“Madri oltre l’orologio biologico”. Le donne nell’era del social freezing

Accadrà, ed è la tendenza del futuro. Contraddittoria certo, figlia di un mondo dai ritmi rovesciati, dove i bambini nascono, o si spera che nascano, quando l’orologio biologico inizia a fermarsi, perché prima il lavoro non c’è, la sicurezza non c’è, o magari è l’amore che non c’è. C’è però una nuova frontiera, i cui numeri in Italia sono ancora minimali ma in crescita veloce: è la sfida di “congelare” il tempo della fertilità

           

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Federica Luchini cara signora, lei porta il suo esempio e si sa che gli studi per diventare medico sono molto lunghi. Ma rimane sempre una questione di SCELTE e di PRIORITA'. C'è chi sceglie di studiare, cercare un buon lavoro possibilmente statale, comprarsi la casa e la macchina, fare un po' di viaggi... e POI mettersi a cercare una gravidanza. Magari a un'età in cui la fertilità è già in caduta libera. Quindi cosa ha fatto lei di diverso da quello che ho scritto io? Non se la sarà spassata (io non ho usato questo termine) ma un figlio per lei è venuto DOPO tutto il resto. Era nel suo pieno diritto, ma ripeto: le cure per la fertilità, i tentativi infruttuosi, ecc. sono stati la conseguenza di una sua scelta.


FACEBOOK FAVORISCE IL CYBERBULLISMO CONTRO LE DONNE congelare i propri ovuli per farseli impiantare a 50 anni perché prima si era troppo impegnate a godersi la vita è un gesto di egoismo aberrante. E non venitemi a parlare delle donne che lo fanno perché si sono ammalate e hanno dovuto affrontare cure che minano la fertilità: quelle sono una minuscola minoranza. Le altre sono solo vecchie egoiste, che magari si mettono con uomini di quindici anni più giovani e vogliono illudersi di essere giovani anche loro. E chissenefrega del bambino che da adolescente avrà una madre vecchia e da giovane adulto dovrà sobbarcarsene la cura.


Luana Finco Però è ingiusto. Non tutte le donne hanno la fortuna di poter avere figli quando sono ancora giovani.
Io a vent'anni avevo un fidanzato con cui progettavo un futuro. Poi non è andata e mi sono messa insieme con quello che adesso è mio marito dopo otto anni. Abbiamo fatto le cose anche velocemente, eppure per un figlio mi/ci sembrava giusto aspettare. Nel frattempo c'è stato il Covid, ecc... e abbiamo messo tutto in standby.
Adesso, alle soglie dei 40, se volessi un bambino, non me lo meriterei?
Me lo merito eccome, per tutto quello che ho passato.
Il problema è da "primipara attempata" e con varie patologie (e non parlo di labiopalatoschisi), abbiamo tutti e due (sì, anche mio marito) paura di spingerci troppo al di sopra delle possibilità.
Ma chi sta bene perché dovrebbe privarsi di questa gioia?
Io so che la rimpiangerò per sempre (ho passato mesi insonne, anche per questa ragione).


Luciana Grazia Fortunati mia madre e mio padre hanno preso il diploma. Io per lavorare la metà, una laurea e un master (7 anni totali). Loro non hanno mai preso un mutuo, io lo sto pagando. Mia nonna si faceva "la villeggiatura" nella casa al mare di 3 mesi, io non ho una casa al mare e se sono fortunata parto 1 settimana l'anno. Mia nonna è andata in pensione a 56 anni con pensione più alta degli stipendi attuali, io non so quando e se ci andrò e la pensione media per la mia cassa di previdenza è di 300-400 euro. Se "la bella vita" è una pizza a settimana, caspita faccio una vita stupenda. A volte avere il polso della realtà invece di sparare giudizi su un'intera generazione da una tastiera è meglio. Aiuta ad accettare soluzioni tecnologiche a problemi sociali e ad avere effettiva contezza dei problemi sociali esistenti.


