambini presentati da altri vip ai quali mettete like e gridolini di ammirazione e affetto. Senza contare quelli che scrivono che poi pubblicano foto di figli e nipotini per far vedere quanto sono belli (che poi a volte sono anche brutti) come i pubblicanti a loro volta spesso in pose discutibili e ammiccanti. Ma passate il vostro tempo a leggere, passeggiare, fare volontariato, dormire…. E imparate a vergognarvi per quello che avete dentro


RESENTAZIONE

Il passato di verdure è un comfort food tipicamente invernale, quando è forte il desiderio di coccolarci con una pietanza calda, avvolgente e genuina che ci riscaldi con gusto. La minestra, si sa, è il piatto più salutare che ci sia, ma in molti storcono il naso al solo pensiero…come renderla quindi più appetitosa? Frullandola! Che scegliate un vecchio passaverdure della nonna o il mixer di ultima generazione, non importa, il passato di verdura così vellutato e cremoso, una volta arricchito da croccanti crostini tostati diventa in poche mosse un primo piatto decisamente più invitante per tutta la famiglia!


Secondo la teoria cosmologica prevalente, il campo di Higgs permea tutto lo spazio vuoto dell'universo in qualsiasi istante. Nei momenti iniziali (in termini del miliardesimo di secondo) dopo il Big Bang tale campo avrebbe subìto un processo di condensazione tachionica, acquisendo un valore di aspettazione del vuoto non-zero che assumerebbe un ruolo fondamentale, innescando un "meccanismo" che dà massa ai bosoni vettori W e Z e allo stesso bosone di Higgs (mentre il fotone rimane senza massa) e provocando di conseguenza la rottura spontanea della simmetria di gauge elettrodebole. Il meccanismo di Higgs così concepito è il più semplice in grado di dare massa ai bosoni di gauge, garantendo la compatibilità con le teorie di gauge.


Lo zafferano è una spezia antica che si ricava dagli stigmi del fiore omonimo. In principio veniva utilizzato per le sue proprietà coloranti ma col tempo è diventato un ingrediente pregiato con cui si possono realizzare ricette indimenticabili… come il risotto allo zafferano! Questo classico primo piatto è tipico della cucina lombarda dove viene spesso abbinato all’ossobuco, ma è amato in tutte le regioni d’Italia: dai grandi e dai piccoli, dai palati più raffinati a quelli più veraci. Il motivo sta nella semplicità della preparazione e nella magia dorata dello zafferano, che impreziosisce i chicchi di riso con il suo aroma e colore inconfondibile. Per un sapore più intenso vi consigliamo di scegliere i pistilli, ma se preferite andrà benissimo anche lo zafferano in polvere. Come ogni risotto che si rispetti, inoltre, sarà fondamentale la fase della mantecatura per ottenere la cremosità ideale, né troppo brodosa né troppo densa.


Il 14 febbraio è partita dal porto di Napoli la spedizione scientifica IODP 402 dell'International Ocean Discovery Program, che con la nave da perforazione oceanica Joides Resolution effettuerà sei pozzi nel mar Tirreno per affrontare questioni cruciali sulla tettonica delle placche e i processi crostali che portano alla separazione dei continenti.
Il Mar Tirreno vanta infatti una sottile copertura sedimentaria che offre la possibilità di campionare rocce formatesi durante le fasi iniziali della separazione continentale.
Rocce qui rappresentate da materiale del mantello, che solitamente si trova a decine di chilometri di profondità.
La spedizione, che durerà circa due mesi, sarà coordinata da Nevio Zitellini dell'Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ismar) e da Alberto Maliverno del Lamont-Doherty Earth Observatory della Columbia University. A bordo della nave saranno presenti 28 ricercatori di tutto il mondo con specializzazioni in diversi settori delle geoscienze, di cui 5 italiani: Paola Vannucchi dell'Università di Firenze, Maria Filomena Loreto del Cnr-Ismar, Agata Di Stefano dell'Università di Catania, Alessio Sanfilippo e Riccardo Tribuzio dell'Università di Pavia. I ricercatori "lavoreranno insieme per comprendere il processo che ha permesso la risalita del mantello dalle grandi profondità fino quasi ad affiorare al fondo del Mar Tirreno", spiega il responsabile scientifico Zitellini. "Questo processo viene chiamato 'esumazione' e con la Spedizione IODP 402 si vogliono determinare quali sono state le interazioni tra le rocce del mantello e l'acqua del mare, le condizioni di pressione e temperatura in profondità le proprietà fisiche delle rocce e gli elementi in grado di modificarle durante il processo di esumazione. La definizione di tali processi permetterà di comprendere meglio il funzionamento del nostro sistema Terra". Durante la sosta in porto a febbraio ed aprile, la nave Joides Resolution sarà visitata da oltre 150 studenti delle lauree triennali e magistrali in discipline scientifiche provenienti da università di tutta Italia.


