Ikea a Firenze consegne a domicilio in bici: è la prima città in Italia

Firenze si conferma città chiave nel percorso di transizione di IKEA Italia verso l’utilizzo di energia pulita che porterà entro il 2025 a realizzare il 100% delle consegne a casa dei clienti a zero emissioni

           

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Tiberio Potenza Se c'è tutto questo bel lavoro, allora licenziamo il personale in esubero (specie sotto lo Stato o nelle banche) e mandiamo loro a far consegne. Mi sembra che questa logica per cui alcuni debbano avere il posto fisso comodo e altri debbano far consegne per quattro soldi con la bciccletta stracarica (per rispettare l'ambiente) non sia molto "inclusiva". In ogni caso il tizio sulla bicicletta non sta portando solo 30Kg, a meno che i pacchi non siano quasi vuoti. Come farebbe poi IKEA a consegnare un armadio, anche se smontato, mandando i corrieri a consegnare 30Kg per volta?


Rosaria Colturi Huskamp in genere gli alberi che sono utilizzati per produrre legno così come quelli che si usano per i camini esono piantati appositamente ....forse sarebbe il caso di non comprare mobili spazzatura e farseli durare 50 anni come facevano le nostre nonne e mamme...per fare qualcosa per l ambiente non bisogna dar retta alla Germania che vuole riempire i nostri terreni di pannelli solari e pale eoliche....riempire i nostri mari di isole solari galleggianti e chiedere ai nostri sindaci di spendere i soldi del pnrr invece che in stupidate per sistemare acquedotti e invasi per risparmiare acqua...bisognerebbe controllare i tanti autolavaggi (roma è piena) che lavano auto con acqua potabile....bisognerebbe eliminare la plastica...e molta spazzatura...e sopratutto bisognerebbe tirare fuori dai terreni della nostra Italia tutta la mondezza gernanica sotterrata dalle mafie nel sottosuolo e rispedirla al mittente....


Francesco Ciacca non sta succedendo, lo stanno imponendo, nei centri delle più ricche città europee, a danno di tutti i meno fortunati, ovvero coloro che non hanno una casa in zone centrali provviste di garage. Ti sei risposto da solo con gli esempi fatti. Chi vive fuori e nei sobborghi viene emarginato sempre di più, chi vive già agiatamente vede valorizzato ulteriormente il suo immobile, ha il privilegio di muoversi comodamente come preferisce e a seconda delle esigenze, in un quartiere tranquillo e provvisto di ogni agio e comodità. Gli altri oltre che emarginati vengono anche colpevolizzati in quanto "contrari al progresso ecologico", mentre si muovono e lavorano con disagi crescenti nelle loro zone sempre più piene di traffico e stress


Giampaolo De Sanctis allora; ad oggi i percettori del reddito di cittadinanza sono ancora 750.00 (alla faccia delle promesse); presso i caf sono ancora aperte le domande per ottenerlo; il governo della pesciarola lo ga sostituito con il reddito di inclusione e in campagna elettorale per prendere voti (come dici tu) promettevano lei e berlusconi 1000€ a tutti con un click (spero che tu lo ricordi) e a proposito di spreco di soldi i grandi governanti stanno per attuare quello più grande nella storia della repubblica con il ponte sullo stretto in una regione in cui per fare 70 km in treno oggi si impiegano tre ore e mezzo.


Mario Tavano non mi ha risposto sulla fatica di chi pedala. Ho parlato ironicamente di progresso perchè quello che hi visto erano accrocchi creativi e assurdi allo stesso tempo di gente che non poteva fare altrimenti. Non ho detto che bisogna usare sempre la macchina e non sono entrata nella polemica sterile dei 30 km ora, ma mi sono limitata a considerare la fatica dei corrieri. Io esco poco uso po hossimo la macchina e potrei gioire dell'ari pulita grazie alla loro fatica. Ma mi pongo il problema perche ho la sensazione che tutte le soluzioni green ricadano sempre sulla pelle dei poveracci e alla fine sono puro maquillage. Non sono contro politiche green ma contro la fuffa a scapito dei poveracci si.




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