Maria Giovanna Rizzo mi scusi ma perché dà per scontato che chi ricorre a questa pratica è per leggerezza e superficialità nel godersi la vita? Magari qualcuna ci sarà sicuro… ma la maggior parte delle amiche e donne che conosco, che non sono certo di quella pasta, già intorno ai 37-38 anni hanno avuto difficoltà a concepire…sono dovute ricorrere alla fecondazione assistita riempiendosi di ormoni e provandoci finché il fisico lo permetteva…se li avessero congelati avrebbero decisamente accorciato i tempi di concepimento..
Evviva la scienza!
E poi… i figli a 20anni possono farsi una vita come nel resto del mondo o devono restare attaccati ai genitori fino a 40anni?


Federica Luchini esattamente. Meglio meno figli e che arrivano più tardi, ma con tutte le prospettive aperte per assicurare loro un futuro radioso. Altrimenti che ci siamo fatti il mazzo per una vita a fare... Non lo chiedono loro di venire al mondo... Siamo noi a deciderlo... E al momento che finalmente arrivano devono avere il meglio. Io sono diventato padre a 46 anni quando la mia compagna ne aveva 40... Ora mio figlio ha 10 anni e non mi pare gli manchi alcunché... E guardando tra i suoi compagni di classe l'età media dei genitori non è molto più bassa rispetto alla nostra.


Guido Lavorini mi riporti cortesemente il passo del mio commento in cui io ho usato la parola "spassarsela".
Guardi che è tutta e solo una questione di scelte e di priorità. Lei e la sua compagna avete SCELTO di laurearvi, specializzarvi, trovare un lavoro stabile e ben retribuito, comprarvi la casa... e POI di provare ad avere un figlio.
Sono state scelte vostre, e ne avevate diritto.
Ma le svelerò un segreto: chi un figlio lo vuole davvero, e magari più di uno, lo fa anche se vive in affitto, lo fa anche se il lavoro non è ancora quello dei sogni, lo fa anche se il conto in banca non è stellare.
Scelte, caro signore.


Roberta Lanciano Fare un figlio è sempre un atto egoistico, lo si fa per sè stessi, per appagare un desiderio proprio. Farlo a cinquant'anni non mi sembra più egoistico che farlo a 25, o a 35 o a 15, magari senza la certezza di poterlo mantenere, o senza un progetto di vita condiviso con un partner... Forse una coppia solida di ventenni benestanti, con un futuro lavorativo assicurato, dei risparmi, un fondo pensione, una casa di proprietà e due coppie di nonni a disposizione può sembrare la ricetta della famiglia perfetta, ma oltre ad essere una provocazione poco realistica, credo sia una semplificazione distorta. Ciò che conta è l'impegno, l'educazione ed il tempo di qualità che si dedica ai figli e sono tutti aspetti che trascendono l'età.


Maria Giovanna Rizzo le faccio l'esempio della mia compagna: laurea in medicina, specializzazione in otorinolaringoiatria, tirocinio in ospedale, concorso, assunzione in ospedale, qualche anno di lavoro per accumulare soldi per acquistare (assieme al sottoscritto, pure laureato, master, dottorato di ricerca ecc) una casa... Ed ecco che il primo (ed unico) figlio arriva quando la mamma ha 40 anni e il papà 45... Questo perché prima ce la siamo spassata? No, prima abbiamo sputato sangue sui libri per studiare, per specializzarsi, fare i concorsi e quando finalmente abbiamo avuto lavori che ci per mettessero di comprare una casa e dare ad un figlio tutto ciò di cui ha bisogno lo abbiamo fatto. Qui non ha gozzovigliato nessuno... Ci siamo fatti un mazzo così... Quindi prima di parlare ci pensi...


10ºMaria Giovanna Rizzo noi, appena io ho avuto un lavoro stabile e ragionevolmente vicino al mio compagno, abbiamo iniziato a provarci e non ero affatto vecchia (35, sono medico con specializzazione e ho dovuto aspettare il concorso pubblico per essere stabile). Eppure la mia riserva ovarica era già calata e senza l'aiuto della scienza non avrei avuto la mia bambina (4 cicli di PMA, è nata che ne avevo quasi 40). Avessi saputo del social freezing ci saremmo risparmiati tanti dolori!! E le assicuro che nella vita mi son divertita poco, se non ero a sgobbare sui libri ero a lavoro in ospedale, magari a 3 ore di macchina da casa...