Per realizzare le zeppole di San Giuseppe al forno per prima cosa preparate la crema pasticcera: in un pentolino versate il latte e la panna , aromatizzate con la scorza grattugiata di limone e scaldate fino a sfiorare il bollore. In una ciotola a parte unite i tuorli e lo zucchero.
Lavorate con una frusta fino ad ottenere un composto cremoso, poi aggiungete l’amido di mais e amalgamate nuovamente. A questo punto versate il latte caldo nella ciotola con il composto di tuorli e mescolate subito con la frusta per evitare la formazione di grumi.
Trasferite il composto ottenuto nel pentolino e cuocete a fuoco dolce mescolando continuamente fino a raggiungere una consistenza densa e cremosa .
Riponete la crema pasticcera in una pirofila bassa e larga, coprite con pellicola a contatto e lasciate raffreddare, prima a temperatura ambiente e poi in frigorifero . Mentre la crema si raffredda dedicatevi alla pasta choux: in un pentolino dal fondo spesso versate l’acqua e il burro.
Unite un pizzico di sale accendete il fuoco medio e fate sciogliere il burro. Quando il burro sarà sciolto e l’acqua sfiorerà il bollore, togliete per un istante il pentolino dal fornello e aggiungete la farina tutta in una volta . Riportate il pentolino sul fuoco e mescolate velocemente con un cucchiaio di legno
Il composto dovrà formare una palla (il cosiddetto pastello) e lasciare una patina bianca sul fondo.Cuocete il pastello ancora per 1-2 minuti, poi trasferitelo in una ciotola e allargatelo con un cucchiaio di legno per farlo intiepidire rapidamente . Sbattete le uova a parte e unitele un po’ per volta al composto Mentre versate le uova incorporatele al composto con le fruste elettriche dovrete ottenere un impasto piuttosto consistente e omogeneo . Trasferite l’impasto in un sac-à-poche con bocchetta a stella di 12 mm.
Foderate una leccarda con carta forno e fissatela spremendo un pochino di impasto sul retro, poi formate 4 zeppole del diametro di circa 8-10 cm realizzando 2 cerchi concentrici per ciascuna . Cuocete in forno ventilato preriscaldato a 170° per 45 minuti posizionandole sul ripiano in basso, poi utilizzate il manico di un cucchiaio di legno (o una presina) per tenere lo sportello del forno semi-aperto e proseguite la cottura per altri 15 minuti. Una volta cotte, sfornate e lasciate raffreddare completamente A questo punto riprendete la crema pasticcera ormai rassodata e lavoratela velocemente con una frusta per ammorbidirla, poi trasferitela nel sac-à-poche con bocchetta a stella. Farcite le zeppole realizzando 2 cerchi concentrici, uno più largo sotto e uno più stretto sopra .
Guarnite con le amarene sciroppate e spolverizzate con lo zucchero a velo Le vostre zeppole di San Giuseppe al forno sono pronte per essere gustate !




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